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Il sole stava ormai tramontando,e le tenebre della notte stavano avanzando molto lentamente,la città era ormai un posto pericoloso per tutti non solo per le ragazzine indifese che tornavano da scuola,le rapine,i furti e gli omicidi erano aumentati,e anche molto notevolmente.
Ormai ogni negoziante aveva paura che qualcuno potesse entrare e rubare tutti i suoi averi,le persone tengono ben strette le borse per strada e cercano di non usare troppo i telefoni all'esterno,tutti cercano di tornare a casa con la luce del sole, sperando che a nessuno venga la malsana idea di fargli del male.
La situazione aveva preso il sopravvento.

Megumi stava tornando tranquillamente a casa, perché anche se gli fosse successo qualcosa non sene sarebbe preoccupato,avrebbe solo dovuto urlare, se gli fosse successo qualcosa.
Ormai mancava poco per arrivare a casa.
Quando ormai era davanti casa, le tenebre travolsero la città,e nell'oscurità vide un gattino,che stava tornando a casa.
Dopo averlo guardato qualche secondo entrò in casa.
Le luci erano spente,non c'era anima viva,e la casa era molto disordinata, ciò gli sembrava strano i suoi genitori a quest'ora sono sempre a casa e se non fosse così lo avrebbero avvisato.
C'era qualcosa di strano..le porte erano chiuse,quindi le apri una ad una, finché non arrivo in cucina.
Già mentre apriva la porta,vide delle strane macchie sul pavimento, però appena entrò in cucina vide uno scenario orribile.
C'era sangue ovunque i suoi genitori ne erano ricoperti,ed erano atterra come se fossero stati buttati a terra da qualcuno.
Megumi sentii che qualcuno stava scendendo le scale e senti anche delle persone parlare molto probabilmente,chi li aveva uccisi era ancora in casa.
Megumi non sapeva cosa fare,dalla foga pensando che le scale erano abbastanza lontane dall'uscita,corse,corse con tutta la forza,che aveva,verso la porta,però quando stava per aprirla,era chiusa.
Era spacciato.
Allora si mise accasciato davanti la porta,vide le 2 figure scendere le scale,era sempre più terrorizzato.
Chiuse gli occhi,per non vedere chi fossero.
Le 2 figure si fermarono davanti a lui.
X:Eccolo!
Ti avevo detto che non era in casa,quando siamo arrivati!
X²:Mi dà fastidio ammetterlo ma era vero.

Megumi pensava fosse giunta la sua ora,
sentii dei passi avvicinarsi,qualcuno gli prese il mento per alzargli il capo.
Era un ragazzo dai capelli rosa,che aveva dei segni neri sul volto,era vestito bene,e aveva delle macchie di sangue sulla camicia.
Dietro di lui c'era una ragazza dai capelli corti castani anche lei vestita bene, però lei era pulita.
X²:Megumi,non aver paura non ti faremo nulla.
X:Ti rapiremo solo,tranquillo.
Io sono Nobara e quel maniaco si chiama Sukuna!
M:Cosa volete da me!?
E perché avete ammazzato i miei genitori?!
S:Non erano i tuoi genitori,il nostro capo, cioè tuo padre, ci ha chiesto di farlo,noi gli obbediamo solo.
N: Già!
Ora possiamo andare!
Sukuna prese Megumi in braccio,mentre Nobara aprii la porta.
Uscirono di casa era buio pesto,dopo qualche minuto arrivo una macchina nera,aveva anche i vetri oscurati.
Sukuna poggiò Megumi nei sedili posteriori e si mise accanto a lui,mentre Nobara andava in città.
S:Hai paura di me, percaso?
Sembri timoroso.
Sta tranquillo non ti farò nulla, è solo il mio lavoro, e poi se ti picchiassi o peggio uccidessi, il capo mi sparerebbe in testa.

Megumi lo guardò ma aveva ancora paura.
M:Hai ucciso i miei genitori,o comunque le persone che mi hanno accudito per tutta la mia età infantile fino ad ora.
S:Ti avevano rapito lo sai,vero?
Noi li abbiamo solo ripagati con quasi la stessa moneta.
Se non li avessimo uccisi avrebbero fatto di tutto per riaverti indietro,lo capisci,vero?
Non sarebbe stato affatto divertente.
M:E perché non è potuto venire "mio padre"?
S:Era troppo impegnato e poi io da ora sono la tua guardia del corpo.
Dopo quella frase Sukuna fece un sorriso malizioso,per poi togliersi la giacca sporca di sangue, restando in camicia.
S:Siamo quasi arrivati,tranquillo.
Purtroppo non potrai incontrare subito il capo,ma tornerà domani sera,quindi intanto mi assicurerò che nessuno ti tocchi,staremo sempre insieme.
Felice?
M:Ti odio già.
S:Sisi,come vuoi ora la pensi così,nanetto.
M:Come ti permetti.
S:Ahh,che carino quando ti arrabbi.
Vedendoli da una certa prospettiva si poteva notare che Sukuna fosse molto più alto e muscoloso del piccolo corvino,che a guardarlo,era molto minuto.
La macchina si fermò,e Sukuna scese per poi aprire la portiera al ragazzino.
Iniziò ad incamminarsi,dato che il corvino si guardava troppo intorno e non stava a passo,rimanendo indietro, lo prese per un fianco tenendolo a sé, così da non perderlo.
Il ragazzino non era tanto felice della cosa, camminarono per qualche altro minuto per poi fermarsi,davanti un grande hotel.
Entrarono e Sukuna andò subito verso l'ascensore per poi schiacciare l'ultimo piano,l'edificio era pieno di uomini e donne ben vestiti che però non sembravano né amichevoli,né stanchi, nonostante fosse sera.
Sukuna trascino il corvino fino a d'una porta per poi entrare,erano in un appartamento molto lussuoso.
S:Fai come fossi a casa tua anche perché lo sarà per il resto della tua vita.
Sukuna inizio a togliersi alcuni gioielli che stava indossando tipo delle collane, un orologio,e alcuni anelli.
Poggiandoli su un tavolo,era ancora in camicia e aveva appeso la giacca sporca all'ingresso.
Poi fece cenno al corvino di seguirlo e gli mostrò una camera da letto.
S:Fatti una doccia e cerca qualcosa nell'armadio,dovrei avere qualcosa,io vado a fare rapporto e per quando hai finito la doccia, la cena è in tavola.
M:Umh..va bene.
Megumi si fece la doccia,e poi cerco una maglia da mettere,erano tutte enormi..
Quindi ne prese una a caso.
Uscì dalla stanza e vide Sukuna venire nella sua direzione.
S:Mangia e poi vieni a dormire,io vado adesso,a dopo
M:Ok.
Megumi andò in cucina e si mise a mangiare,mentre pensava se fosse tutto un sogno,appena fini,mise il piatto nel lavandino e spense le luci per poi andare in camera.
Si buttò nel letto,non ricordandosi che ci fosse anche Sukuna,quindi si rialzó e
si ritrovò su di lui.
Lo stava scrutando con fare malizioso,Megumi si alzò e si mise accanto a lui,infilandosi sotto le coperte.
Sukuna non aveva la maglia.
E il ragazzino si sentiva ancora osservato quindi si girò,per poi addormentarsi in qualche istante.

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