Tempus...Fugit

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Maura intanto stava impazzendo. Il team del BPD aveva messo in campo i suoi uomini migliori per aiutarla a ritrovare Jane. "Mo..." disse la piccola Adèla con il faccino triste. Non avevamo potuto mentire alla piccola, ma avevamo cercato di essere il più forti possibili, soprattutto Joey che dovette fare appello a tutte le sue forze per non crollare nel vedere sua figlia piangere per sua madre. Il tempo passava spietato e nulla era stato risolto. Jane e il bambino sembravano essere stati inghiottiti dalla terra. Paddy aveva dato ordine di scandagliare tutto il paese alla ricerca di Dean. La sua piccola Maura, sembrava l'ombra della donna forte e felice che era fino a mesi prima. Tutti si erano accorti del suo cambiamento, rideva a malapena e tutte le sue dolcezze erano solo per Adèla. Aveva preso un'aspettativa a tempo indefinito, nella sua mente solo il pensiero di Jane e del loro bambino. "Si, Lela?" rispose con voce stanca. "È passato tanto tempo...dici che la mamma si ricorda ancora di me?". Maura si alzò dal divano e le andò incontro sedendole accanto sull'enorme tappeto. "Tua madre non potrebbe mai dimenticarti Adèla! Ti ama da morire e sei la sua bambina, mi capisci?" domandò abbracciandola forte. La piccola annuì. La scomparsa di Jane aveva avuto un grosso impatto anche su di lei. Era diventata chiusa e scontrosa, mangiava poco e aveva spesso incubi. Maura aveva fatto del suo meglio per starle accanto ma l'assenza di Jane la stava logorando. Angela pure era in angoscia costante ed i fratelli di Jane erano stati di supporto come potevano. Ma come si può sopravvivere senza sapere?.

Un anno dopo...nei sobborghi di Montreal

Jane era seduta su una panchina al parco con Connor in braccio. Il piccolo avrebbe compiuto un anno tra qualche giorno. Dean era andato a fare la spesa e l'aveva lasciata a godersi la bella giornata d' inizio Maggio. Le cose con Jane erano andate a gonfie vele, la "medicina" aveva fatto un ottimo lavoro e la bruna era sempre stata calma e serena. "Allora...piccolo insetto..." tubò al bambino che giocava con una sua ciocca di capelli ora molto più lunghi. "Ormai sei un ometto..." disse con voce dolce "Tra poco il papà viene a prenderci e andremo a mangiare in quel bel ristorante con..." sussurrò a suo figlio prima di venire distratta da qualcuno che la chiamava. "Jane?...sei Jane Rizzoli?" domandò un uomo sulla trentina che la fissava come fosse un fantasma. Jane strinse Connor al petto. "Io...non ti conosco, mi confondi con qualcun'altra, io sono Jane Gabriel..." rispose a disagio. L'uomo era uno dei tirapiedi di Paddy, aveva avuto una soffiata su una donna con le fattezze di Jane avvistata in città e volò lì per controllare. Era evidente che qualcosa non andava e l'uomo decise di non spaventarla. "Oh...mi scusi tanto, devo averla scambiata per un'altra persona..." Troy fece finta di allontanarsi e chiamò il suo capo. "Boss...la soffiata era giusta, sono a Montreal e la donna è qui a pochi passi da me...la seguirò, aspetto istruzioni!". Dall'altro capo del telefono un Paddy soddisfatto diede ordine di non perdere di vista la donna ma essere molto discreto. Dean intanto aveva preso del cibo ed era andato al Mount Royal Park a prendere Jane e suo figlio. Vide Jane che all'allattava al seno un Connor quasi addormentato, amava la sua famiglia ed era pazzo di Jane e del secondo figlio che aspettavano da due mesi. "Ciao amore!" disse avanzando verso la bruna che cullava il piccolo. "Ciao Babe..." rispose a voce bassa per non svegliare Connor. "Hai fame? Ho fatto la spesa e stasera ti porto al Blu Ivy a mangiare il tuo piatto preferito!" disse abbassandosi per darle un bacio. Jane non si sottrasse ma sentiva sempre che quando lui la toccava o facevano l'amore ci fosse qualcosa di sbagliato, perché lei sentiva di non essere innamorata di lui e anche se il sesso era appagante fisicamente non lo era emotivamente. "Conosci una certa Jane Rizzoli?" domandò secca staccando il seno dalla presa di Connor che dormiva beato. Dean sbiancò Cazzo!. "Dove hai sentito questo nome?" chiese prendendo suo figlio dalla braccia di Jane per rimetterlo nel passeggino. "Ma...niente... un tipo mi ha chiamato in quel modo...bah, non so, magari mi ha confusa con un'altra...anche se non ricordo molto del mio passato, quella botta alla testa mi ha scombussolato il cervello..." sottolineò alzandosi in piedi per stirarsi le braccia.























LA REINA TANGUERADove le storie prendono vita. Scoprilo ora