> sussurra una voce a me troppo cara quanto sconosciuta ormai, >.
Alexia Moore è una ragazza di diciotto anni con un passato segnato da un dolore più grande di lei.
Ha perso i suoi genitori in un incidente e da un giorno all'altro si è trovata dava...
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"Pensavo che non mi avessi riconosciuta" Come sono stato bravo tre anni fa a farle credere che di lei non volevo più saperne niente. Forse troppo. Se solo sapesse la verità...
Sospiro ancora col casco in testa mentre sfreccio verso casa. Ogni domenica io e Patrick ceniamo insieme e poi guardiamo un film. Oggi però non credo vedremo un film, piuttosto vorrà farmi da psicologo quando gli dirò che ho rivisto Lexi.
Lui é l'unico che sa tutto, dall'inizio alla fine. Sa chi è Alexia Moore, sa come e quando ci siamo conosciuti, sa della nostra infanzia insieme, sa cosa ho provato per lei e cosa provo tutt'ora, più o meno.
In questi anni ho cercato di allontanarla dalla mia testa e dal mio cuore ma non ci sono riuscito, proprio per niente. Me ne sto rendendo conto ora... mentre mi guardava con quegli occhi in cui spesso ho sognato di affogare avrei voluto solo stringerla a me e dirle quanto cazzo mi è mancata, di quanto la mia vita è stata vuota senza di lei. Ma non ho potuto farlo e mai potrò.
Arrivo davanti alla villetta di Patrick e una volta posato il motore entro in casa aprendo la porta con le chiavi.
<<Pat>> urlo dall'ingresso mentre avanzo lungo il corridoio, <<Sto cucinando>> ricambia l'urlo. Lo raggiungo in cucina e lo trovo impegnato a fare le polpette con un grembiule legato in vita.
<<Grazioso questo grembiulino>> lo sfotto mentre mi metto comodo su una sedia, <<Attento a chi prendi per il culo ragazzino>> mi minaccia con un coltello in mano e io alzo le mani in segno di resa, senza però smettere di ridere.
Patrick mi da le spalle e riprende a cucinare. Da quando é tornato dalla sua vacanza in Italia cucina ste cazzo di polpette ogni settimana.
Mentre lo osservo mi chiedo come mai, dopo la morte di sua moglie non ha conosciuto nessun'altra donna. Insomma è un bel uomo, ha appena quarant'anni e ha un lavoro redditizio, inoltre guida molto bene e cucina da Dio.
<<Che hai fatto oggi?>> chiede mentre frigge le polpette, <<Niente di che, sta mattina sono andato a correre con Dustin e poi insieme a tutti gli altri ho organizzato una festa, sabato>> lui si limita ad annuire e io mi zittisco. <<Vuoi dirmi qualcos'altro?>> mette le polpette pronte in due piatti e appena sono tutte cotte, spegne il fuoco e serve la cena.
A questo stronzo non posso nascondergli nulla, ci conosciamo da tre anni ma sembra che mi abbia visto nascere. <<Niente di importante >> addento una di quelle palle di carne e lui alza un sopracciglio, <<Pensi forse che io sia deficiente?>> scuoto la testa mentre butto giù un boccone.
<<Ho visto Lexi, penso sia una nuova studentessa di Harvard>> dico fingendomi indifferente, la faccia di cera e il respiro controllato. <<Ma che cazzo... e me lo dici cosi?>> Pat quasi non si strozza e io pur di non aprire bocca gli verso l'acqua in un bicchiere.
