Eyra, l'arco ancora puntato, vide l'uomo cadere all'indietro, a poca distanza dal cadavere della strana bestia che aveva assalito, morta in una pozza di sangue nero che si stava allargando lentamente.
"Che cavolo era quella cosa? E quello è un umano?" Ethelas domandò, anche lui con l'arco pronto a scoccare.
"Non lo so...ma voglio scoprirlo" l'elfa replicò, mentre rimetteva l'arco dietro le spalle per estrarre Glacia, l'antica spada che per tradizione veniva affidata all'erede al trono, la lama sempre affilata come un rasoio a dispetto del tempo.
I suoi occhi da elfo le permettevano di vedere abbastanza bene anche in condizioni di scarsa visibilità, e mentre usciva dal fitto della boscaglia iniziava a distinguere meglio.
Quello che le era sembrato un uomo era effettivamente un umano, ma era poco più che un ragazzo, e sembrava davvero che fosse svenuto a terra, mentre la bestia era sicuramente un Segugio Oscuro, l'immagine chiara nella sua memoria.
"Erano secoli che non si spingevano fin dentro la Foresta secondo le cronache...qualcosa non va" pensò, arrivando a fianco del ragazzo, mentre Ethelas la seguiva guardingo.Eyra non aveva interagito con gli umani da parecchio, ovvero da quando Re Ephrazon aveva lasciato la corte elfica molti anni prima al termine della sua visita, un vero e proprio evento considerati i rapporti fra le due razze.
Celleras era stato il promotore di questo incontro, il che gli era valso la nomina di Amico degli Uomini, un termine usato in maniera dispregiativa il più delle volte, nonostante l'elfo fosse il più anziano di tutta la Foresta di Ellorian, uno stregone potente e avesse viaggiato in tutta Eorea prima di tornare alla corte di Re Glameradiel, che gli aveva affidato l'addestramento della figlia primogenita, cioè lei.
Eyra stimava il suo maestro a dispetto dei pensieri della maggior parte degli elfi di Ellorian, suo fratello incluso, e comunque non credeva che quella figura svenuta a terra potesse costituire una gran minaccia."Sta tremando" disse Ethelas.
Effettivamente, adesso che si era inginocchiata accanto al giovane, Eyra lo vedeva tremare vistosamente, una smorfia di dolore sul viso nonostante gli occhi chiusi. Individuò subito le cause del problema: il ragazzo aveva una ferita sulla coscia, probabilmente causata dagli artigli del Segugio, ed un'altra alla mano, alla quale mancavano due dita.
Le ferite erano decisamente strane...avrebbe dovuto esserci del sangue, invece apparivano come cicatrizzate.
"Devo fare qualcosa, ed in fretta" esclamò Eyra "Sta soffrendo, credo sia svenuto dal dolore."
"Vuoi davvero aiutarlo? Non sappiamo neanche chi è...e per come è conciato potrebbe benissimo essere un brigante" Ethelas era in piedi e continuava a dividere lo sguardo fra il ragazzo ed il Segugio "E oltretutto, potrebbero esserci altri di quelli. Dobbiamo tornare indietro subito, è stata una pessima idea" concluse.
"E tu invece vuoi lasciarlo morire Eth? Mi dispiace, ma non è da me, umano o elfo che sia. Devo almeno tentare di fare qualcosa...tu stai attento nel frattempo." Il tono di Eyra non ammetteva repliche, ed Ethelas annuì con poca convinzione, segno che non gradiva ma aveva capito. Bene.Eyra si aprì all'Essenza, il potere magico che iniziava a fluire in lei, un'armonia perfettamente accordata...se non fosse per quella stonatura in agguato, pronta a ghermirti.
Usare la magia non era più la stessa cosa dopo la Catastrofe, dato che anche chi ci riusciva doveva far attenzione ad evitare la corruzione della Dannazione, i due poteri non più separati nettamente. Questo accadeva specialmente se si cercava di eccedere, e le conseguenze non erano certo buone...Eyra preferiva non pensarci affatto.
Rinfoderò Glacia, mise la mano sulla coscia del giovane, e toccando la ferita le sembrò di mettere la mano sopra ad una fiamma accesa tanto bruciava. Concentrò l'Essenza nella punta delle sue dita, immaginando di rimarginare la ferita.
Ma non era un taglio normale, dato che l'Essenza sembrava incontrare una resistenza inconsueta, innaturale. Eyra non si perse d'animo ed incanalò ancora, nella sua testa un'armonia di suoni luminosi, cercando di penetrare lo scudo che sembrava bloccare la via dell'Essenza verso la carne del giovane.
Finalmente l'Essenza riuscì a sfondare, come un fiume in piena contro una diga, e dalla ferita del giovane iniziò ad uscire del vapore di colore nero, mentre lo squarcio pian piano tornava ad assumere l'aspetto di una normale ferita appena chiusa, e non più di una bruciatura cicatrizzata come prima...ma Eyra sentì la Dannazione farsi largo nell'armonia arrivata all'apice, e dovette lasciar andare l'Essenza. Era madida di sudore.
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Il Libro Nero
FantasyUn regno che sta per cadere, un misterioso oggetto capace di cambiare il mondo intero, amicizie tradite, misteri nascosti ed antiche leggende che tornano in vita, in un mondo fantasy abitato da uomini, elfi e creature dell'Ombra... Per il resto legg...