Prologo

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HO RISCRITTO I CAPITOLI E AGGIUNTO IL PROLOGO, SE NON VI TROVATE È NORMALE


I miei stessi passi rimbombano nelle orecchie al ritmo del mio cuore impazzito, il respiro si fa corto in poco tempo, non ho il coraggio di guardare altro che il pavimento. Sono stata creata, cresciuta per questo singolo momento, per questo velo ruvido sul viso, per essere la pedina del gioco, null'altro che una bambola. L'ho sempre saputo, eppure tremo a ogni passo, voglio andarmene.

Gli occhi degli invitati ambo i lati della navata trapassano il costoso vestito di pizzo che indosso e graffiano tanto a fondo quasi a farmi sanguinare la pelle, eppure il vestito rimane candido. Riesco a scorgere il riflesso di quel sangue solo nei loro occhi sbilenchi che mi guardano con irriverenza e sdegno.

Un passo, un altro, le lacrime salgono agli occhi e bramo gli ultimi respiri soffocati di vita prima di trovare il coraggio per alzare lo sguardo verso l'altare.

Un concentrato di purezza che lo fa assomigliare ai miei occhi più come altare sacrificale, il patibolo.

Lo sposo, di nero completamente vestito, il mio boia. I suoi occhi mi osservano, scuri a tal punti da inghiottire la luce un accenno di sorriso che gli incurva le labbra rosee.

Il mio respiro di un tratto diventa meno affannoso e più profondo, ma digrigno i denti. Mi ha già tolto tutto e lui lo sa, ride anzi delle fiamme che incendiano il mio sguardo.

A un passo dall'altare mi porge una sua mano guantata di nero e lo vedo come mi sfida, come si chiede se non scapperò per il terrore, ma io l'afferro con più forza del necessario.

Se devo morire su una picca mi assicurerò di trascinarlo con me all'inferno.


Spazio autrice

ho riscritto i capitoli e aggiunto il prologo, se non vi trovate è normale!

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