Aida

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Il sole si fece alto nel cielo, dei caldi raggi s'infilarono tra i buchi delle serrande, Aida mise la testa sotto il cuscino, odiava la luce. Dopo un'ora decise di alzarsi, levò la testa da sotto il cuscino e si alzò. Prese la sua spilla e si alzò i capelli bloccandoli sulla testa, si girò e guardò il letto per quanto si potesse guardare al buio, l'aveva fatto di nuovo, quello stupido potere maledetto che la tormentava da mesi, si guardò le gambe, erano magre e ossute, dopo quella volta avvenuta all'impresa non si erano più riprese. La porta cigolò piano -"Aida? Posso entrare?"- Era la voce di May [1] la sua pseudo-migliore amica, più che altro l'unica persona che voleva vedere. May era tutto quello che lei non era, era figlia di Artemide e si vestiva come una cacciatrice di Artemide, era molto alta, magra al punto giusto, muscolosa al punto giusto, aveva dei lunghi capelli marroni intrecciati in una lunga treccia, aveva dei bellissimi occhi color smeraldo e un sorriso stampato in faccia, era tutto più di Aida ma soprattutto era felice, cosa che lei non era. -"Entra se vuoi"- Rispose gelidamente, May entrò spalancando le finestre, Aida stropicciò gli occhi, la luce le dava fastidio ma non replicò. May guardò il letto pieno di liquido iridescente -"Di notte non lo controlli, vero?"- Chiese guardandola con compassione, Aida detestava la compassione, non aveva bisogno di compassione -"No non lo controllo più"- Rispose con l'amaro in bocca -"Magari se provassi a riusarlo...?"- Provò a chiedere May, lei non rispose, fissò dritto il pavimento, May si morse il labro inferiore -"Ho capito. Io vado, stammi bene"- Aida fece un sorriso forzato, come poteva stare bene? Era apatica e denutrita, non usciva da quella camera da mesi. Appena May uscì dalla camera Lei si sedette a terra, lasciandosi andare in un flashback. Era alla sua prima lezione per creare arcobaleni, era felice e in salute. L'insegnante era sua sorella Roesli Werrelle, la vice-capo cabina. Roesli era molto severa -"Fammi vedere le mani"- Le disse, Lei mostrò le mani entusiasta, aveva una luce abbagliante in quegl'occhi azzurri -"Concentrati"- Le continuò a dire, Aida si spremette le meningi e le sue mani s'infuocarono di un fuoco iridescente, in quel momento era il più bello spettacolo della sua vita -"Bene, prova a fare un arcobaleno"- Le disse Roesli, aveva un'espressione molto preoccupata, Aida alzò le braccia e fece un enorme arcobaleno, Sorrise, i colori le mettevano gioia e allegria una volta. Iniziò a creare forme con le mani, un sorriso di felicità fioriva sulle sue labbra, Roesli però non ne sembrava entusta, era completamente sconvolta -"E tu queste cose come le puoi fare?"- Chiese scioccata, Aida non capiva, ma non era Roesli l'insegnante? -"Perché tu non le sai fare?"- Chiese perplessa -"Io creo arcobaleni con la materia iridescente ma non ho il potere di farne altro. Una vecchia legenda diceva che una figlia di Iride sarebbe stata capace di dominarla ma... oh Aida! Stai attenta! È pericoloso"- Aida non capiva l'agitazione di Roesli, questa era una cosa bellissima, quante cose belle aveva pensato che avrebbe fatto -"Pericolosa? Ma Roesli guarda..."- Disse creando con la mano una rosa, era di tutti i colori che si alternavano come un caleidoscopio, era il fiore più bello dell'universo -"...vedi come è bello!"- Aida fece un sorriso caldo, caldissimo, Roesli la guardò e le tirò uno schiaffo, uno schiaffo che bruciava, che le fece scendere le lacrime -"Scema! Proprio non capisci! Guarda..."- disse dandole un forte pizzicotto, Aida urlò e dei cristalli iridescenti uscirono dalla sua mano che si conficcarono nella spalla di Roesli -"AH!!!!!!!"- Urlò piegandosi in due dal dolore -"Scusami...io...non..."- Provò a dire in lacrime, era stata lei, lei le aveva fatto del male, aveva reagito al dolore, aveva capito, il suo potere era pericoloso, lei era pericolosa, lei era un mostro. Il flashback finì, solo in quel momento si accorse di avere pianto, le faceva troppo male, il momento di quando la sua vecchia io e morta ed è nata la sua nuova io, dalla sua mano uscì del fumo iridescente, chiuse il pugno e guardò in basso, non poteva lasciarsi prendere dai ricordi, non lei. La sua porta si aprì e da lì passò il vassoio col cibo, gliel'avevano passato i suoi fratelli, da quando era uscita dal l'infermieria aveva chiesto esplicitamente una camera personale e nessun contatto col mondo esterno, e loro l'avevano presa alla lettera, infondo gli aveva chiesto questo, no? E allora perché non si sentiva bene? Forse se solo...No! Lei era un pericolo, un mostro, pensò che forse era meglio se non avrebbe mangiato, non aveva fame. Stava seduta per terra a non fare niente quando un forte attacco di mal di testa la colpì, era così forte e doloroso che le lacrime le scesero e le bagnarono tutte le guance, le mani si riempirono di cristalli colorati, poi improvvisamente il dolore sparì.

[1]: personaggio di I FIGLI DEGLI IMMORTALI

Empathy~♥Nico e Aida♥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora