CHAPTER ONE

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Esme era nel suo letto, ancora quasi addormentata. Non si sarebbe svegliata se Augusta, la sua governante, non avesse spostato le tende per far entrare i raggi della luce e farla così svegliare. "Ufff... lasciami dormire, ti prego," disse. "Forza, dormigliona, oggi è il primo giorno da quando è finita la scuola." "Infatti, voglio dormire."

La verità è che appena la sua governante le disse che la scuola era finita, Esme si sentì sollevata. Non perché non le piacesse la scuola, anzi, lei era una ragazza molto studiosa. Solo che il suo rapporto con i suoi compagni di classe non era dei migliori, questo per colpa di diversi fattori. Insomma, lei era una ragazza a volte casinista e alzava sempre la mano per prima per rispondere ad una domanda, cosa che dava fastidio a tutti. "Se lei fa così, noi non abbiamo mai tempo per rispondere però" - in classe si sentivano solo lamentele del genere. Non era solo questo, era soprattutto colpa di due compagni che erano gemelli, Liam e Camilla Parker. Oh, quei due erano i suoi incubi. La prendevano sempre in giro, come quando portava l'apparecchio dentale. Si ricorda ancora che Camilla le disse con un ghigno: "Hahahah, guardatela, ora si che sembra una stramba." E Liam le disse: "Essere quattro occhi non ti bastava eh?" Beh, da allora la nostra protagonista si era messa solo le lenti a contatto. Poi, quando l'oculista le disse che la sua vista era migliorata, aveva smesso di portare anche quelle. Poi si ricordava le spinte o le tirate per i capelli. Il primo episodio di bullismo si verificò quando uscì alla lavagna: il professore s'era allontanato per un attimo e poi Camilla e Liam iniziarono a ridere di lei e non solo, a lanciarle le cartacce addosso e iniziò a dirgli le peggio cose. Esme lo disse al suo professore ma non le credette: "Camilla e Liam non farebbero mai una cosa del genere." Purtroppo la ragazza era con loro sin dalle medie, cercò poi di dirlo ai suoi genitori ma non fecero nulla a riguardo, questo perché i suoi genitori erano persone molto ricche, infatti stavano sempre via per questioni di lavoro e i genitori di Liam e Camilla Parker lavoravano anche con quelli di Esme.

Esme non voleva più pensarci. "Dai, raggio di luce, vestiti e scendi per fare colazione," le disse Augusta con quel suo tono di voce così dolce come solo lei ce l'aveva.

Esme appena arrivò nella grande sala da pranzo, sentì subito un buon profumino di pancake. Infatti, fu il primo pasto che lei iniziò a consumare. "Com'è, Esme?" domandò la governante. "Che cosa?" chiese Esme con la bocca piena di pancake. Augusta si limitò ad alzare un sopracciglio. "Comunque, i pancake sono buonissimi." "Ecco a lei, signorina," disse uno dei servitori porgendogli una lettera e poi s'è né andò. E si, quella casa era piena di servitù ma Esme non ne parlava con nessuna di essa, solo con Augusta la sua governante si era presa cura di lei già dall'inizio, da quando Esme era nata, non come facevano i suoi genitori... Comunque, Esme aprì la lettera.

<<Cara Esme, visto che tra dieci giorni sarà il tuo compleanno, ovviamente io e tuo padre ci saremmo. Ti invierò degli vestiti che potrai scegliere alla The London Tango Boutique. Stavolta ci saranno più invitati del solito, una famiglia in particolare, quindi mi raccomando scegli il vestito che ti è più adatto e mi aspetto che tu dia il meglio di te. Non deludermi.>> Esme chiuse la lettera. In realtà, i suoi genitori gliel'avevano sempre fatta una festa, ma non di quelle feste dove c'erano amici, musica da adolescenti, ecc., ma una di quelle "feste" dove c'erano famiglie ricche, musica da orchestra, tutti stavano composti e si vestivano in un modo molto elegante. Era una lettera del genere, gliela inviavano ogni tre giorni prima del suo compleanno. Era strano che ora l'avessero inviata dieci giorni prima. Esme però si domandò a che famiglia si stava riferendo. Non sarebbe potuta essere la famiglia Parker perché loro non venivano a questo tipo di "eventi" dedicati ad Esme. "Cosa c'è, Esme?" "I miei genitori mi hanno scritto che mi hanno lasciato dei vestiti alla The London Tango Boutique per il mio compleanno e che questa volta dovrò dare il meglio di me." "Beh, vorrà dire che uno di questi giorni andremo a prenderli." Da allora, Esme consumò la sua colazione in silenzio.

"Allora, cosa facciamo stasera?" domandò Eden ad Albert, era il suo migliore amico da quando aveva iniziato la scuola superiore. Il ragazzo veniva da una famiglia semplice, probabilmente se sua madre avesse saputo che aveva amici così umili e semplici, gli avrebbe detto: <<Eden, tu sei una ragazza di classe, quel tamarro non dovrebbe permettersi nemmeno di avvicinarsi a te.>> "Stavo pensando di andare al The Queens Head Pub e presentarti degli amici." "Amici come te?" "Più o meno." "Cosa intendi con più o meno?" domandò la ragazza alzando un sopracciglio. "Beh, alcuni di loro sono un po' diversi da me, ma sono brave persone."

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𝗰𝗶𝗮𝗼𝗼 𝗮𝗺𝗶𝗰𝗶 , 𝗲𝗰𝗰𝗼 𝗾𝘂𝗶 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 𝗰𝗮𝗽𝗶𝘁𝗼𝗹𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗲 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗮𝘁𝗲🥰? 𝗮𝗻𝗱𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗼𝗿𝗱𝗶𝗻𝗲 𝗔𝗯𝗯𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗮𝗹𝗹' 𝗶𝗻𝗶𝘇𝗶𝗼 𝗹𝗮 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗱𝗼𝗿𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼𝗻𝗮 𝗱𝗶 𝗘𝘀𝗺𝗲 ♥︎‿♥︎ 𝗽𝗼𝗶 𝘀𝗶 𝗽𝗮𝗿𝗹𝗮 𝘂𝗻 𝗽𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗿𝗮𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝗼 𝘁𝗿𝗮 𝗔𝘂𝗴𝘂𝘀𝘁𝗮 𝗲 𝗘𝘀𝗺𝗲,abbiamo successivamente il rapporto di Esme con la scuola e dei ricordi che ha dei gemelli Parker che ne pensate?😕,poi c'è la lettere della madre pensieri a riguardo 😏?Poi c'è un piccolo dialogo con Albert ,questa e una amicizia a cui ci tengo particolarmente.
ora non so se dirvi quando arrivera il secondo capitolo per vi prometto che arriverà il piu presto possibile
🌹Roby🌹

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