Chiudo gli occhi e lascio che il tiepido sole di fine Maggio mi accarezzi il viso e le poche lentiggini che punteggiano le mie guance. Il mio incarnato è chiaro, tipico di queste latitudini, anche se i capelli sono castani, di una sfumatura molto simile al cioccolato al latte. Non che abbia molta importanza, visto che li tengo quasi sempre legati in uno chignon stretto sulla nuca, più pratico da gestire e tutto sommato elegante.
Quando li riapro James mi sta porgendo una sigaretta, che accetto volentieri: non sono una fumatrice accanita, ma potrebbe aiutarmi a calmare un po’ il senso di inquietudine che sento.
«Avete novità?» chiedo, guardando lo scorcio di mare del Nord visibile dalla terrazza panoramica del ristorante che abbiamo scelto, non molto lontano dal castello. Chiuso tra Germania e Paesi Bassi, il nostro piccolo regno di Losen è un gioiello, ma forse sono un po’ di parte ad affermare questo.
«Nulla che tu non sappia già» replica «Carta di un tipo comune, inchiostro di un tipo ancora più comune. Tutte le lettere portano il timbro dell'ufficio postale, anche se sembra che nessuna sia realmente passata per i depositi. Brancoliamo nel buio.»
Lascio uscire una lenta voluta di fumo dalla bocca, riflettendo sulle ultime parole di mio fratello, perché ha ragione: non sappiamo che strada prendere, siamo in un blackout totale. La prima lettera di minaccia contro la famiglia reale era arrivata poco più di un anno fa. Non che prima non ce ne fossero state, ma questa era diversa. Era stata aperta da una delle segretarie e poi maneggiata dal responsabile dell'ufficio corrispondenza di palazzo. Dopo poco entrambi avevano iniziato a vomitare e ad avere palpitazioni, fino allo svenimento. Erano scattati i protocolli di sicurezza e la GOL si era precipitata al castello, ma non io, impegnata in un'altra operazione. La mia divisione aveva comunque preso in carico il caso, quindi conoscevo la situazione perfettamente.
Avevamo trovato un abbondante quantità di aconitina sulla lettera e sulla busta, sufficiente a spiegare l'avvelenamento dei due impiegati. Non c'erano state vittime, ma il quadro era sicuramente preoccupante. Lettere di pazzi esaltati erano sempre arrivate, ma nulla che non potesse essere gestito.
Il modus operandi, in particolare il contenuto della missiva, avevano fatto alzare l'asticella di pericolo sul colore arancione. Chiunque avesse spedito quella busta affermava che il Re era un usurpatore, come i suoi predecessori, e che presto i veri sovrani avrebbero ripreso ciò che gli spettava di diritto, cancellando anche il ricordo dell'attuale stirpe reale. Le minacce continuano a susseguirsi, ma non c'erano stati altri tentativi di avvelenamento. Finora, almeno.
«È per questo che hai accettato il lavoro?»
«Non solo» rispondo, aspirando un'altra boccata di nicotina. Sento lo sguardo di James sulla pelle: lui è l'unico che conosce il motivo della distanza tra me e Albert. Be’, lui e Melanie, la mia migliore amica, la migliore analista dei servizi segreti. E sono gli unici che sanno quanto mi sia mancato il migliore amico in questi anni, quanta voglia abbia di recuperare il nostro rapporto, nonostante sia terrorizzata da un suo rifiuto.
«Immagino che sia per questo che papà mi ha richiamato a palazzo.»
La mia esperienza sul campo e la mia conoscenza del caso, nonché il titolo nobiliare, mi rendono forse la persona più indicata per proteggere una mina vagante come il Principe.
Con mio stupore, James scuote la testa «No. Ha sempre voluto che tu tornassi, ma visti i pericoli a cui sarai esposta, all'inizio si è opposto. È la Regina ad aver insistito, ha detto che tu sei l'unica a poter tenere a bada suo figlio.»
«Quella donna ha troppa fiducia in me. Le cose sono molto cambiate in quindici anni.»
«Forse sì, ma non credo che sia nel torto. Hai sempre avuto una buona influenza su di lui. Magari riuscirai nel miracolo.»
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La Guardia di Rocca Blu
RomanceC'era una volta, in un piccolo regno bagnato dal mare del Nord, un principe dai profondi occhi blu e i capelli perennemente disordinati. Accanto a lui, ad ogni passo, c'era una contessa, dalle lunghe trecce castane e gli occhi color nocciola più lum...