Capitolo 7

25 6 0
                                    

"La conoscenza del tutto e delle sue leggi, dell'insieme e della sua struttura, non è deducibile dalla conoscenza delle singole parti che lo compongono."

「𝖬𝗂 𝗆𝖺𝗇𝖼𝖺𝗇𝗈 𝗊𝗎𝖾𝗀𝗅𝗂 𝖺𝗇𝗇𝗂

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


「𝖬𝗂 𝗆𝖺𝗇𝖼𝖺𝗇𝗈 𝗊𝗎𝖾𝗀𝗅𝗂 𝖺𝗇𝗇𝗂


La mia testa era pesante, annebbiata da ciò che era successo solo poche ore prima, e questo tingeva i miei occhi verdi di una sfumatura grigia. Le pareti della mia stanza sembravano strette, quasi claustrofobiche, il che spiega perché faticavo a riprendere fiato in quel momento. Entrando definitivamente in camera, sbirciai istintivamente attraverso le ampie finestre che affacciavano sul giardino della scuola trovando dei piccoli uccelli che si idratavano appoggiati alla fontana di bambù.

Un piccolo bagliore sbocciò nel mio cuore alla vista della vitalità della natura, ma una creatura malvagia risiedeva nella bocca del mio stomaco che nascondeva la luce.

Mi tolsi silenziosamente la felpa appoggiandola sul letto. Le mie dita tremavano, e con esse anche il resto del mio corpo, perline di sudore scendevano sulla mia fronte bagnando anche le mie punte bianche. Cercai di schiarirmi la gola e focalizzare la mia vista su ciò che avevo davanti, senza preoccuparmi dell'evento di poco prima.

Dopo la strana chiacchierata in classe con il sensei insieme agli altri due compagni, mi provocò un senso di vertigini che scombussolò tutto il mio essere interiore.

Avevo appena lasciato l'aula quando lo stregone troppo alto dai capelli bianchi mi raggiunse frettolosamente con le mani in tasca. Mi afferrò per la mano con un movimento brusco, nascondendo sia me che lui in una stanza appartata così che nessuno potesse vederci o sentirci. L'improvviso pizzicore al sopracciglio dal fastidio mi portò a spingerlo per il petto chiedendogli cosa gli fosse passato per quella mente malata, ma lui non mi rispose. Si limitò solo a guardarmi con gli occhi nascosti dietro gli occhiali.

"Quello che ha detto prima Yaga non lo intendeva veramente. Ma ti prometto una cosa... Starai al mio fianco fin quando solo la morte potrà separarci. I Piani Alti hanno torto. Io, te e Suguru cambieremo il mondo", fu ciò che mi disse mentre il mio senso di colpa mi saliva fino in gola.

L'unica promessa che mi ero fatta era stata perduta. Non dovevo far avvicinare Gojo Satoru così tanto a me. L'avevo portato a fargli credere che ci fosse un noi in futuro. Due menti folli che avrebbero comunicato e agito insieme.

Ero la delusione.

Gojo Satoru mi stava proponendo di essere la sua spalla destra e ad aiutarlo in futuro al cambiamento dell'intero mondo jujutsu. Ma questo non faceva per me. Avevo in serbo altro, e cadere in rovina non era tra queste. Un solo vincolo mi teneva ancora su questa terra, se avessi sbagliato un'altra volta la mia vita sarebbe finita in un istante.

"Mi dispiace, ma preferisco vivere un'altra vita", le uniche parole che riuscii a dire senza esitazione evitando il contatto visivo nonostante lui indossasse quegli occhiali che nascondevano i due diamanti degni del clan Gojo.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 29 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

L'Equilibrio [Gojo Satoru x OC Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora