Mela e Cannella @DrkRaven

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Invitato da: unaotaku011

Traccia: "Ehi mi farebbe piacere se scrivessi una os dove il tuo personaggio Yuri si innamora di me ma con una storia un po' strana con la migliore amica, Layla segretamente innamorata in mezzo decidi tu come farla finire ma mi farebbe molto piacere se accettassi la richiesta "

Il mio intervento: Durante una giornata di festa, ad esempio il capodanno cinese o il carnevale o sono a una fiera un concerto, un posto molto affollato e molto rumoroso.

Autrice: DrkRaven  (scusa, per le immagini mi serve più tempo, appena riesco le i serisco)

MELA E CANNELLA

"Guarda, Bea! Ci sono le mele caramellate!!!"

Layla intreccia le lunghe dita alle mie e mi trascina verso la bancarella in fondo al viale.

Fatico a stare al passo, non sono davvero abituata a correre con i geta* e, quando ci fermiamo in fondo alla fila, il mio yukata* è mezzo storto.

[*geta – sandali tradizionali giapponesi a metà tra gli zoccoli e gli infradito /

*yukata – abito tradizionale giapponese, simile a un kimono ma più leggero]

Layla ride mentre fa scivolare dietro al mio orecchio quella ciocca ribelle che da questa mattina non ne vuole sapere di restare dentro la coda.

"Adoro quelle alla cannella!" mi dice "Ne prendi una anche tu?"

"No, grazie, visto che è l'ultima sera voglio abbuffarmi ancora di mochi*. In Italia non li fanno così buoni."

[*mochi - dolcetti tipici giapponesi, morbidi e gommosi, fatti con farina di riso]

"Mi dispiace che devi partire..." mormora abbassando lo sguardo, mentre la sua mano scivola di nuovo attorno alla mia "Queste tre settimane sono davvero volate!"

"Tornerò anche la prossima estate, promesso!" cerco di rassicurarla "Ma spero davvero che tu riesca a venire a trovarmi a Natale."

"Lo spero anch'io. Il lavoro di papà è così imprevedibile..."

Come sempre mi si stringe il cuore, so che per Layla è una sofferenza doversi sempre spostare per seguire suo padre, e non posso nemmeno abbracciarla come vorrei perché è arrivato il nostro turno al chiosco dei dolci.

"Vieni, sediamoci su quella panchina" mi dice dopo aver pagato "così, mentre mangiamo, possiamo guardare i fuochi d'artificio. Stanno giusto per iniziare!"

Sembra ancora la bambina che ho conosciuto dieci anni fa, con il suo caschetto ordinato, i grandi occhi sognanti, e lo stesso incontenibile entusiasmo. Mi ha trascinata da una bancarella all'altra per tutto il pomeriggio e confesso che avevo davvero bisogno di sedermi un po'.

Inizio lentamente a mordicchiare un mochi, il sapore dolce della marmellata di fagioli azuki che mi inonda il palato. Anche Layla mangia piano la mela, e continua ad alzare lo sguardo al cielo.

Ed è con gli occhi pieni di stelle che finalmente si volta verso di me ed esclama "Eccoli!"

Una miriade di scie luminose si alzano in cielo una dopo l'altra, e poi esplodono in cascate scintillanti e meravigliose. Il volto di Layla è illuminato da mille luci colorate che si alternano in uno spettacolo pirotecnico davvero impressionante, anche se sembra sempre durare troppo poco.

E forse è perché sono stata fino ad ora con lo sguardo verso il cielo che non mi sono accorta del ragazzo che è in piedi davanti alla nostra panchina, e ci sta fissando senza dire una parola.

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