2.❤️‍🔥

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Appena mimmo entró nella sua nuova classe si presentarono tutti , e poi si andò a sedere nel banco all' ultima fila accanto alla finestra dove aveva il banco unito a quello di un altro ragazzo che però non sembrava per niente interessato a socializzare con mimmo.

Dopo 3 ore era scattata la ricreazione e tutti erano usciti dalla classe tranne lui che si era messo a leggere un libro da 1078 pagine che aveva iniziato qualche mese prima e che stava per finire. Dopo 3 minuti dalla porta dell' aula entró il professore Dante Balestra il professore di filosofia che fino a 2 anni prima stava nel liceo di Mimmo a napoli ,Il professore balestra, c era sempre stato per lui , lo aiutava alcune volte anche a pagare l affitto di casa perché era troppo costoso per la madre Mimmo che non aveva un lavoro che pagava benissimo in più in 4 in casa era più complicato risparmiare luce o energia elettrica, quindi il professore portava cibo e soldi alla casa di mimmo e li aiutava , per Mimmo il professore era come il padre che non aveva mai avuto. Il professore lo aveva anche aiutato quando ha saputo dell arresto della madre , ha consigliato alla sorella di venire nel liceo leonardo da vinci e li ha aiutati anche nel prendere una casa più grande per vivere in 3 , era come un santo per la famiglia di Mimmo.

Appena mimmo lo vide si alzò subito dal banco e corse ad abbracciarlo "PROFESSÓ" il professore ricambiò l abbraccio ridendo , il professore sapeva dell affettività del ragazzo , mimmo era un coccolone amava gli abbracci e le carezze e tutto quello che riguarda il contatto fisico. Dopo circa 7 secondi si staccarono dall abbraccio perché il professore aveva quell cosa da dire "guarda mimmo prima domanda ti trovi bene a roma ?"
mimmo sorridendo disse "beh si nun é come a Napoli ma é bella dai ancora non la conosco bene" mentre si spostava un ciuffo dei capelli che gli era arrivato davanti a gli occhi "beh magari ti trovi un amico che te la fa vedere meglio , e che ne sai magari ti trovi pure una bella fidanzatina" Mimmo non ci aveva mai pensato a questa cosa, non sa perché ma non gli importava più di tanto trovarsi una ragazza , quando stava a napoli sarebbe stato il suo primo pensiero perché lui rimorchiava tanto, ma da quando era a roma pensava di più a capire chi era quella sagoma strana che appariva da mese nei suoi sogni. "comunque mimmo ho una bellissima cosa da dirti" mimmo incuriosito lo guardó "mi dica professó" " beh qui nella scuola c'è una bellissima biblioteca cosa ne dici se qualche volta mi vieni ad aiutare a selezionare dei libri" mimmo spalancó gli occhi , lui amava i libri e amava mettere in ordine la roba , era un tipo molto ordinato "waaa professó certo che voglio!".
Proprio in quel momento senti la porta aprirsi "papà ti devo dire una cosa" appena mimmo guardo dalla direzione da dove proveniva la voce vide Simone , il ragazzo che all' inizio della scuola gli aveva parlato. "Oh giusto in tempo simone vieni quì" Simone appena vide mimmo sorrise , mentre mimmo era molto confuso, Simone si avvicinò e si mise vicino al professore "allora Mimmo lui é Simone mio figlio" ecco a mimmo chi é che ricordava il viso di Simone, peró c'era qualcosa di strano non gli ricordava solo il professore "Simone invece lui é Mimmo il mio studente di Napoli di cui ti avevo parlato qualche mese fa e che stavo aiutando con la scuola" dalll sguardo di Simone sembrava che avesse avuto un illuminazione "ah! si sta mattina l ho conosciuto davanti scuola , ecco perché il nome mi sembrava familiare" Mimmo sorrise in maniera imbarazzata , nemmeno lui sapeva perché era così imbarazzato, lui non lo era mai , con simone era diverso e non capitava perché "ah perfetto allora vi conoscete , va bé simone che cosa mi volevi dire?" "non torno subito a casa penso che starò un pó al parco e poi torno con la macchina" Il professore annuì e poi suonó la campanella e sia Dante che Simone se ne andarono salutando Mimmo che in quel momento non stava più capendo nulla .

Mimmo per tutte le ultime lezioni si chiedeva dove aveva già visto simone , e chi gli ricordava. Era così perso nei suoi pensieri che nemmeno si era accorto che tutti si stavano preparando la borsa perché era finita la giornata scolastica, se ne accorse solo quando qualcuno per sbaglio urtó contro il suo banco , allora velocemente preparò lo zaino e poi uscì dalla classe correndo fuori dalla scuola di fretta perché si era ricordato di sua sorella che lo aspettava fuori con il suo fratellino. Appena uscì vide sua sorella con imbraccio Mattia che si muoveva impazientita come se fosse stressata , mimmo allora corse subito verso di loro "ecco cazzo mimmo é possibile che fai sempre ritardo io devo andare mo " disse mentre gli passava il piccolino imbraccio "scusa" mimmo disse mentre stringeva a se suo fratello "eeeeh scusa scusa scusa mo vado ciao " disse sua sorella mentre se ne andava velocemente, "allora dove vuoi andare matty ? al parco o a casa..o sennó andiamo a prendere un gelato!" disse Mimmo a suo fratello con la sua solita voce stupida che gli veniva semrpe con suo fratello "sisisisisisi" disse il piccolino sorridendo. Mimmo poi si guardò in torno perché si ricordò che lui non sapeva dove trovare una gelateria. Proprio in quel momento sentì qualcuno urlare il suo nome , allora si girò di colpo e vide simone "oh hey Simone" , il ricciolino si avvicinò ai due "hey—guardó il bambino— non sapevo che avessi un figlio" disse mentre sorrideva , mimmo rise "ma quale figlio , lui é mio fratello Mattia " sorrise e il bambino salutó con la mano simone, il ricciolino sorrise teneramente e ricambiò il saluto del bambino "ma ciao" disse sorridendo " cosa andate a fare?" chiese Simone al bambino con la stessa voce che faceva Mimmo quando parlava con suo fratello "il gelato andiamo a prende" dice il bambino con un po' di interruzione nella frase e con un accento napoletano non i differente. Simone sorride e guardó mimmo " dove lo porti a prendere il gelato" mimmo con un po' di imbarazzo risposte "beh in realtà non lo so , non conosco bene roma" "bé se vuoi ti porto io in una gelateria buona" intanto mimmo senza sapere nemmeno lui il perché arrossì "no no nun voglio farte perdere tempo avrai cose chiù importanti da fà  che stare dietro a me a mi frate" disse mimmo mentre continuava a tenere suo fratello imbraccio che intanto stava giocando con la collanina sua collanina che aveva al collo " ma quale cos'è più importanti , non devo fare niente , devo solo andare da un parco da solo dove ci sono dei giochi pure per questo piccolino—scompiglio i capelli al bimbo cosa che lo fece ridere— e poi torno pure con la macchina , tu torni con l autobus no ?" mimmo annuì "bene é più comodo che poi vi ri accompagno io a casa no?" mimmo non sapeva che rispondere , era così scioccato che stava per far cadere il bambino dalle sue braccia e simone se ne stava accorgendo quindi senza dire nulla prese in braccio Mattia che sembrava abbastanza felice di questa cosa , anche al bambino stava simpatico simone "lo porto io dai andiamo" Mimmo era rimasto a bocca aperta, intanto Simone si era messo a parlare con il bimbo, poi Simone ri guardó mimmo " quindi a te va bene?" mimmo non sapeva che risponde "emm..si va bene grazie" "non cé bisogno che ringrazi ti faccio vedere anche un po' roma no?" mimmo sorrise come uno  stupido e poi seguì Simone che intanto teneva imbraccio suo fratello...

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il sogno sotto le stelle // mimmone Where stories live. Discover now