Avevo le gambe incrociate sul cruscotto della macchina, mentre mia madre, la direttrice, guidava verso la scuola.
Eravamo in silenzio.
La mia testa ritornava sempre a quel ricordo.
Le fiamme, i bambini impauriti.
Jasmine..
Chissà dov'è.
La immaginai in una casa lussuosa -quella che lei mi raccontava sempre di volere quando parlavamo-con degli abiti firmati addosso e con un lavoro decente come l'insegnate.
Lei ha sempre voluto fare l'insegnante.
Me la immaginai con i capelli lunghi con le sue sfumature bionde come il sole e gli occhi celesti chiaro che se guardavi ti facevano innamorare.
Chissà com'è diventata.
La parlantina di mamma mi strappò dai miei pensieri.
<Togli i piedi da lì Carol> mi rimproverò.
<Quando siamo arrivati?> chiesi senza togliere i piedi.
<Cinque minuti>.
<Togli i piedi>, li tolsi alla fine.🐯🐯🐯🐯
Salutai mamma con un bacio sulla guancia poi scesi dalla macchina per entrare dal portone grande e verde della scuola.
<Ma ciao!> disse Navy mentre camminava alla mia destra con un lecca lecca in bocca e il telefono in mano aperto sulla pagina di tik tok.
<Ciao Nav>, sbirciai dal suo telefono cosa stesse facendo su tik tok.
<Che fai?> mi chiese ridendo mentre spegneva il telefono e lo metteva in borsa.
<Sei strana> cambiai discorso.
<Mi sto sentendo con uno che va all'università> ammise con un sorriso euforico.
Girai gli occhi per poi mettere lo zaino nell'armadietto.
<È fighissimo!>, la vidi riprendere il telefono e fare su e giù con il pollice sullo schermo.
<Ci credo proprio> dissi accennando un segno di sarcasmo nella frase.
<Guardalo! Si chiama Jacob>, lo riconobbi subito.
<Stai scherzando spero>, risi nervosamente.
<Ti sembra stia scherzando idiota> mi rimproverò lei con un tono infastidito.
<È il migliore amico di mio fratello> biascicai.
<Oh mio Dio!> saltò felice verso di me.
<Ancora meglio!>, la guardai sbalordita,
Come poteva dirmi una cosa del genere?
Il regolamento delle amicizie femminili prevede solo una regola:
1. Non ci si fidanza con il migliore amico o amico del proprio fratello o sorella, non ci si fidanza con l'ex della proprio migliore amica e sopratutto con il fratello.
<Hai appena trasgredito il codice delle migliori amiche>,la guardai malissimo prima di prendere il telefono in mano per vedere se ci fossero messaggi.
<Non fa niente Carol>, mi diede una spintonata con la spalla prima di continuare a parlare.
<È il primo giorno di scuola! Goditelo!> continuò allegra.
<Vado in classe, Ciao> la dileguai.
<Ciao>, mi mandò un bacio volante prima di andare dall'altra parte.
☀️☀️☀️☀️
Dopo le prime due lezione,durante la pausa, chiamai Louis per vedere come stava.
Il telefono fece tre squilli prima che rispondesse.
<Ciao Los>,lo chiamavo Los perché gli piaceva e i suoi amici lo chiamavano così.
<Non sono Louis cara> mi prese in giro una voce maschile dall'altra parte del telefono.
<Chi sei? Perché hai il telefono di Louis?!> sbottai seria.
<Calma "Ficcanaso-di-prima-categoria">, sentì uno sbuffo dall'altro capo del telefono.
<Idiota chi sei?!> continuai.
<Oi oi calma bellezza sono Lennox>, mi tranquillizzai all'istante.
<Menomale, ma cosa ci fai con il telefono di Louis?>
<Mi ha detto di rispondere, si sta facendo la doccia>, il sollievo pervase il mio corpo.
<Allora ci sentiamo Lennox>,chiusi la chiamata senza dargli il tempo di salutare.
🥥🥥🥥🥥
Presi una barretta proteica dal distributore di merendine e robe varie.
Adocchiai il tavolo dov'era seduta Nav, i capelli scuri le ricadevano sulla spalla un po' arruffati ma belli e gli occhi celesti scuri erano concentrati sul panino che aveva in mano e stava mordicchiando.
Indossava un vestito che gli arrivava a metà coscia e aveva le bretelle di jeans come tutto il vestito.
Mi avvicinai a passo lento senza alcuna fretta.
<Ciao Nav> la salutai sedendomi sulla sedia scomoda della mensa.
<Hey>, mi accorsi che aveva preso il telefono.
<Basta con questo telefono>, le tolsi dalle mani il telefono acceso prima di appoggiarlo sul tavolo con un po' di pressione.
<Hey!>
<Sai dire solo "Hey!> imitai la sua voce.
<Che hai oggi?> mi chiese.
<Niente sto benissimo> la tranquillizzai prendendo il mio quadernino dove disegnavo dei manichini con dei modelli di vestiti.
<Vediamo!> mi sorrise dopo aver preso il diario per sfogliare le pagine piene e zeppe di modellini.
<Ma che carini!>, la guardai con uno sguardo annoiato per invogliarla a darmi il quadernino.
<Ti devo chied->, La campanella suonò e non la fece finire di parlare.
<Te lo dico dopo Carol! Adesso vado>, prese la sua borsa un po' rotta ma sempre rosa e fiori e se ne andò.
🌰🌰🌰🌰
Dopo scuola invece di aspettare che uscisse anche Nav mi rintanai a casa da mio fratello che sfortunatamente aveva portato un amico.
Volevo dire il mio peggior incubo.
Jacob aveva i capelli castani chiaro scompigliati che gli accarezzavano le guance arrossate e gli occhi verdi chiaro non trasmettevano nessuna emozione che non fosse la felicità.
Indossava una semplice maglietta della loro squadra di Rugby e i pantaloncini mettevano in risalto le sue gambe.
<Ma ciao cretina!> disse lui vedendomi.
Era più alto di me di almeno 37 centimetri visto che per guardarlo dovevo alzare la testa.
<Lasciala stare> lo rimproverò Louis.
<Non è colpa mia se tua sorella è un nanetto>, lo guardai malissimo dopo avergli dato un colpo forte sulla spalla che non lo smosse minimamente.
<Pensi di farmi male con le tue piccole manine?>
Stavolta risposi a tono.
<Si e anche tanto "Gigante">
<E sentiamo cosa mi faresti?>, Louis sapendo le mie capacità-cioè un pugno nelle parti intime che a lui ovviamente davo sempre quando mi faceva arrabbiare-si sbrigò a dividerci.
<Vi faccio una cioccolata calda e vediamo un film?> propose Louis prendendo tre tazze con fantasie diverse sopra.
<Si basta che non sto vicino a tua sorella> mi mandò una frecciatina Jacob.
<Ridi da solo> puntualizzai mettendomi in ginocchio sulla sedia su cui mi ero seduta dei minuti prima.
<Infatti non voglio ridere con te> mi irritò lui.
Non lo sopportavo era questa la verità.
I suoi occhi, le sue labbra.
Tutto quello che faceva era odio ai miei occhi.
Quando stavo con lui provavo cose strane,
Che non avevo mai provato.
<Ragazzi basta!>disse stufo Louis.
Iniziai ad aprire un altro discorso.
<Che film vediamo?> chiesi prendendo il telecomando della TV.
<Tutto tranne il Titanic> puntualizzò Jacob.
Lo conoscevo bene e sapevo che non gli piaceva quindi lo esclusi anche se era il mio film preferito.
<Direi di vedere questo> cliccai su un film umoristico che era il nostro preferito quando eravamo bambini.
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La sua luna e il suo sole.
RomanceQuesta è la storia di una ragazza buia come la luna e di un ragazzo acceso come il sole☀️🌙 chiesi mentre appoggiavo la testa sul suo petto che sembrava stesse avendo un concerto dentro come il mio. mi lasciò un bacio sulla guancia prima di addorm...