CAPITOLO 8

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"Nella vita non c'è nulla da temere,
solo da capire."

❄️

Maddison

La ricca famiglia era ancora dentro la nostra casa già da un pezzo ma del ragazzo, che si scoprì si chiamava Travis, e di mia sorella Cherry non c'era traccia.

Ma dove cavolo erano finiti? E sopratutto...come si permette mia sorella a lasciarmi da sola in queste situazioni? 

"Tranquilli, il ragazzo non si perderà....Cherry conosce queste zone come casa sua" disse papà per rassicurarli.

"Bene, mi dispiace che nostro figlio sia stato maleducato....vi saremmo grati se ci lasciaste dormire qui" disse l'uomo guardando sua moglie.

"Certo, in questa casa c'è posto per tutti." sorrise mia madre.

"Grazie mille davvero, mi dispiace dell'inconveniente...piacere Miriam" disse porgendo la mano la donna.

"Piacere Carol" rispose mia madre dando il via alle varie presentazioni del tipo: da dove venite? Che lavoro fate? Quanti anni avete?

Dopo essermi presentata in modo cortese decisi di andare con le gemelle al piano di sopra e mi rifugiai nella mia camera.

Mi misi seduta nel letto, sporgendomi per aprire il cassetto del comodino, e tirai   fuori una piccola scatola in legno con sopra disegnati dei fiori colorati.

Ogni anno, da quando lo scoprii da piccola, avevo l'abitudine di prendere questa scatola fra le mani, chiudere gli occhi ed esprimere un desiderio.

A 6 anni avevo desiderato che mamma mi regalasse una bambola con il passeggino e aveva funzionato; a 8 desiderai uno slittino e il giorno dopo ne trovai uno accanto ai cestini, cosi ogni anno continuavo a farlo anche se forse era una cosa un po' stupida.

Aprii la scatola e presi fra le mani le foto ingiallite di una ragazza illuminata dalla luce arancione del tramonto intenta a stendere una coperta nella spiaggia sorridendo in modo contagioso.

Passai il polpastrello nel suo viso: in tutti questi anni non ero mai riuscita a capire chi fosse...l'unico indizio era la scritta "Tara, estate 1989" ma non portava da nessuna parte.

Presi le altre foto: una di una coppia felice, dove ricompariva la ragazza, una di un bambino ed un'altra di una conchiglia.

Vorrei così tanto sapere la storia di queste persone...e magari ridare loro queste foto pensai richiudendo la scatola.

Solo dopo averla rimessa al suo posto mi stesi nel letto con lo sguardo verso l'alto e riflettei su chi avrebbe potuto dimenticare una scatola del genere in quella casa, ma gli indizi erano pochi e per maggiori informazioni avrei dovuto chiedere al proprietario che era irreperibile.

Prima o poi lo scoprirò.. dissi chiudendo gli occhi e cadendo in un sonno pesante.

Venni svegliata dalla suoneria del telefono di mia sorella ed aprendo gli occhi notai che si era fatto buio, cavolo dovevo essermi addormentata.

"Dev'essere Penny" disse mia sorella Cherry.

"Penny, ciao....si possiamo venire a cena da te, solo che qua c'è anche la famiglia di....del mio...beh...del mio ragazzo" disse con voce tremante.

Ma di che diavolo stava parlando? Cosa mi ero persa in due ore di sonno?

"S-ssicura non sia un problema?Okay allora ci v-vvediamo lì si...ciao" concluse con voce preoccupata.

"Cazzo....cazzo" sentii esclamare da mia sorella mentre staccava la chiamata.

Spazio autrice

Scusate tantissimo per la inattività ma non ho il tempo materiale per scrivere in questo periodo 😀😀

Anche questo capitolo è corto, però da lettrice posso dire che i capitoli corti sono i migliori💙❄️

Alla prossima, ah lasciate una stellina se siete arrivati fino a qua ⭐️⭐️

ME, YOU AND THE SNOW❄️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora