C-3

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Ho mollato la frizione e siamo schizzati via, che acchiapparella abbia inizio.

Mi ricordo quando Gigi aveva preso la patente da poco e andava alla metà dei limiti di velocità, era davvero una cosa impossibile.

Per fortuna che poco dopo mi sono presa la moto e ha imparato a sue spese che se non mi sta attaccato alla ruota posteriore va a finire che se perde fra le stradine che faccio per evitare i poliziotti, visto che non ho neanche la patente. Ma ne abbiamo ottenuto entrambi dei vantaggi, in fatto di manualità con la guida, tranne i passeggeri che ci hanno detto che le montagne russe sono più tranquille.

Stavamo sfrecciando tra le viette per raggiungere la zona industriale, così da evitare telecamere e poliziotti, quando Noah mi ha toccato la spalla per richiamare la mia attenzione e mi ha detto "Prima che svoltassimo prima visto una macchina della polizia parcheggiata in fondo alla strada, secondo me ci hanno visto" appena ha finito di dirmelo abbiamo sentito una sirena e la strada si è illuminata di blu.
"Togli la targa! Toglila! Toglila!" gli ho urlato, lui ha ruotato il busto cercando di non cadere, reggendosi solo con le gambe e facendo muovere le mani più  in fretta che riusciva.
La Ford di Gigi si è spostata in parte appena Noah ha tolto la targa, così che i poliziotti non la vedessero, ed è iniziato l'inseguimento.
"Reggiti!" ho urlato mentre scalavo le marce per seminare la pattuglia fra le stradine, sinistra, dritto, destra, destra, sinistra, strada chiusa, fosso, nessuna staccionata, perfetto!
"Attaccati bene, adesso voliamo!" ho urlato a Noah, che mi ha subito abbracciato il busto quando ha capito cosa volevo fare.
Le ruote si sono staccate dall'asfalto, avevo lo stomaco in gola e devo ammettere che era una sensazione bellissima, BUM, e siamo atterrati con il suono metallico degli ammortizzatori dopo due metri e mezzo di volo.

Non mi sono girata per vedere dove fosse la pattuglia, ho accelerato e mi sono messa a cercare un posto per nasconderci e chiamare gli altri.

Stavamo vagando a velocità sostenuta per la zona residenziale vicino alla strada principale quando ho visto un portico che portava ad un giardino privato con un cespuglio enorme che sarebbe bastato a nascondere una machina da quanto grande era.
L'ho indicato a Noah e ho spento il motore, siamo scesi e abbiamo corso dietro il cespuglio, ci siamo accucciati dietro la moto e abbiamo aspettato di vedere le luci blu che ci superassero.
Quando li abbiamo visti passare ci siamo alzati e abbiamo portato la moto a piedi fino ad una strada secondaria di uscita per il condominio, siamo rimontati e siamo andati verso la strada principale.

Prima di immettermi nella strada mi sono fermata a bordo strada e ho detto "Chiama gli altri e chiedigli dove sono", Noah ha tolto solo una mano dai miei fianchi e ha chiamato gli altri.
"Sono nel parcheggio del centro commerciale" mi ha detto dopo un paio di minuti che era al telefono, giusto per essere sicuro di aver capito bene. Il centro commerciale era poco dentro la zona industriale e il grattacielo dove dovevamo entrare era circa due kilometri prima, ma meglio così, almeno avremmo visto là zone prima di entrare.

Mentre raggiungevamo gli altri a velocità consentita ,Noah ha tirato fuori il suo telefono e ha messo della musica per farci compagnia, visto che non potevamo parlare per il rumore della mia bellissima moto. Quando siamo arrivati è stato facile trovarli visto che erano parcheggiati in mezzo al parcheggio.

Pensavo fosse vuoto a quest'ora ma a quanto pare mi sbagliavo, c'erano due range rover neri, con i finestrini oscurati parcheggiati ai due angoli opposti del parcheggio. Direi che è strano, ma non ci ho fatto troppo caso.

"Cazzo che figata quell'inseguimento!" ha detto Elisa appena siamo scesi dalla moto.
"Si, perché tu non hai visto la faccia che hanno fatto i poliziotti quando abbiamo saltato il fosso!" ha detto Noah mentre si toglieva il casco e lo legava al manubrio.
"Ei Gigi", l'ho chiamato "la rimetto la targa secondo te?" gli ho chiesto mentre gliela mostravo. Nel frattempo gli altri si stavano sgranchendo, tranne Elisa e Noah che si erano subito accesi una sigaretta, cosa che avrei fatto anche io se non avessi il raffreddore.
"Non saprei, decidi te, tanto a quest'ora non fanno controlli, specialmente qua" mi ha detto alzando le spalle.
"Hai ragione" è così ho rimesso la targa nello zaino assieme alle vaschette che stavo preparando.
"Andiamo?" Ha chiesto Elisa mentre faceva gli ultimi tiri dalla sigaretta, Noah aveva già buttato a terra il mozzicone.
"Si, due secondi e ci sono" ho detto mentre inserivo il blocco sterzo alla mia bambina, una piccola modifica che avevo fatto per stare più sicuri.
Appena avevo finito ci siamo avviati verso il grattacielo, sembravamo un gruppo di tossici a camminare a quest'ora per la zona industriale di una grande città.

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