3. Mi fai morire

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Quando Antonio ebbe richiuso la porta, Elena si lasciò scappare una risatina scuotendo la testa.
«Che hai da ridere?» gli domandò l'uomo, curioso della sua reazione.
«Niente, è che non mi sono sentita al sicuro finché non ho varcato questa porta».
Il cantante scoppiò a ridere e si fece raccontare tutta l'avventura per riuscire ad arrivare fin lì, poi tornò serio ma comunque ironico. «Sei stata seguita, agente Quartulli?»
«Negativo, agente Suricato».
«Come, prego?»
La ragazza si portò una mano alla bocca, cercando di soffocare una risata. Evidentemente, non era ancora al corrente dei meme che giravano su di lui.
«Vabbè, poi mi spiegherai. Ti vedo piuttosto allegra, stasera».
«Sì, boh, magari è tutta la situazione...» rispose lei ridacchiando.
Lui le si avvicinò e la prese per i fianchi. «Ora vedi come ti faccio ridere io».

🔞

Elena, che sgranò gli occhi per la sorpresa, fu spinta di qualche passo verso il letto, dove cadde all'indietro.
Ancora non aveva realizzato che, sotto quel viso da personcina carina e per bene, Antonio nascondeva un fuoco di passione che, in un istante, era in grado di avvampare in un incendio.
L'uomo si tolse rapidamente le scarpe e salì sul letto accanto a lei, afferrandola nuovamente per i fianchi per farla salire a cavalcioni su di lui.
«Loredana aveva ragione, sei proprio un furbetto».
I due ridacchiarono, poi la ragazza si avventò sulle sue labbra e presero a scambiarsi baci per niente casti mentre le dita di Elena gli sbottonavano la camicia con fare irrequieto. Quando lo ebbe liberato dell'indumento, lanciato poi chissà dove per la stanza, le mani iniziarono a esplorargli le spalle, la schiena, il petto e Antonio si sentì in paradiso sotto il suo tocco, tanto da lasciarsi andare a mugolii compiaciuti.


Di poter stringere e gustare
Ogni centimetro
Della tua dolce e calda carne
Senza pudore

E già mi godo la tua folle danza che
Questa notte, tu


Con un gesto repentino ma altrettanto delicato, l'uomo ribaltò le posizioni e si chinò su di lei lasciandole una scia di baci sul collo mentre lei lo teneva stretto in un abbraccio, le dita che si intrecciavano ai suoi capelli, spettinandoli.
Poi Antonio si tirò su in ginocchio e si portò in mezzo alle gambe di Elena. Le tolse gli stivaletti e li gettò in terra accanto al letto per poi passare ai pantaloni che sbottonò e sfilò con facilità.
Le accarezzò le cosce guardandola estasiato: non vedeva l'ora di farla sua ma, allo stesso tempo, voleva giocare ancora un po' con lei, provocarla, farsi desiderare.
A quel punto, anche la giovane si tirò su a sedere e gli afferrò il bordo dei pantaloni, costringendolo ad avvicinarsi a lei per poterlo baciare ancora e ancora.
Impaziente, gli sbottonò i pantaloni.
«Aspetta» le sussurrò sulle labbra.
Antonio scese dal letto per toglierseli prima di andare verso l'ingresso e rovistare nelle tasche del cappotto.


La notte è lunga e quindi ho tempo
Per scoprire ogni tuo piccolo segreto
Per passare dal sentirmi predatore
A preda di ogni tuo nascosto desiderio

E non aver paura
Tu di me puoi fare quel che vuoi

Quando tornò da Elena, gettò sul letto un preservativo prima di tornare a sovrastare il corpo della ragazza.
Le diede un bacio sulle labbra, sulla guancia, sul collo e pian piano scese tra i seni, l'addome e passò alle cosce baciandole, mordicchiandole e leccandole tra un mugolio e un altro.
Le dita si insinuarono sotto il bordo del body all'altezza dei fianchi prima di spostarsi ai bottoncini dell'indumento che aprì, scoprendo l'intimità della ragazza.
Stanco di aspettare oltre, con la lingua andò subito a insinuarsi dentro di lei, che gemette per il piacere provato già dal primo tocco.

Ubriaco Di Te || Diodato || COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora