Erano le tre del pomeriggio, Nico tra meno di due ore si sarebbe dovuto incontrare con Aida e non aveva la più pallida idea di come si dovesse vestire. Si mise davanti allo specchio per vedere in che stato era messo -"Oddio non hai per niente un bell'aspetto"- Disse una voce da dietro, era Sonia[1], una figlia di Persefone molto strana, era abbronzatissima, aveva i capelli tinti di blu, gli occhi verdi a gatto con la matita a egiziana, l'ombretto fosforescente e il rossetto viola, indossava un top verde fosforescente e dei pantaloncini di jeans corti e lo guardava con sufficienza -"Hai un appuntamento vero?"- Gli chiese -"No!...Cioè si!...Forse!"- Disse cercando di non arrossire, cosa impossibile, era pure preoccupato, sentiva l'emozioni di Aida ma i pensieri niente -"Vieni ti aiuto io"- Disse la ragazzina facendolo sedere sul letto -"Fammi vedere i tuoi vestiti"- Ordinò lei, non gli piaceva il suo tono ma in fondo era lei il capo, lui indicò il suo comodino. La ragazza andò a frugare e uscì una maglietta col teschio, dei Jeans strappati e delle converse nere -"Il mio lavoro è finito. Mi raccomando non baciarla subito"- Disse Sonia, lui le rivolse un'occhiataccia micidiale ma lei sorrise e lo prese come un "grazie". Andò a cambiarsi in bagno, la maglietta era tre taglie più grandi, per non parlare dei jeans. Alle cinque meno dieci prese la scatoletta con gli orsacchiotti gommosi e uscì dalla sua cabina. Appena arrivò al laghetto delle canoe ma non vide nessuno. Da lì passarono Percy e Annabeth abbracciati come sempre -"Bella Nico!"- Disse Percy alzando la mano -"Bella Percy!"- Rispose lui battendo il cinque, ormai il figlio di Poseidone non gli faceva nessun effetto. Dalla casa di Iride si avvicinò una ragazza. Poteva avere dodici anni ma sembrava molto più grande, aveva il viso e le braccia cosparsi di lentiggini, gli occhi di un azzurro così intenso e così brillante da far invidia ai Lapislazuri, una folta chioma riccia e rossa, era pallida e magra ma bellissima comunque e indossava una canottiera bianca piena di schizzi colorati, dei pantaloncini di jeans arrotolati fino al ginocchio con tante macchie colorate e delle converse tutte macchiate, così macchiate che Nico non riusciva a capire il colore originale. Si avvicinò a lui guardandosi i piedi dall'imbarazzo -"Sei tu Nico vero?"- Disse, era lei Aida, Nico percepiva il suo imbarazzo e la sua felicità -"Si, sono io. E tu sei ancora più bella di quanto avessi immaginato"- Disse diventando rosso come un peperone, anche lei arrossì -"G-grazie"- Disse passandosi una mano nella folta chioma. Nico prese la scatolina dalla tasca e gliela diede, Aida afferrò la scatoletta e la osservò, Nico percepì che era molto insicura -"Funziona?"- Chiese impaurita, Nico fece le spallucce e rispose -"Provala"- Aida guardò le sue mani e iniziò a singhiozzare -"E se non funziona muoio!"- Disse, una lacrima le scese sul volto, Nico con un dito le sollevò il mento -"Hey, tranquilla, ci sono io con te"- Disse prendendola per la vita stringendola a se, lei si appoggiò sul suo torace scheletrico, Nico percepiva la sensazione di Aida di protezione e abbracciandola lui si sentiva in paradiso, come quando abbracciava Bianca. Restarono per tre minuti così, abbracciati, il loro mondo si era fermato. Dopo Aida si staccò anche se Nico percepì che voleva rimanere ancora abbracciata a lui, non provava più paura ma sicurezza, aprì la scatoletta e prese un orsetto gommoso, lo mise in bocca e lo mangiò assaporandolo, fece un sorriso, un sorriso soddisfatto. all'istante le mani si riempirono di quella sostanza, le alzò al cielo e quella materia formò un campo di forza iridescente attorno a loro. Aida sorrise, non aveva un nessun dolore, stava bene -"Wow! Aida sei...wow!"- Esclamò Nico toccando il campo di forza duro come la roccia. Aida mollò la presa e il campo di forza si sciolse diventando acqua iridescente che formò un piccolo lago. Nico era impressionato e sbalordito -"Aida sei fant..."- Non fece in tempo a finire la frase che Aida gli prese il viso e lo baciò. Un bacio lungo, dolce. Le labbra di Aida secondo Nico sapevano di ciliegge, fragole, susine, di sere passate a piangere e di passeggiate nei giardini. Alla fine si dovettero staccare per mancanza di ossigeno, Aida appoggiò la testa sul toracie di Nico e gli sussurrò -"Ti amo anch'io"- Lui le infilò una mano nella chioma e gliela accarezzò. A quel punto si sentì una voce -"Evvai! Ho vinto la scommessa!"- E dal nulla comparve una donna bellissima con gli occhi blu come Lapislazuri, i capelli biondi perfettamente messi in piega, gli zigomi perfetti vestita con un vestitino fucsia smanicato con la scollatura a cuore -"Afrodite"- Mormorò Aida -"Brava tesoro hai indovinato"- Disse facendole un sorriso con i suoi denti perfetti -"Entrambi tristi e depressi. Ma l'amore fa miracoli!"- Disse facendo una giravolta, Nico anarcò il sopracciglio, della serie "Mi stai prendendo in giro?" Aida gli accarezzò la guancia, lui si rasserenò un pochino -"Quindi il legame empatico l'hai creato tu?"- Chiese Aida, la dea annuì -"Così avreste potuto legare meglio. Avete tutti e due un pessimo carattere! Il legame in questo periodo si stava indebolendo ma ora che vi siete innamorati non ce n'è più bisogno"- Disse e schioccò le dita, all'improvviso Nico non sentì più le emozioni di Aida, solo le sue, la cosa lo rattristò un pochino ma poi guardò Aida negl'occhi, non gli serviva un legame empatico per capirla -"Bene! Vado a salutare i miei figli. Arrivederci ragazzi!"- E si dissolse in aria. Nico e Aida erano ancora lì appiccicati -"Ehm...Aida, stasera c'è una festa al falò. Mi chiedevo se ti andrebbe..."- Non fece in tempo a finire la frase che Aida lo baciò di nuovo -"Ehm...lo prendo come un si?"- Chiese Nico stordito, Aida rise e annuì -"Vado a salutare i miei fratelli. Per venire qui sono uscita dalla finestra. Gli dico che d'ora in poi voglio dormire con loro, mangiare con loro e fare una vita normale"- Gli occhi di Aida brillavano e lacrimavano per la felicità, Nico sorrise e le accarezzò il volto -"Ti amo"- Disse, e si diedero il loro l'ennesimo bacio.
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Empathy~♥Nico e Aida♥
Hayran KurguAida è una semidea figlia di Iride, ha dodici anni e dopo la sua ultima impresa non si è più ripresa. Il suo potere per quanto possa essere bello è letale ed è convinta che la gente a torno a lei la veda come un mostro, Il suo non è un dono ma una m...