VII CAPITOLO

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Dentro padre Albert m'ha condotto. È dannatamente furioso, non c'è modo per farlo placare. Continua a borbottare parole senza un senso, le uniche cose che comprendo pienamente son gli insulti che sta lanciando a me e tutti i membri della famiglia mia.
Non posso nemmeno azzardarmi a ribattere che potrei ritrovarmi in guai seri. Mi dispiace madre se non son capace di controbattere, ma questa chiesa, questa maledetta chiesa è la mia ragione di vita.
-Arthur, t'ho detto di inginocchiarti e pregare. Non di fissarmi con quella faccia da stoccafisso-
-Si padre mi perdoni ero perso nei miei pensieri-
-Tu sei perso e basta. E poi cos'è questo vestiario vaiato? Mica dobbiam celebrare un funerale. Ti dovevi vestir di viola-
-La giacca era stracciata a terra padre-
-Stracciata? Che c'è adesso il gatto di Merinda t'ha stracciato la giacca?-
Non ricordavo che Merinda fosse in possesso di un gatto. Però potrebbe salvarmi dall'ira di quest'uomo incompreso.
-Si padre. Sa il suo gatto è molto turbolento. Non sta tranquillo. M'ha stracciato la giacca quando m'è salito addosso-
-Mh-
Se ne sta andando nel corridoio. Il corridoio che conduce alle stanze delle suore. Perché mai dovrebbe recarsi li? Le suore dovran uscire 10 minuti dopo l'inizio della veglia.
Devo pregare.
Mio Dio, ti prego di perdonarmi.
Prego per avere sbagliato.
Prego per non esser giunto in chiesa.
Prego per averti mancato di rispetto.
Prego per avere usufruito d'un pessimo linguaggio fino a poco fa.
Prego per aver mentito e aver dato soddisfazione ad Astaroth.
Prego per non esser venuto col vestiario formale solito di queste messe in tuo onor.
Infine prego. Prego in modo generale. Prego che tu mi capisca. Che tu soprattutto mi chiarisca. Chiarisci questa situazione in cui mi son messo in mezzo.
Perché? Perché io?
Non son degno di questo obbrobrio. Son fedele. Son cristiano. Son tutto ciò che un figlio di Dio deve essere.
Ti prego Dio.
Perdonami.
Amen.
Gli occhi ho riaperto. Han acceso le luci dei lampadari. Mi son ciecato.
Padre Albert uscito dal corridoio ancor non è.
Non condurrà lui la messa. Ma solitamente assiste a tutto.
Dovrei seguirlo? No Arthur hai pulito i tuoi peccati poco fa.
Però se fosse in pericolo? Tutto è possibile.
Si. Giungo nel corridoio.
M'incammino, è meno tenebroso quand'è popolato.
Questa volta è illuminato dai candelabri. Oh i candelabri. Mi vengon i brividi solamente al pensiero.
L'ultima stanza è quella di Suor.Cassandra. La porta è aperta.
-È permesso?-
È buio totale. Non vedo ne sento segni vitali.
-C'è nessuno?-
No non c'è nessuno. Mi son dato risposta solo.
Il mio sguardo è ricaduto sullo scrigno. Dei sospiri, dei sussurri sto sentendo. Mi dicon di aprirlo. Mi dicon di frugare nuovamente. Mi dicon di riprendere quelle incenerite rose in mano.
No. Non posso farlo, non devo farlo.
Non m'ha abbandonar alla tentazione di nuovo.
Indietro sto tornando. Però il corridoio sta volta è diverso.
Le candele iniziano a spegnersi. Tutte. Di fila.
-C'è ... c'è nessuno?-
Ho ripetuto di nuovo. È nuovamente non m'han dato risposta.
Ho accelerato il passo. Sento gocciolare un liquido. Continuo e forte. Come se han lasciato un rubinetto aperto. O come se dell'acqua rovesciata continui a cadere sul pavimento. Da dove proviene? Ci son minimo 30 stanze.
-Ah! Mio dio Arthur m'hai fatto prender un colpo! Figliolo che succede sei sbiancato-
-Oh Suor.Teret mi perdoni. Mi son fatto prendere dall'ansia pensavo di aver lasciato i fornelli accesi a casa nulla di che-
-Capisco. Bene ti conviene andarti a sedere, la messa sta per cominciare la gente già sta popolando le panche-
-Si vado-
Voltato verso il corridoio mi son. I candelabri nuovamente brillano. Le fiamme son compatte.
Deve esser stata una semplice allucinazione. Ma si tanto ho tante cose per la testa. Vuoi che non mi venga un'allucinazione proprio dove ho subito di più?
Spero vivamente sia stata un allucinazione...
...
-Teret mia cara, padre Albert non è ancor giunto qua?-
-No Narisa. Non è ancor giunto qua-
-Bene-
-Bene.-
-Andiamo. Il prete ha suonato le campane. È ora-
Teret correndo nel corridoio sta. Frettolosa e silenziosa.
-Teret fa piano. Più piano che puoi. Se padre Albert è per le stanze e ci vede siam decedute!-
-Fa silenzio siam quasi giunte Narisa-
La osservo. Sta prendendo le rose incenerite dallo scrigno di Suor.Cassandra.
-Credi che funzionerà?-
-Certo che funzionerà. Agatha s'è occupata di tutto. Grazie alla nuova esca ha raccattato tutto il materiale necessario. Più rose vi sono più il rituale funzionerà-
-Sbrigati Teret. Io ho già la legna. Dobbiam andare prima che cali il silenzio totale-
-Si ho concluso. Giungiamo fuori vieni c'è una scorciatoia-
...
Son seduto qua. Non vedo ne padre Albert ne Suor.Cassandra. Tanto meno vedo Suor.Teret e Suor.Narisa. Dove son tutti?
La testa mi gira forte. Cosa sta succedendo.
Il prete parla. L'eco rimbomba. Più del solito, la gente è fissa, non m'è mai capitato di notarlo così tanto.
La gente fissa imbambolata il prete senza distoglier lo sguardo. I bambini son gli unici non influenzati.
Noto in particolare una donna. Suo figlio la sta chiamando da 5 minuti. Ma lei è impassibile. Fissa l'altare e non muove un dito ne emette alcun suono.
Noto che anche il prete la sta fissando. La fissa con sguardo ferrato. Che cosa sta accadendo.
Gli altri son combinati come la donna.
Perché io no? Che sia un'altra visione? No ora son entrate le altre suore.
Ne ho approfittato per captare la presenza del padre e delle tre suore smarrite. Non vi son. Non vi son proprio.
Ho iniziato anche io a fissar il prete. Lui ricambia lo sguardo. Ho riposto il mio sguardo sulla donna. Che è ancor acchiodata a lui. Mi fissa penetrandomi l'anima.
Mi soffoca. Un prete non dovrebbe far un certo effetto.
Mi son alzato di scatto. Non mi son voltato. Sto uscendo dalla cattedrale. Mi son stancato. Soffocato mi son sentito.
Christopher tornato non è. Di solito la domenica ha due turni, si sarà preso il giorno libero.
Fuori c'è un'aria gelida. Tagliente.
La neve ha ricoperto le strade. Non so dove giunger non so che fare.
...
-Agatha!-
-Ah! Donne mie ne avete preso di tempo per giunger-
-Perdonaci Agatha, la gente aveva già popolato le panche. Abbiam dovuto usare la scorciatoia che seppur scorciatoia è molto articolata-
-Avete con voi il materiale?-
-Si, qua ci son le rose. Ma Agatha-
-Dimmi cara-
-L'esca. Dove sta?-
-Me lo domando anch'io sai-
-Madre non è che non giunge al rituale?-
-No Narisa. Impossibile. Sa a cosa va incontro se non giunge adesso qua. Starà ansimando, ma verrà-
-Lo spero-
-Bene intanto ponete tutti gli oggetti attorno al pentagramma. Muovetevi donne, abbiam da attuare un rituale complesso. Merinda ha l'attenzione di anime oscure potenti.-
-Certo madre-
...
Correndo io sto. In ritardo sto giungendo. Il gatto non mi voleva abbandonar. Avrà capito anche lui dove sto andando e a fare cosa.
Son preoccupata. Ansiosa. Arrabbiata. Vorrei squartare quell'infame donna.
I melograni stan avendo spasmi. Han già cominciato la danza.
Devo sbrigarmi.
I boschi son pieni di nebbia. Bianchi. Bianchi come la panna.
Presto saran ricoperti di rosso.
-AGATHA! SON... giunta...-
-Merinda. Vieni qua. Subito-
-Eccomi, ecco i melograni. Son pron...-
Un ceffone m'ha lanciato
-Taci. Maleducata. Va aggregati alla danza. Lasciati trasportare che dopo avrai da fare l'esca-
Toccando la guancia mi sto. M'ha fatto male.
In mezzo ad uno spiazzale di neve vi è un pentagramma con attorno le rose. Mette i brividi.
Ho intravisto Narisa e Teret infondo al fiume. Stan danzando malamente. Son quasi abbandonate a loro stesse.
Mi son aggiunta anch'io. Ho cominciato a muovere le gambe. Le braccia. Il busto. La testa.
Mi son abbandonata alle anime qui presenti.
Riesco a veder la loro sofferenza. Le loro morti. Le cause. La loro purezza. Son poche quelle pure.
Son in particolare uomini. Uomini pentiti. Uomini affamati. Assetati. Assetati di sangue. Di carne.
Saran stati vittime di succubi.
Un'immagine di Arthur mi riempie la testa. Lo sto osservando. Nel mentre mi muovo. I miei capelli han cominciato ad alzarsi.
Arthur cammina, pensieroso e stordito. Verso il fiume anche lui sta giungendo. Non qui però. Ma sul retro della cattedrale. Dove sta andando. Perché. No.
-FERMA-
Urlo, mi muovo sempre più. Son stanca.
Le altre donne han cominciato a cantare.
Agatha a recitare le parole del sigillo.
-NO AGATHA FERMA. DEVI FERMARE TUTTO. NON LUI-
Non mi sente. Continua a recitare le parole.
-AGATHA TI PREGO NON ANCHE LUI-
Ho cominciato a piangere. Lacrimo. Non riesco a fermarmi.
Continuo a guardarlo. S'è bloccato di colpo davanti a quelli che sembran due persone e... no... NO...
-NO. NO NO NO!-
-LURIDA BASTARDA-
M'han afferrata.
Una è Narisa. L'altra è Oralica.
Son perse. Ripetono il sigillo.
Ora capisco... Non han colpito Christopher col sigillo perché l'anima oscura vuol Arthur.
-LASCIATEMI ANDARE, BESTIE MALIGNE-
-TU. TU BASTARDA, DEVI MORIRE DISSANGUATA, NON MERITI DI VIVERE. MI HAI MENTITO IO TI HO AMATA. TI HO VENERATA-
-Merinda cara. Anche io ti amo. Ti amo troppo per lasciarti vivere in pace. Hai accettato di assemblarti a me. Di completarmi. Ora devi completare il rito-
-NO AGATHA TI PREGO SVEGLIATI APRI GLI OCCHI. QUESTA È UNA GABBIA DEL DEMONIO, APRI GLI OCCHI TI PREGO-
...
-Tu credi che morirà?-
-Mh?-
-Credi che Merinda dopo il rituale decederà?-
-No-
-Come fai ad esserne sicura Teret?-
-Perché è un rituale in amore. Nessuna di noi ha mai subito un rituale di questo tipo.-
-Nemmeno Loreline che è la più fidata di Agatha?-
-No nemmeno Loreline. Pur essendo la più fidata non è mica stata l'amata. Ti spiego. Merinda e Agatha son amanti da anni ormai, l'han tenuto nascosto perché già eran viste sotto cattivo occhio e son sospette di stregoneria, pensa se avessero spifferato il loro amore blasfemo-
-Non credo sia blasfemo-
-Per la chiesa si. Per le nostre persone lo è eccome-
-Perché le deve fare così sta piangendo. sta strillando...-
-Fa parte del rituale di Agatha. Osserva ora accadrà una cosa meravigliosa-
-Tu già sai?-
-Oh si che so. Ho studiato bene per questo evento-
-Ma aspetta ma quel ragazzo dell'altro giorno-
-Chi il biondino?-
-Si... non è capace di svelare tutto?-
-No. Merinda lo troverà e lo fermerà. Se siam fortunate probabilmente si sarà scordato tutto. La magia di Agatha è molto potente. Ora sta zitta e attendi il momento-
...
-AGATHA TI PREGO FERMATI-
-Immergetela-
-NO AGAT...-
Sott'acqua la testa m'han messo, e i loro piedi sulla mia schiena han steso. Mi muovo. Cerco di dimenarmi ma son sfinita. Fatico a respirare e vedo appannato. Sbiadito.
Il fondale è di un blu intento, ci son alcune alghe che mi fan pizzicare gli occhi.
Non respiro. Mi sento morire.
Han cominciato a recitare la maledizione. Mi maledico sola, son stata un'illusa ancora una volta. Per amor sto soffocando. Per amor mi son abbandonata.
...
-Tamaran, wir rufen dich an
Tamaran, wir nennen dich
Tamaran, wir verehren dich
Tamaran, wir bieten ihnen an
Tamaran, wir gehorchen dich-
Forte lo ripetono. Un individuo fitto e cupo verso di me sta arrivando. Il respiro mio sta scomparendo.
L'individuo è enorme. Terrificante.
Gli occhi miei si stan chiudendo, che forse anche la mia vita stia scomparendo?...

-Donne mia! C'è l'abbiam fatta, Tamaran ci ha ascoltate! Teret giungi qui veloce e porgimi i melograni--Oh si madre arrivo-Teret correndo verso la madre sta

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...
-Donne mia! C'è l'abbiam fatta, Tamaran ci ha ascoltate! Teret giungi qui veloce e porgimi i melograni-
-Oh si madre arrivo-
Teret correndo verso la madre sta. Io son pietrificata qua. Netilide sei una codarda la mia testa ripete. Non riesco ad avanzar. Veder la povera donna galleggiare mi fa rabbrividir. Le altre donne gioiscono son felici.
Mi pento di ciò che sto facendo. Mi son lasciata abbindolare dalle parole di Agatha proprio come Merinda, son la più giovane e la più stupida.
Le donne per mano si son prese. Han cominciato a cantare un quel che pare un inno, un inno di invocazione a Tamaran, Teret i melograni nell acqua sta ponendo. Le rose stan bruciando, sulla neve gelida riescon comunque a bruciare. Il pentagramma ha cominciato a perder sangue, sangue che ha iniziato a scorrere per le striature sulla neve.
È una visione terrificante.
Agatha si avanzando verso il corpo sta. Corpo che ha cominciato a fluttuare in aria. È priva di sensi. Perde sangue dalla cute, come il sangue che scorre nelle striature della neve. Agatha le mani al cielo ha alzato. Le campane della messa han cominciato a rimbombare.
Tamaran dall'acqua è uscito. È una sagoma nera. Nerissima. Alta quanto disumana. Ha le sembianze di un pesce antropomorfo, due corna enormi fino a dietro giungono e anche lui con Agatha le mani ha alzato.
È l'accaduto più surreale che io abbia mai visto, son pietrificata.
Agatha adesso per mano il demone ha preso. Con i melograni le mani s'è sporcata. E adesso accarezzando il viso del demonio sta.
Esso le mani dal suo volto ha spostato, il corpo di Merinda ha superato e ora nell'acqua è tornato.
Agatha ha fermato il canto delle donne, voltata si è.
Seguita dalle donne ha raccattato le pietre preziose che il demonio le aveva posto sotto le braccia di Merinda. Adesso la via per casa ha preso, le donne la seguono. Gioiscono e canticchiano come se nulla fosse successo.
Teret m'ha salutata, io pietrificata l'ho semplicemente squadrata.
Le striature nella neve si son allargate. Il sangue le ha dilatate.

 Il sangue le ha dilatate

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