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Scesi le scalette sotto il portone e mi avviai verso la fermata dello scuolabus.
Dopo aver superato varie abitazioni vidi la fermata che era giá occupata da due ragazzi,molto carini devo dire,e pensare che mi avevano detto che gli australiani erano bruttini,bah.
Uno era abbastanza alto,aveva la pelle e gli occhi chiari,e i capelli di un verde quasi fosforescente,aveva uno stile simile al mio,sul punkrock.
L'altro ragazzo invece era leggermente più basso dell'altro,aveva tanti capelli ricci color cioccolato al latte e,dei dolci occhi color nocciola chiari quasi verdi e devo dire che pure lui aveva un bel stile nel vestire...
Loro stavano appoggiati ad una ringhiera e io stavo vicina al marciapiede ma li vedevo benissimo che stavano tramando qualcosa perchè, mi guardavano e poi si giravano per sorridersi, beh spero solo che sia una cosa positiva...

Arrivó lo scuolabus e ci salimmo tutti e tre.
Appena entrai vidi che era mezzo vuoto,feci qualche passo e poi mi sedetti vicino ad una ragazza dai capelli rossi e frangetta,occhi chiari e degli occhiali neri, che mi sembrava simpatica.
A metà strada tra le due fermate si giro e si presentó:
"Ciao mi chiamo Meredith Ellie Fonts",
le sorrisi e ribattei "Piacere di conoscerti, io mi chiamo Jennifer Emma Johnson".

M: "sei nuova?non ti ho mai vista a scuola".

J: "si sono arrivata 2 giorni fa dal New Jersey,negli USA".

M: "WOW,davvero?non sembri proprio americana,anzi direi più europea..."

J: "esatto ci hai azzeccato,sono nata in Italia da madre italoamericana e padre italiano,e poi per questioni di lavoro ci siamo trasferiti in America qualche anno dopo la mia nascita"

M: "aspetta aspetta,ma se tuo padre è italiano perchè hai un cognome americano?"

J: "i miei hanno pensato che,sia io che mio fratello avremmo preferito un cognome più facile da pronunciare in inglese, e quindi hanno cambiato il cognome di mio padre con quello di mia madre"

M: "saggia idea direi" "scusa tanto se ti faccio mille domande,ma mi hai reso curiosa" disse sorridendomi

Mentre parlavo con Meredith scorsi casa mia dal finestrino vicino a lei e realizzai di aver camminato inutilmente,dato che la fermata dopo era due case piú avanti alla mia.

L'autobus si fermó e il conducente aprì le porte, da cui vidi entrare un ragazzo alto e biondo,occhi azzurri come il cielo e un'anellino sulla parte destra del suo labbro inferiore e un sorriso da far invidia al paradiso.
Mentre attraversava l'autobus per andare negli ultimi sedili, gli rubai uno sguardo che lui ricambiò e,
Meredith mi beccò completamente mentre mi perdevo nei suoi occhi glaciali, mi diete un colpetto sul braccio e fece un ghigno compiaciuto.

Poco dopo arrivammo a scuola,dove Meredith mi accompagnó alla segreteria per prendere gli orari delle lezioni e la combinazione del mio nuovo armadietto.
Scoprimmo che avremmo passato le prime tre ore insieme; le mie preghiere erano state esaudite grazie a dio...

Alla prima ora avevamo matematica,(forse non tutte sono state esaudite) le dissi quasi disperata: "beh iniziamo bene"
E lei mi rassicurò dicendomi: "scommetto che non te ne pentirai".
Mi prese a braccetto e andammo in classe.

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Scusate se il secondo capitolo era troppo corto ma,ho dovuto spezzare i due argomenti per non farlo troppo pesante.
E scusate gli eventuali errori.
Ditemi cosa ne pensate nei commenti🍬

Anyone's eyes //Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora