tornerai da me || gianluca ginoble

9 - fringe corporation ❄️

siamo appena arrivati a boston, stiamo aspettando nella sala d'attesa della fringe corporation e nel mentre mi guardo intorno notando tantissimi macchinari e cose molto nuove per stare in un nostro universo
sono così persa che neanche noto che c'è una persona davanti a noi

<< kristine galli? >> ascolto la voce e la guardo.
occhi azzurri, capelli biondi e un sorriso stupendo.
mi alzo e sorrido a mia volta
<< si sono io >> mi porge la mano e gliela stringo
<< piacere di conoscerla, sono olivia dunham agente della fringe corporation.
qui in questo posto ci occupiamo di fenomeni e situazioni inspiegabili per noi >>
<< tipo meta verso? >>
<< una specie >> osserva il curriculum e guarda gianluca
<< signor ginoble, la signorina galli inizierà stasera assieme a lei, barone e boschetto, mi raccomando che lei è uno dei migliori qui >>

uno dei migliori?
cosa mi sta nascondendo?

<< non si preoccupi signorina dunham, ha la mia parola che la proteggerò comunque vada >> olivia gli sorride
<< gli faccia fare un giro del posto così si ambienta un po e sa già dove andare >>
<< subito agente >> si alza e lei va via con il curriculum

guardo gianluca e sussurro << perchè mi sembra di essere con dei pazzi esattamente? >>
<< fidati kri, non hai visto ancora nulla >> sussurra anche lui e mi fa cenno di seguirlo

entriamo in un lungo corridoio e poco dopo apre una porta con scritto "laboratory"
entro e mi perdo ad osservare tutti quei macchinari nel mentre gianluca entra e chiude la porta affiancandosi a me.
<< walter! >> urla lui e subito dopo una voce gli risponde
<< un attimo arrivo! >>
lo guardo e sussurro
<< chi è? >>
<< ora vedrai >> scendiamo i scalini e osservo tutti i macchinari tanto belli quanto difficili da capire

vedo arrivare una persona molto anziana verso di noi e sorridere
<< tu devi essere kristine, piacere di conoscerti, sono walter bishop e questo è il mio mondo >>
<< piacere mio di fare la sua conoscenza walter >>
<< gianluca mi ha parlato molto di te, di voi, del vostro amore e di ciò che è successo >> annuisco e gianluca mi guarda
<< dovevo tenere segreto che lavoravo quì, che stavamo qui per quattro lunghi anni tra concerti e lavoro per privacy, quasi nessuno sa di questo posto e non voglio che lo sappiano >>
<< devo tenere la bocca chiusa in pratica >> annuisce e torno sullo sguardo di walter
<< oh si >> si allontana verso un barattolo pieno di caramelle rosse e me ne porge una, la sto per afferrare ma gianluca mi abbassa la mano e lo guardo male
<< sei allergica alla ciliegia tesoro? >>
<< io non s-... >> gianluca mi interrompe
<< purtroppo si walter, mi spiace >> lui sorride
<< ma fa niente cari!
può capitare esserlo >>
<< peter, aastrid e lee? >> chiede gian, walter ci pensa un attimo e risponde
<< sono andati a prendere un caffè nella sala pausa, potete andare se volete >>
<< la ringrazio moltissimo >> dico e lui mi guarda male
<< posso essere tuo padre tesoro, dammi del tu >>

mi spiace walter, mio padre potrà essere sempre e solo hank woight

<< va benissimo >> gian mi prende per mano e ci avviamo nella sala pause

<< mi spieghi perchè non mi hai fatto prendere la caramella? >>
<< avevi intenzione di fare uso di stupefacenti? >> lo guardo stranita
<< non capisco >>
<< quelle caramelle non sono quelle che credi kri, non c'è nulla di difficile da capire >> annuisco e cammino ancora con lui osservando ogni minimo particolare della fringe corporation

entriamo in una sala e finalmente noto tre persone, due maschi e una femmina
<< ragazzi, lei è kristine >> dice gian, si girano e sorridono
<< ciao io sono aastrid, lui è l'agente lee - lo indica e mi saluta - e lui peter, figlio di walter bishop - indica e mi saluta- benvenuta alla fringe corporation! >> sorride
<< sono certo che ti troverai bene qui, ginoble ci ha raccontato tutto e mi spiace tantissimo per l'accaduto >> dice lee
<< grazie ma non ho bisogno di compassioni, non mi sono mai piaciute >>
<< dura la ragazza, mi piace! >>
<< tieni giù le mani, è mia >> ridacchiamo, gianluca mi cinge il fianco e continuiamo a parlare con loro.