Non ho mai dato troppo peso al paesaggio che ho la possibilità di vedere dalla finestra di camera mia, il che è ironico, poiché io non guardo le cose, le osservo e le studio nei minimi dettagli, fin quando non trovo almeno una caratteristica positiva.Oggi però, dopo tre anni in questa casa, mi fermo davanti alle tende bianche e spostandole un po ammiro il lago.
Questa enorme distesa d'acqua spicca in mezzo a tutto il verde degli alberi e io mi maledico mentalmente per non avergli dato la giusta importanza.<<Lexi tesoro, sei pronta?>> la voce di Margaret mi fa tornare alla realtà, <<Si arrivo>> dico ad alta voce per farmi sentire.
La porta bianca di camera mia si apre e la testa di Theodore fa capolino, <<Ti aiuto a portare giù i bagagli>> il suo sorriso genuino fa sorridere anche me mentre annuisco.
Quando sono arrivata qui ero piena di dubbi, domande, paure, ma ho da subito pensato che famiglia adottiva migliore non avrei potuto trovare.
Margaret inizialmente non sapeva neanche come parlami e io a mia volta non avevo più idea di come si comunicasse all'interno di una famiglia.
Quando ho perso i genitori avevo sette anni... ho passato tanto tempo sola, senza la figura di un adulto al mio fianco e quando a quindici anni ho varcato la staccionata di legno che circonda questa casa sul lago, mi sentivo un pesce fuor d'acqua.
Col tempo però -neanche troppo in realtà- ho imparato a conoscere quei due signori che un giorno hanno deciso di adottarmi.
Loro sanno il bene che gli voglio, quanto gli sia grata per tutto quello che hanno fatto per me ma non credo siano consapevoli di quanto siano essenziali adesso per me.Guardo Theo prendere le mie due enormi valigie e scendere giù per le scale e vorrei urlargli quanto è speciale, ad urlare però ci pensa Margaret.
<<Harvard non aspetta noi, sbrighiamoci santo cielo>> si passa le mani tra i capelli ricci rossi e alza lo sguardo su di me, che la osservo dal gradino più alto.<<Si capo>> rispondo sorridente prima che possa sclerare ancora.
Rientro in stanza e prendo le ultime borse, poi scendo e affianco Theo che sta mettendo tutto nel cofano dell'auto.<<Fatto cara>> dice l'uomo mentre si asciuga la testa imperlata di sudore; quando l'ho conosciuto era già pelato, un giorno gli chiesi quando ha iniziato a perdere i capelli e lui rispose "Quando sono nato".
Quando Margaret ci raggiunge, salgo in macchina e mi accomodo sui sedili posteriori.
Mi aspettano tre ore di viaggio quindi cerco di mettermi più comoda possibile; non voglio addormentarmi ma neanche il mal di schiena.<<Si parte famiglia>> dice Theo guardandomi dallo specchio retrovisore e io annuisco sorridente, <<Andiamo tenente>> annuisco e a lui scappa una risatina.
La macchina viene messa in moto e dopo qualche minuto, mi è già impossibile vedere casa e quelle dei vicini.
Ennesimo trasloco, sta volta però il mio tragico passato non c'entra. Mi sono ripromessa che il College sarà il luogo dove inizierà il mio riscatto, dove potrò concentrarmi sulla Alexia del presente e del futuro.
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𝐋𝐨𝐨𝐤𝐢𝐧𝐠 𝐟𝐨𝐫 𝐭𝐡𝐞 𝐥𝐢𝐠𝐡𝐭
Romance> sussurra una voce a me troppo cara quanto sconosciuta ormai, >. Alexia Moore è una ragazza di diciotto anni con un passato segnato da un dolore più grande di lei. Ha perso i suoi genitori in un incidente e da un giorno all'altro si è trovata dava...