CAPITOLO 2

9 2 0
                                    


Sono seduta qui, sul pavimento del teatro, già da un po'. Penny, quando sono entrata questa mattina, non c'era, le ho scritto e mi ha risposto dicendomi, che non era molto in forma, perciò non sarebbe venuta a vedere il mio provino.

Ovviamente non ne farò una tragedia, l'unica cosa che davvero mi importa è quella di avere un personaggio importante all'interno della commedia, per evitare di finire come l'ultima volta.

Senza un motivo ben preciso, prendo il cellulare dalla tasca e mi registro il numero che Brian mi aveva precedentemente scritto sul foglietto. 

Decido di inviargli un messaggio, anche se dubito fortemente di una sua risposta. Sto ancora cercando di capire il motivo per il quale oggi è stato così disponibile con me, dal tronde perché avrebbe dovuto?  Sono la persona che tutti evitano e io non ne so nemmeno il motivo.

'Ei'
'Sono Allison'
'Volevo sapere se almeno tu ci sarai al mio provino.'

Spengo in fretta il telefono per  evitare di ripensarci due volte ed eliminare i messaggi e lo poso vicino a me.

Non passano nemmeno 10 minuti e  mi sto già pentendo di avergli scritto. Ho fatto una cazzata, dovevo starmi ferma e buona.

'Ok, ora respira e spera solo che non ti risponda, ma sono sicura che non importo nemmeno a lui' penso fra me e me.

Mi sento così stupida ad aver creduto che saremmo potuti diventare amici.

"Come mai sei qui tutta sola?" Mi giro di scatto portandomi una mano sul petto per lo spavento.

"Dio, mi hai fatto spaventare." Lo sento ridere. Mi rigiro e prendo il telefono.

"Cosa fai, mi ignori?"

"E perché mai dovrei parlare con te?"

"Boh, perché sono venuto qui?"

"E sai che cazzo me ne frega che tu sei venuto qui?"

Aron si siede vicino a me e porta una mano sulla mia coscia. Mi alzo di scatto.

"Non provare mai più a toccarmi." Gli dico puntandogli un dico contro con sguardo minaccioso.

"Dai, ma non ti sto mica stuprando." Inizia a ridere,  sono a tanto così da prenderlo a sberle. Volevo che venisse Brian, non di certo lui.

"Aron, non rompere i coglioni e vai via."
Alzo la testa e vedo Brian. Così, spontaneamente mi viene da sorridere.

"Non sei il suo tipo." Dice Aron ridendo, rivolgendosi a me. Quanto lo odio, non riesco più a sopportarlo, ma non sa farsi i fatti suoi nemmeno per un secondo?

"E lui non è il mio." Gli rispondo.

"Aron, non te lo ripeto un'altra volta, vai via." Lui sbuffa e si alza da terra, dove poco fa ero seduta anche io.

"Si si, vado via." Dopo aver detto questa frase, prende a camminare e scompare dietro la porta.

Così dopo aver tirato un sospiro di sollievo, mi siedo nuovamente a terra e Brian fa lo stesso.

"Scusalo, è deficienze il più delle volte, ma tu non dargli retta, fallo parlare e basta.  Prima o poi si stancherà di darti il tormento."

"Non fa niente, ci sono molte altre cose che mi tormentano. Lui è così basilare."

Appoggio la testa al muro sospirando per l'ennesima volta.

"Vuoi parlarne?"

"Non mi piace molto parlare di me."

"Ok, capisco. Se hai bisogno puoi contare su di me."

"Grazie." Dico girando la testa verso di lui che già mi stava guardando.

UNITIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora