The ending of my life - Larry Stylinson FF

The end of My Life PT. 2

Ed eccolo qui, finalmente nel mio letto pronto e bisognoso di me per sfogare tutta la lussuria che aveva nel corpo.

So che è un colpo basso usare quella stupida droga, ma Louis è uno stupido testardo, non voleva capire che ero e che sono l'unico uomo della sua vita, l'unica persona che lo merita. Nessuno saprebbe dargli tutto quello che necessitava, nessuno poteva amarlo come lo amo io, nemmeno quel presuntuoso del suo ex, quel stupido pakistano di merda che alla prima occasione aveva accettato i miei soldi pur di sparire.

Ovviamente era un ricatto, perché se non li avesse accettati, avrei minacciato la sua famiglia perché Louis era mio, avevo posato gli occhi su di lui da così tanto tempo da conoscere ogni sua espressione e parte del corpo. Sapevo tutto di lui e della sua famiglia e lui era così testardo da non capire che accanto a sé poteva avere tutto quello che desiderava.

Anche perché, diciamocelo un po', sono perfetto: alto, bello, muscoloso, intelligente, gentile, tutto quelle doti che mi rendevano un partner perfetto e soprattutto un ottimo fidanzato e marito. Si, proprio così, marito, perché fin da piccolo il mio obbiettivo è di sposare Louis Tomlinson e farlo mio per sempre.

Lui purtroppo, non si ricordava, ma da piccoli andavamo nello stesso asilo. La mia presenza in quell'istituto era durata solo qualche mese, in quanto i miei genitori volevano portarmi in scuole statali per non avere i privilegi dei ricchi e per educarmi in modo umile, ma ovviamente le cose belle non durano a lungo perché pochi mesi dopo fummo costretti a lasciare la città per quel drogato di merda di un mio zio e quindi l'avevo perso.

Ricordo perfettamente come lui mi aveva fatto la promessa che da grandi ci saremmo sposati e dopo tutti questi anni non lo persi di vista perché volevo sapere tutto della vita del mio futuro marito. L'unico uomo che meritava di avermi accanto per sempre.

Sorrido all'idea di quando era piccolo e carino, mentre rimmemero nella mia mente tutto quello che avevo fatto per portarlo qui.

Sapevo che per averlo, mi toccava studiare un piano perfetto. Solitamente i suoi amici non lo mollavano nemmeno un secondo, sapevo che non mi sopportavano e mi trovavano molesto, ma a me poco importava perché nei miei occhi e nel mio cuore c'era solo il mio Louis. Si va bene, potrei sembrare pazzo e un po' ossessivo, ma sapevo che neanche lui mi risestiva, sentivo come il suo corpo mi chiamasse e come vibrava ogni sua particella del corpo ogni volta che lo sfioravo e lo toccassi.

Seppur mi ammazzavo di seghe, a volte non bastavano e pur di non saltargli addosso fui costretto a sfogare i miei bisogni con qualsiasi persona che mi capitava a caso. Ovviamente non volevo né legarmici né avere un partner fisso, perché contentarmi della merda, quando mi aspettava un bottino più pregiato? Sarebbe stato da pazzi accontentarsi di loro quando mi aspettava il bottino d'oro. Sapevo che era solamente questione di tempo e di pazientare e che lui necessitava un po' più di tempo nel realizzare che ero io l'unico uomo che poteva avere nella sua vita, mai l'avrei tradito mai l'avrei reso triste e mai lo l'avrei fatto piangere. Non come quei disgraziati che si meriterebbero la pena capitale per aver osato far piangere il mio angelo...

Ritornando al mio piano, avevo organizzato tutto quanto, come depistare i suoi amici e soprattutto attendere che lui bevesse un po'. Ovviamente avrei dovuto allontanare chiunque si avvicinasse a lui, ma per quello non avevo problemi, si spaventavano solo a vedermi e ciò mi rendeva il compito più facile. Alla fine, riuscii ad avvicinarmi a lui e a ballare al suo fianco non riuscendo a trattenermi nel baciare e mordere la sua pelle candida e nivea.

Ogni scusa era buona per toccarlo e strusciarmi sul suo bellissimo sedere, che onoravo come una divinità, perché diciamoci la verità quale essere vivente poteva definirsi più bello del mio Louis? È assolutamente perfetto! E ogni fibra del suo corpo mi urlava di scoparlo e di farlo mio ripetutamente fino a quando i primi raggi del sole non illuminassero il suo bellissimo viso.