CAPITOLO 6

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"Raccontami tutto, e non tralasciare nessun dettaglio" mi sollecita Penny.  Siamo appena uscite da scuola e nel mentre ci stiamo avviando verso casa.

"Non c'è niente da dire P" ed è vero per certi versi, perché non saprei bene cosa dirle.

Con lui mi sono sentita per qualche ora libera, e senza pensieri, e non riuscirei a decifrare, o a dare una definizione a tutto ciò.

"Non puoi dirmi così dopo che tu e Aron avete parlato, non lo sopporti dalla prima volta in cui l hai visto"

"P, sono seria. Non so perché io l' abbia chiamato ieri sera, l unica cosa che so, è che mi sono trovata bene. Eh no, prima che tu lo chieda, non gli ho parlato di Jonny, sa che è mio fratello, ma non sa cosa gli è successo..."

" Beh di certo  non sei obbligata a parlare di questa cosa con lui. Devi solo provare ad andarci d'accordo."

"Si, lo so, ma sai meglio di me che se solo gli rivolgo mezza parola, Ava mi fa precipitare. Il mio futuro e i miei sogni sarebbero sull'orlo di un precipizio e forse, sarei rovinata anch'io tanto che mi ritroverei vicino a Jonny,  non sarebbe male come idea, ma prima ho il compito di renderlo orgoglioso di me, quindi devo stare ancora per un po' qui." Non appena finisco di parlare sento un piccolo bruciore al braccio destro. Così mi porto la mano opposta sul punto dove mi ha colpito e mi giro verso Penny.

"Sei scema. Mi hai fatto male!" Le dico, rendendomi conto del fatto che mi avesse appena tirato una schiaffo.

"Tu prova ancora una volta a dire ciò che hai detto e giuro che faccio di peggio."

Non rispondo, continuo  a camminare a testa bassa, cercando in tutti i modi di non pensare né a Jonny né ad Aron. Anche se per quest'ultima sono più che sicura che fallirò, perché una macchina nera si accosta vicino a noi, e due visi famigliari ci sorridono.

"Fiorellino, Penny volete un passaggio?"

Quel nomignolo in qualche modo fa circolare dentro di me un emozione nuova...

"Non vi preoccupate, andiamo a piedi, ma grazie lo stesso" rispondo educatamente, ma Penny, che oggi mi sembra leggermente impazzita si avvia verso la portiera posteriore della macchina.

"Ma stai zitta, io non ho proprio voglia di camminare" dice rivolgendosi a me.

"Quindi si, se non vi dispiace io vengo con voi. Tu fiorellino puoi tornare a piedi se tanto insisti." 

La guardo sconvolta.  Oggi è veramente pazza questa ragazza, stento a riconoscerla.

"Dai fiorellino, salta su anche tu, non ti lascerò andare da sola a casa." Mi dice Aron
Come una stupida continuo a fissarlo, immobile. Per fortuna Penny, la mia salvatrice, apre la portiera della macchina facendomi salire.

I ragazzi  dopo poco, decidono di  fermarsi per andare a mangiare in un posto.

Sinceramente io non ero molto d'accordo,  perché nel pomeriggio mamma sarebbe tornata a casa e la stessa cosa volevo farla anche io, ma ovviamente la meravigliosa Penny ha deciso per entrambe. 

Mentre loro continuano a discutere sul dove andare a mangiare io continuo a pensare a me e ad Aron ieri sera, ma soprattutto a questa mattina. Un momento.

"Aron." lo chiamo.

"Dimmi fiorellino."

"Ma la tua moto?"

"L'ho prestata a Jason." Mi giro verso il finestrino e un pensiero alquanto strano si fa strada nella mia mente.

-Peccato. Mi sarebbe piaciuto fare un altro giro dietro di lui-

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