You and Me [Gojo Satoru x Reader]

Sorpresa

Ti porta con sé nelle prime ore del mattino e nei pomeriggi dove la popolazione del piccolo paese si era confinata nei propri spazi di lavoro. Inizialmente immaginava che ti allontanassi da lui, osservando con curiosità le infrastrutture, le macchine e l'evoluzione della scrittura. Eppure rimani vicino a lui, guardando da dove ti trovi, in silenzioso fascino. Si chiede se tu abbia mai sognato ad occhi aperti e immaginato come sarebbe fuori dal tuo Regno.
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"Che cos'è?"
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"Un izakaya."
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"Non posso leggerlo ancora."
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"Mhm, non siamo ancora arrivati ​​a quella lezione."
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"Kanji... diverso. Strano aspetto."
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"Ah, questi sono stati introdotti molto tempo dopo che tu hai costruito la prigione."
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Le tue parole sono più complete ora, parlando con frasi complete nel tempo. Rende Satoru pieno di speranza, superando ogni impazienza e impotenza che prova quando parli volontariamente invece di aspettare che ti vengano poste domande.
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Inizi a vestirti da sola, ti avventuri in cucina senza che ti venga chiesto di farlo e, alla fine, Toge riferisce che hai iniziato a salutarli o ad annuire in segno di riconoscimento. Sapere che stai iniziando ad attaccarti a questo mondo facilita Satoru.
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Satoru si siede accanto a te sul balcone, abituato e accettando che i progressi siano lenti o non visibili affatto. Gli fa male il fatto che non possa trattenerti come faceva prima o addirittura toccarti come vorrebbe. Si è tenuto a distanza. Tuttavia, lo libera sapendo che finché arriveranno le tue risposte, potrà lavorarci. Meritavi tutta la pazienza del mondo, meritavi questa sacca di pace e sicurezza.

"M'gumi."
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L'uomo dai capelli bianchi sbatte le palpebre lentamente, girando la testa verso di te mentre lo guardi timidamente.
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"Che cos 'era questo?" chiede, avvicinandosi un po'.
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"Vorrei...vorrei incontrarmi... Gumi."
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Una prima richiesta da parte tua, ti avrebbe dato il mondo se glielo avessi chiesto. Le sue labbra si schiudono per la sorpresa, ma lui sorride: "Vuoi dire mio figlio avuto dalla mia inesistente terza moglie? Certo, fisserò un incontro quando sarà disponibile."
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La presa in giro ti fa arrossire, una reazione visibile che lo fa ridacchiare quando si rende conto che non hai dimenticato lui, le tue conversazioni passate o altro. (Lo trovi ancora attraente nonostante cerchi di nasconderlo.) Essere in grado di vedere i tuoi occhi senza ostacoli è un cambiamento che Satoru ha accolto con favore nonostante quanto ti distragga. Quindi Satoru resiste valorosamente all'impulso di baciare il broncio che adorna le tue labbra, ma ti pizzica amorevolmente la guancia prima di voltarsi per sporgersi oltre la balaustra.
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"Non preoccuparti, ti farò mia moglie", sorride debolmente. Non sorrideva da molto tempo: "E passo ogni giorno a mostrarti perché sei l'unica che voglio."
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Non ha bisogno di voltarsi indietro per vedere il tuo sguardo agitato e inizia a sentire che le cose sono finalmente sulla strada giusta.
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Il tempo era rallentato, Satoru fissava le scintillanti scaglie d'oro, arancione e bianco che nuotavano sotto lo stagno cristallino. Ascolta i tonfi lontani della fontana sōzu che segnalano ogni minuto che passa che è seduto in silenzio con te.
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Satoru è consumato dall'impotenza. Si chiede se questo sarà il massimo che otterrà da te, si chiede se dovrà mantenere le distanze per sempre, si chiede se sei felice. A volte, si rammarica di non aver portato avanti l'idea di suggellarsi ancora una volta.
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