"Eravamo un tempo creature maestose, le nostre anime danzavano con l'energia della vita stessa. Ma ora, qui intrappolati nelle mura di questa casa, abbiamo perso quella vitalità che ci rendeva unici. Siamo stati strappati dalle nostre radici, trasformati in ombre di ciò che eravamo, senza vita e inesorabilmente legati a questo luogo."
La casa, una volta imponente, ora gemeva e scricchiolava, testimone silenzioso della nostra prigionia. Ellie, con gli occhi spalancati dalla paura, tentò di rompere il silenzio crescente.
"Non arrabbiatevi con me." sussurrò con voce tremante nell'aria pesante.
Le pareti sembravano rispondere con un sinistro sibilo, mentre Ellie, raccogliendo quel poco di coraggio che le rimaneva, chiese con voce incerta: "Perché vi sento?"
Una voce, eterea e penetrante come un sottile filo di nebbia, si insinuò nell'atmosfera opprimente.
"Alcuni di voi possono percepire presenze come sottili fili che formano una fitta ragnatela, intrecciati nel tessuto dell'aria mentre altri avvertono echi di presenze sfuggenti, come se stessero aleggiando appena oltre le soglie della percezione umana."
Ellie, confusa e spaventata, cercò di comprendere.
"Cosa vuol dire?"
Ma la risposta non giunse. Un silenzio cupo si riversò su di lei, avvolgendo la stanza come un lenzuolo funebre.
Ellie rimase sola con i suoi pensieri, intrappolata in quel limbo in cui il reale e l'inspiegabile si confondevano finché il peso della tensione la cullò in un sonno intriso di inquietudine.Un caldo e dorato raggio di sole danzava tra le pieghe delle tende di casa, annunciando con dolcezza l'alba di un sabato intriso di promesse e possibilità.
Clara, con i suoi capelli ancora caoticamente avvolti nella magia del sonno e il pigiama che conservava ancora il tepore del letto, scivolò lentamente giù per le scale, cullata dal profumo avvolgente del caffè che già si diffondeva come una melodia nell'aria tranquilla della casa.
Mentre si avvicinava con passi leggeri alla macchina del caffè, Clara notò con un sorriso suo marito.
Erik, era già seduto al tavolo della cucina, sfogliando distrattamente le pagine del giornale mattutino.
Gli occhi di Erik erano inizialmente fissi sulle notizie del giornale, ma quando scoprì Clara, le sue iridi si illuminarono e le labbra si distesero in un sorriso di benvenuto, una calorosa espressione che parlava di anni di amore condiviso.
"Buongiorno, amore." pronunciò Erik con dolcezza le parole che danzavano nell'aria come note armoniose.
Mentre Clara iniziava a preparare una tazza di caffè, avvolta dalla fragranza avvolgente dei chicchi appena macinati, Erik continuò: "Hai dormito bene?"
"Abbastanza bene, considerando che Ellie ha avuto un piccolo incubo durante la notte." rispose Clara con un sospiro, versando il caffè caldo nella tazza preferita di Erik con cura e precisione.
La scena si svolgeva con una lentezza delicata, come una danza coreografata dalla routine di una coppia che conosceva ogni passo.
"Non l'ho sentita." ammise Erik, il giornale temporaneamente abbandonato per concentrarsi sulla presenza di Clara.
"Ah, io ho i poteri della mamma, e le mamme sentono gli incubi dei propri figli. Ma quando sono arrivata, già stava dormendo." disse Clara con un sorriso complice, prendendo una tazza per sé stessa e versandosi il caffè, una sinfonia di aromi che si mescolava all'atmosfera tranquilla della cucina.
"Senti, per ieri..." iniziò Erik con un tono leggermente incerto.
"No, Erik, non ti preoccupare." interruppe Clara con dolcezza, la sua voce una carezza rassicurante.
"No, volevo dire che, per quanto mi riguarda, puoi invitare i nostri genitori. Non so se le stelle si allineeranno nel cielo per farli convergere tutti e quattro nel medesimo posto, ma possiamo sempre tentare." pronunciò Erik con una nota di speranza nel tono.
"Va bene, capisco." rispose Clara con un sorriso, afferrando delicatamente la sua tazza e accomodandosi accanto a suo marito. La luce del mattino filtrava attraverso la finestra, creando un'atmosfera calda e accogliente nella cucina.
"Spero che una colazione deliziosa possa illuminare il suo spirito oggi." rifletté Clara nei recessi dei suoi pensieri, mentre Erik si dirigeva verso il frigorifero con passo deciso, estraendo una scatola di fette biscottate e una ciotola di succose ciliegie.
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L'Urlo Oltre la Siepe
HorrorUn normale trasloco in una cittadina apparentemente tranquilla, una piccola famiglia in una maestosa casa nuova che potrebbe provocare un senso di smarrimento. Cose misteriose ed inquietanti si faranno spazio nella vita dei nostri personaggi. Un par...