The ending of my life - Larry Stylinson FF

Love, desire and betrayal pt. 2

I mesi passano e la data del matrimonio si avvicina sempre di più. Da un lato mi sento felice della mia vita con Harry e soprattutto son convinto che è stata la scelta migliore, perché fino ad oggi è stato l'unico a non mentermi mai e a non tradire la mia fiducia.

Nel frattempo i preparativi procedono senza problemi e tutto è quasi pronto. Le nostre due famiglie hanno scelto e preparato tutto alla massima perfezione facendo addobbare il giardino della famiglia Styles con tutto quello che necessita per rendere quel giorno grandioso e speciale per noi due.

I genitori di Harry hanno prenotato un enorme gazebo dove ci sarebbe stata la cerimonia e il resto è stato sistemato in modo che accogliesse tutti gli ospiti al meglio.

Tante cose mi son sconosciute perché a modo loro deve essere una sorpresa, ma alla fine mi fido di loro e son sicuro che non avrebbero badato a spese e vedendo mie sorelle contente e soddisfatte del lavoro insieme a Gemma, qualcosa mi dice che i miei poveri genitori ne sarebbero usciti un po' consumati economicamente, ma per fortuna mia nonna ha insistito nell'aiutarli per evitare di fare brutte figure.

Ovviamente ne ho parlato con Harry e lui se n'è uscito dicendo che ci pensava la sua famiglia, ma questo avrebbe fatto sentire a disagio la mia di famiglia e quindi, alla fine ne eravamo usciti con dei patti di cui ovviamente lui aveva sigillato con una sana scopata, o come lo chiama ora "gesto d'amore".

Nel frattempo, ho iniziato a cercare lavoro non amando rimanere a casa senza far nulla mentre il signorino lavora, ma ovviamente a detta sua, è inutile che lavorassi perché avrebbe potuto mantenere anche 10 famiglie solo con quello che guadagna in un'ora di lavoro. Inutile dire che è troppo vanitoso, perché ormai tutti lo sanno, ma alla fine lo trovo divertente e mi sta bene fino a quando non insiste nel volermi come suo segretario. Ambisco ad altro e lui lo sa, ma ogni parte di sé non vuole che mi allontanassi troppo da lui perché come ripete sempre "ci sono troppi uomini in giro che ti vorebbero e che vogliono portarsi a letto ciò che è mio" e quindi finiamo per litigare e fare subito dopo pace.

Un'altra settimana passa senza intoppi e ormai mancano solo cinque giorni al grande evento. Il mio vestito era pronto da un pezzo e anche quello di Harry, di quel poco che son riuscito a fargli dire, e inoltre, stavo cercando di farmi dare qualche informazione in più sulla cerimonia e preparativi, ma anche lui, come me, è all'oscuro di tutto.

Lui sembra essere nolto tranquillo, tanto ormai mi spaccia dinnanzi a tutti come il suo marito, Louis Styles, quando sa benissimo che avrei voluto tenere il mio cognome, ma è inutile discuture con una testa dura. Ogni cosa per lui simboleggia un modo di dimostrare che mi possiede e che sono suo e il cognome è uno di questo.

Quel martedì decido di andare in quella nuova caffetteria dove avrei atteso i miei migliori amici, Liam Payne e Niall Horan, per una chiacchierata e anche perché eravamo molto curiosi di quel bar di cui tutti parlavano ultimamente.

Entro in quel bar e mi accomodo in uno dei posti vuoti. Mi guardo intorno notando che è un bel posto ma che allo stesso tempo mi è molto familiare come se già ci fossi stato, ma sicuramente è una sensazione.

Perso nei miei pensieri, non mi accorgo che molti mi fissano e indicano qualcosa attaccato al muro fino a quando non viene una cameriera. << Finalmente riesco a conoscere e a vedere di persona la musa >> dice la ragazzina tutta contenta mentre la osservo pensando che fosse pazza.

<< Scusami... Jenny >> inizio dopo aver letto la targhetta per poi continuare << ma di cosa stai parlando? >> chiedo confuso vedendo ridacchiare e mi indica con la penna un ritratto che ritrae un ragazzo sdraiato su un prato e quel ragazzo sono proprio io.

"Ma come è possibile?" mi chiedo tra me e rimanendo perplesso su chi avesse fatto quel dipinto e perché si trovasse ora in questo locale. La cosa che mi preoccupa è se lo avessi visto prima Harry, sicuramente avrebbe fatto un casino.