Sunwoo - Theboyz

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Mi svegliai nel cuore della notte in seguito al campanello del mio appartamento che non accennava a smettere di suonare.
Appoggiai i piedi sul parquet riscaldato in cerca delle ciabatte, ma chiunque fosse dietro alla porta non sembrava aver voglia di attendere.
Quale persona sana di mente suona alle 2:30 di mattina ad un campanello ?
Una volta aperta la porta, rimasi sorpresa da colui che vidi.

Sunwoo ed io eravamo amici da tanto, quasi inseparabili.
Avevamo litigato pochi giorni prima in seguito ad una sua scenata, di cui ancora non conoscevo il motivo vero e proprio.
L'avevo visto incazzato come non mai e se solitamente risolvevamo quasi subito, questa volta il litigio si era fatto più serio del previsto,
il corvino infatti aveva lasciato il mio appartamento sbattendo la porta e non era più tornato.

- Che ci fai qui ? -
La mia voce era fredda quasi pungente, solitamente l'avrei accolto con un grande sorriso, ma in questo caso era proprio l'ultima cosa che si meritava.

Lo vidi esitare, comportamento strano e persino per lui.
Anche se non lo vedevo bene, avevo capito fosse venuto qui correndo sotto la pioggia, a giudicare dai vestiti zuppi e dal fiatone che cercava di calmare.

Per quanto volessi prenderlo a sberle (ammetto che mi sarebbe veramente piaciuto), diedi spazio al mio buonsenso e lo feci entrare in casa.

- Parla -
Gli lanciai un asciugamano e dei vestiti che aveva lasciato a casa mia per precauzione.

Una volta che fu completamente asciutto si sedette sul mio letto, che mi permise di notare qualcosa di anomalo sul suo sopracciglio sinistro.
Feci per avanzare con la mano, ma si ritrasse senza che potessi verificare nulla.

Lo fermai prima che potesse aprire bocca e cambiare argomento.
- Che hai fatto -
Pensavo se la fosse andata a cercare in qualche rissa ad uno dei raduni in cui era solito andare.
Aveva la pessima abitudine di non pensare prima di agire, era una testa calda senza speranza.

Sbiascicò qualcosa senza farmi capire nulla.
- Se parli a mezza bocca non ti capisco Sunwoo -
Mi stavo stufando, in più non avevo dormito praticamente nulla a causa sua.

- TI PRENDEVANO PER IL CULO OKAY?! -
Mi guardò in cagnesco.

- MA DI CHE PARLI -
Questa volta fui io ad alzare la voce.
Si calmò subito, sapeva che non sopportavo sentire le persone urlare.

- Quelli della mia squadra stavano commentando una tua foto su Instagram, poi ti hanno dato della puttana e li non ci ho più visto e.. -
Si grattò la nuca imbarazzato.

- E li hai colpiti -
Intuì conoscendolo bene, lui non esitò ad annuire.

Mi fermai a guardarlo, si era preso le botte e aveva colpito quei cretini per colpa delle mie foto. MA PERCHÉ ?
Sapeva benissimo che non avevo bisogno di essere difesa, di certo non davo peso a quello che dicevano quattro coglioni della squadra di rugby.
PERCHÉ AVEVA REAGITO COSÌ ALLORA?
Mi guardò con gli occhi dolci in attesa di un mio segno di vita.

- Sappi che sei un cretino -
Iniziai a parlare in modo chiaro e conciso, anche se sapeva già che gliel'avrei detto.

- Non capisco però perché tu ti sia comportato in quel modo -
La luce della luna illuminava il suo corpo seduto sul mio letto e lo rendeva quasi surreale.

Ci conoscevamo da quando avevamo cinque anni, possibile che non avessi mai notato quanto fosse bello il mio migliore amico?

- Davvero me lo stai chiedendo ? Sei seria ? -
Si alzò sovrastandomi con la sua altezza. Era arrabbiato.
Avanzò verso di me fino a farmi trovare con le spalle al muro, dove intrappolò il mio corpo con le braccia.

- Ma che stai facendo?!  -
Non ero spaventata piuttosto disorientata, non riuscivo a comprendere il suo comportamento.

- Tutta la scuola sa che ti sto dietro dalle medie cazzo, l'unica che non l'ha ancora capito sei tu! -
Per un lieve  momento rimasi interdetta, il silenzio si fece pesante fra di noi e l'imbarazzo si sarebbe potuto tagliare benissimo con un coltello.

Potevo sentire il suo respiro su di me e quando alzai lo sguardo, i miei occhi non riuscirono più a staccarsi dal modo in cui lui mi guardava.
Sentì le sue dita accarezzarmi leggermente i fianchi, passando sotto alla leggera canottiera che usavo come pigiama.

- Coraggio, non puoi dire che fra noi non ci sia chimica -
Aveva ragione, sapeva di aver toccato un punto debole.
Avevamo le stesse abitudini, gli stessi gusti e hobby, chiunque con un po' di occhio avrebbe notato che eravamo fatti l'uno per l'altra.

Accostò lentamente il viso al mio collo respirando il profumo del mio bagnoschiuma, lasciando un paio di baci sulla clavicola.
Non riuscì a muovermi per un primo momento, ma lasciai correre poco dopo circondando il suo collo con le mie braccia.

- Ah Fanculo -
Lasciai perdere ogni mio pensiero razionale abbandonandomi al suo tocco.
Mi prese in braccio staccandosi dal muro, arrivando a appoggiarmi sul letto, dove le nostre labbra non si lasciarono fino a che l'ossigeno non finì.

Spero che questa oneshot vi sia piaciuta, se dovesse essere così vi prego di lasciare una stellina e un commento ( anche con richieste ).

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Soyon🫧

The way I love you 🫀/ K-idols oneshotOù les histoires vivent. Découvrez maintenant