Capitolo 3

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-Ho bisogno di una pausa-mi allontano dalla sala dove si è appena conclusa l'ennesima conferenza stampa

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-Ho bisogno di una pausa-mi allontano dalla sala dove si è appena conclusa l'ennesima conferenza stampa. Solite domande. Solite risposte.

-Credo di non sentirmi troppo bene Nick-la mia collega mi prende sotto a un braccio mentre altri flash ci accecano scortandoci fino all'uscita transennata dove non hanno più accesso che ci conduce a un'altra delle stanze riservate a noi per l'evento. C'è solo qualche addetto alle luci e qualche costumista insieme alle relle piene di abiti di lusso appesi, seduti qua e là. Io e la mia amica prendiamo posto su un divanetto a due posti l'uno affianco all'altra.

-Sarà un po' di stanchezza-

-No-si prende la testa fra le mani.

-Allora sarà il mal di mare-la osservo mentre affonda le dita nei lunghi capelli e resto confuso, senza ulteriori cose da dirle per provare a rassicurarla.

-Sono incinta-

-Cosa?-cerco di mantenere basso il tono della mia esclamazione per non destare troppi sospetti o curiosità indesiderate.

-Si Nick hai capito bene-si toglie le mani dal viso su cui ormai il trucco si è sciolto creandole due macchie scure attorno agli occhi-Sono incinta-

-Quando lo hai scoperto?-

-Ieri sera prima di cena-Mi avvicino a lei portando il corpo in punta alla seduta del divano-Credo siano più o meno due mesi-alzo gli occhi al soffitto immacolato illuminato dalla luce del sole che filtra dalle vetrate-Non sapevo come dirtelo e soprattutto se dirtelo-

-Ma come potevo minimamente immaginarlo se fino a ieri mattina sorseggiavi amabilmente un mojito a bordo piscina!-

-Non ne avevo ancora la certezza-

-Ok-le prendo il mento con due dita costringendola a guardarmi negli occhi-Quindi mi stai dicendo che...-

-L'ultima volta che siamo stati insieme Nick, è stato circa 2 mesi fa-annuisco piano alle sue parole pronto ad imprimere nella mente calcoli e ipotesi-Ma sono stata anche con mio marito in quel periodo perché giravamo solo saltuariamente piccole scene di reshoot-le accarezzo la testa provando a placare il suo flusso di coscienza-Sono terrorizzata-

-Lo so-mi mordo un labbro-Lo capisco-

-No-scuote la testa-Non puoi capirlo fino in fondo-

-Vorrai tenerlo?-

-Non lo so-i suoi grandi occhi cominciano ad affollarsi di lacrime-Io...-sighiozza-Non lo so- lascio che si abbandoni tra le mie braccia in un pianto liberatorio. Mi maledico per non essere stato abbastanza previdente e attento e anzi direi del tutto sconsiderato. Sento il cuore esplodermi nel petto di mille sensazioni che mi mettono in agitazione. Sono sulla soglia di piangere anche io, di urlare, o più semplicemente di essere in preda al più assoluto panico. Chiudo gli occhi un istante immaginando una realtà parallela dove poter essere altrove.

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