10 ANNI DOPO
Luna's pov
La pace che percepivo quando la mia schiena era appoggiata al solito albero che si era ormai adattato ad essa, la percezione dell'aria fresca che mi sfiorava il viso mentre scrivevo come ero solita a fare sul mio diario tutto ciò che mi passava per la testa, contrastavano con ciò che era il posto lugubre nel quale mi trovavo. Aveva le sembianze di un maestoso palazzo dalle dimensioni monumentali, probabilmente era una delle più antiche strutture di Midnight Ridge, la cittadina in provincia di Oregon nella quale mi trovavo. Il palazzo presentava numerose facciate, vista la quantità di stanze che c'erano all'interno che non erano altro che i nostri dormitori. Nel giardino riuscivo a trovare un po' di pace, anche se quel momento durava poco.
"Luna! smettila di scrivere quelle stupide poesie e vieni a dare una mano con le pulizie. C'è da pulire la sala comune."
La signorina Chapman, una delle coordinatrici e supervisori della casa, non eccelleva per i suoi modi gentili e cortesi. Era meglio darle ascolto.
"Va bene, arrivo." sbuffai e con riluttanza decisi di alzarmi e seguire la signorina Chapman, una donna sulla cinquantina dalle curve sinuose ed i capelli sempre legati in uno chignon basso.
Mentre mi dirigevo in sala comune però, sentii qualcuno che mormorava il mio nome.
"Luna! ehi! da questa parte."
Mi voltai più volte per cercare di capire da che parte provenissero quei bisbigli, fin quando non incontrai il volto di Iris nascosto dietro ad un muro all'interno dell'edificio."Ma che diav-, ah Iris sei tu." sussurrai nella sua direzione. Per fortuna la signorina Chapman era mezza sorda oltre che distratta, così mentre lei proseguiva i suoi passi, io mi diressi nella direzione di Iris. La mia migliore amica, nonché unica amica.
Iris venne in questo posto quando aveva 10 anni, era disperata proprio come lo ero io all'inizio. Il destino volle che la mettessero proprio nel mio stesso dormitorio. Aveva sempre difficoltà a dormire tra quelle orribili mura, non faceva altro che piangere. Una notte decisi di sedermi accanto a lei e leggerle un libro, siccome ero l'unica a saper leggere, per far in modo che si addormentasse. Da quel momento in poi diventammo inseparabili.
"Che succede?"
"Hai sentito l'ultima? é scomparsa un'altra ragazza dalla casa" disse con tono esaltato, come se quel mistero la intrigasse.Ma come faceva a sapere sempre tutto?
"Oh mio dio, ma non è tipo la terza questo mese? Dovremmo iniziare a preoccuparci."
"Anche se.."
"Iris.." La interruppi.
"Cosa può esserci di peggio di questo posto? Magari è qualcuno che vuole solo farci uscire da qui."
"Nessuno vuole farci uscire da qui, Iris. E' da quando sono piccola che sogno uno di quei ragazzi che leggo nei libri che venga a salvarmi, ma questo posto ormai ha distrutto tutti i miei sogni. Ah e per quanto mi riguarda potrebbe essere anche un tizio tipo Ted Bundy a rapire le persone nella casa, è pieno di maniaci in giro!"
"Chi?" la vidi aggrottare la fronte confusa.
Prima che potessi risponderle, dei mormorii provenienti dall'ufficio del direttore Caldwell catturarono la nostra attenzione.
La mia dannata curiosità mi farà ammazzare prima o poi.
"Voglio sentire cosa dicono, forse sanno qualcosa."
"No Luna, tu sei impazzita. Se Caldwell ci becca non oso immaginare che tipo di punizione possa affliggerci questa volta. L'ultima volta sei stata in isolamento senza poter mangiare per tre giorni, non vorrei diventasse una settimana."
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Don't hurt me
RomanceDopo un'infanzia segnata dal dolore e dal maltrattamento nella casa famiglia, Luna Evans trova rifugio nella scrittura grazie a un gesto di gentilezza ricevuto da Arthur Bennet, un uomo affascinante e misterioso che sembra avere un legame con lei. I...