2

245 14 1
                                    

Inclinando la testa di lato, mi guardava con uno sguardo strafottente.

Heeseung: No, tesoro, tu che ci fai qui?

lo squadro da testa ai piedi è più alto rispetto all'ultima volta che lo avevo visto non posso negare che sia diventato anche molto più bello daltronde stiamo parlando di Lee Heeseung. noto che anche lui passa gli occhi su tutta la mia altezza. 

io:Vedi di andartene.

Appena sente questa frase, si rimette in piedi e si avvicina a me. Non indietreggio per nulla; non voglio finire come nei film. Non voglio che lui mi sbatta contro il muro e mi sussurri cose; non lo sopporterei, non in questo momento.

Il suo corpo si avvicina rapidamente al mio, il suo sguardo è freddo, come lo è sempre stato. Ricordo quei giorni in cui mi derideva davanti a tutta la scuola... i suoi occhi non brillavano in quel momento. Quegli occhi che tanto amavo avevano perso la loro scintilla e ora, riguardarli con lo stesso ghiaccio nelle pupille, mi... mi inquieta.

Heeseung: Non se ne parla. E anche tu, principessina, rimarrai qui.

io: Per quale strana ragione dovrei farlo?

Faccio una piccola pausa.

io: Anzi no, sai? Io rimango qui. Tu vedi di andartene.

Giro le spalle e mi rifugio nella mia camera il più velocemente possibile. Lo sento mormorare un 'la speranza è l'ultima a morire'  che stronzo. Come può dire così? Bastardo, che non è altro. Mi appoggio alla porta chiusa e chiamo la signora Shin; forse lei potrà aiutarmi. Dopo due squilli mi risponde; la sua voce non è per niente come quelle delle vecchie rompiscatole che ci sono qui in Corea, la sua voce è leggermente dolce, marcata dall'età ma dolce.

Signora Shin: 'Ho Moon, dimmi tutto. C'è qualche problema?'

Mi domanda con un leggero filo di preoccupazione.

Io: 'Ehm... no, niente di importante, mi domandavo per quanto tempo ho il contratto in questa casa.'

Ho sparato una grande cavolata.

Signora Shin: 'Oh tesoro, non ti ricordi? Tu e il tuo coinquilino avete firmato per cinque anni, così da avere un posto dove stare tranquillamente per tutti gli ultimi anni dei vostri studi. È successo qualcosa?'

io:'Oh, nessun problema, volevo solo assicurarmi della cosa. La ringrazio.'

Dico educatamente, la donna mi saluta e riattacco la chiamata. Come cavolo è possibile che dovrò vivere per cinque fottutissimi anni con quella sottospecie di cervo drogato che dovrebbe solo essere investito in piena autostrada... no, forse così sono troppo crudele, ma comunque non sarebbe male come idea.

Esco dalla mia camera dopo essermi leggermente ripresa; devo ammettere che ho una fame inspiegabile. Per assicurarmi che quel bastardo non mi venisse a parlare, videochiamo Jake, un'altro degli miei migliori amici. Il bello è che il 'bro deforme' fa parte del nostro gruppetto da sempre e questa cosa non è affatto piacevole.

Jake: 'Cosa vuoi?'

Scappo da un idiota per andare da un altro.

Aggiungo Niki alla chiamata, nostro figlio Niki.

Niki: 'Stavo facendo i compiti.'

Jake: 'MOON, HAI SENTITO? HAI SENTITO VERO? HAI SENTITO COSA HA DETTO?'

Domanda sotto shock... proprio come me...

Io: 'Riki... Nishimura Riki... DA QUANDO VAI A SCUOLA!?'

Lui non è Niki... non il mio piccolo omo, non può essere.

Niki: 'yaa, avete rotto le palle.'

un esemplare i jay con il mestolo si presenta dietro di lui.

jay: 'ho, non si dice.'

dice dando uno schiaffo sulla nuca del ragazzo. 

poi guarda verso di noi due in chiamata e sorridendo ci saluta. 

jay: 'ciao bimbi.' 

Niki: 'Mamma Jay, per favore esci dalla mia stanza.

Parla il giapponese. Nel frattempo, ho appoggiato il mio telefono sul bancone della cucina e ho iniziato a preparare il ramen. Un ragazzo dai capelli corvini si siede davanti a me con un ghigno sul viso. Gli faccio il dito medio.

Jake: 'Ehi! Perché mi fai il dito medio? Maleducata.'

Sentendo quelle parole, Heeseung prende il telefono e lo gira verso di sé.

Niki+Jake+Jay: 'TU COSA CI FAI LÌ?'

Li sento urlare tutti insieme. Guardo il ragazzo seduto di fronte a me e so già che dirà una stupidaggine. Infatti, cerco di prendere il telefono dai suoi artigli.

Heeseung: 'Non lo sapete? Abbiamo deciso di riprovarci.'

Sorride... ha l'umorismo di un bambino di quattro anni e lo ha dimostrato proprio ora.

Niki+Jake+Jay: 'COSA?!

Afferro i suoi capelli e riprendo il mio telefono dalle sue mani. Lo guardo con uno sguardo omicida mentre lui ruba il mio cibo.

Io: 'Heeseung, se non mi restituisci immediatamente il mio ramen, ti taglio in pezzettini e ti trasformo in carne secca.'

Dico  lasciando il telefono sul tavolo e inizio a inseguirlo per tutta la casa. Sento che i ragazzi al telefono dicono qualcosa del tipo 'dobbiamo andare a casa loro, subito', ma non ne sono sicura. Lo rincorro fino al bagno dove lascia la ciotolina del mio cibo preferito proprio sul lato del lavandino. Si volta verso di me e, prima che io possa agire o parlare, mi prende per le cosce e mi fa sedere sulla lavatrice appoggia le sue mani sulle mie ginocchia e mi allarga le gambe posizionandosi immezzo ad esse. Si avvicina moltissimo a me, sento il suo respiro sulle labbra... milioni di sensazioni si scatenano dentro di me. Sento come se un uragano stesse risucchiando tutti i miei organi; le gambe mi tremano leggermente e un lieve rossore mi sale sulle guance.

Heeseung: Dicevi?

Si avvicina ancora di più, le sue labbra sono vicinissime alle mie...

Io: Lo sai che con me non funziona.

Dico, allontanandomi da lui e lasciando vagare il mio sguardo da destra a sinistra. Sento moltissime sensazioni e sentimenti, ma non voglio che neanche una di queste si manifesti. Lui mi ha fatto soffrire, in tutte le lingue del mondo mi ha fatto stare male più di chiunque altro. Non gli darò mai la soddisfazione di vedermi vulnerabile sotto il suo tocco. Non sono una come le altre; non permetterò mai a questo ragazzo di mettermi i piedi in testa.

Come per magia, proprio in quel momento, suona la campanella di casa. Scendo dalla lavatrice, urtando il più alto, ed esco dal bagno. Mi aggiusto un po' e, prima di aprire la porta, respiro profondamente. Apro e mi ritrovo davanti i miei amichetti. Gli amici sono sempre presenti nei momenti di bisogno. Questa è la prova.

Sunoo: Raccontate.

Dice: Quel gatto, bellissimo e tenero, indicando me e dietro di me. Tutti entrano in casa e si siedono sul divano. Poiché sono in troppi, alcuni prendono le sedie della cucina, mentre Niki e Heeseung si siedono-appoggiano al tavolo della cucina. Io e il bro raccontiamo tutto ai ragazzi che sono rimasti sotto shock. Si scambiano una veloce occhiata e poi tornano ai loro discorsi da bidoni della spazzatura. L'unico capace di dare consigli ascoltabili forse è Jungwon.

Jungwon: Non menatevi e Heeseung hyung, non rendere l'appartamento una discarica.

Rido e gli do il cinque.

Heeseung: Ma senti chi parla, oh.

DI NUOVO//HEESEUNGDove le storie prendono vita. Scoprilo ora