⚠️ ATTENZIONE ⚠️
Prima di iniziare con la lettura del capitolo vi chiedo gentilmente di riempire la stellina ✨ che trovate in fondo a sinistra.
So che molti di voi sono lettori silenziosi e neanche ci prestano attenzione ma per noi autrici è molto importante così come lo sono i commenti, non solo perché ci aiutano a capire quanti di voi sono coinvolti ma anche per sapere cosa ne pensate di ciò che scriviamo.
Banalmente, anche se non molto, è anche un modo per gratificarci e soprattutto per farci capire che il nostro duro lavoro e il nostro tempo, non sono vani.
Ora vi lascio alla lettura del capitolo.Sempre ed immensamente vostra, Marty ♥️
Naiomi
🫧Mancavano poco più di ventiquattro ore all'inizio della mia tortura che sarebbe durata due mesi.
Due cazzo di mesi in cui, per evitare di evirare tutti i componenti dell'Alfa Sigma Tau, mi sarei dovuta segnare ad un corso di gestione della rabbia, o peggio, in palestra e tenendo conto dei bifolchi o delle oche che frequentavano quella del campus, probabilmente avrei dovuto optare per qualcosa di fuori mano.
E anche questo mi faceva tremendamente incazzare anche se ora come ora, la cosa che più di tutti mi stava per mandare fuori dalla grazia divina, erano i rumori assordanti che provenivano dalla stanza di fianco alla nostra.
Strinsi i pugni, respirando affannosamente e guardai Dionne, seduta davanti a me che si teneva il cuscino attorno alla testa per ovattare la musica techno che pompava nelle casse.
«Giuro che adesso vado lì e gli brucio quelle maledette casse.» Ringhiai, sentendo la gola grattare a causa del tono di voce troppo alto che avevo dovuto usare per farmi sentire dalla mia migliore amica.
Dionne scosse la testa e scattò in piedi, lanciando il cuscino sul divano dietro di lei.
«Basta!»
Presi un respiro profondo e mi alzai anche io.
I vetri delle finestre non smettevano di vibrare a causa delle onde che emanavano le casse e riuscii a sentire la musica battermi all'interno del petto.
«Andiamocene!»
Dionne mi afferrò la mano, prese le chiavi di casa con le nostre borse e uscì fuori dalla stanza, sbattendosi la porta dietro le spalle.
Lanciai un paio di occhiatacce, non appena varcai la soglia della porta e mi ritrovai davanti il corridoio del dormitorio colmo di gente ubriaca che barcollava sbattendo da una parte all'altre, prima contro il muro e poi contro le persone.
Ne scansai un paio prima di raggiungere la rampa di scale dove Dionne aveva appena afferrato una ragazza per le braccia prima che potesse cadere.
«Dionne dove stai andando?» Urlai.
«Da qualsiasi parte che non sia questo cazzo di inferno.»
Iniziò a scendere velocemente le scale, senza prestarmi troppa attenzione.
Con pochi e veloci passi, saltando qualche scalino di tanto in tanto, le arrivai di fianco. «Domani andrò in segreteria per presentare una lamentela, raccoglieremo le firme e consegnerò tutto al rettore Colton.»
La mia migliore amica scosse la testa e in modo brusco spalancò il portone che portava all'interno del dormitorio.
Non appena uscimmo fuori, l'aria notturna e fresca d'autunno mi fece accapponare la pelle al di sotto della maglia a maniche lunghe e sentii i brividi percorrermi la schiena marchiata.
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𝐍𝐎𝐈 𝐁𝐑𝐔𝐂𝐄𝐑𝐄𝐌𝐎
Romance𝑆𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑚𝑖𝑛𝑒 𝑣𝑎𝑔𝑎𝑛𝑡𝑖. 𝐶𝑜𝑚𝑒 𝑠𝑐𝑖𝑛𝑡𝑖𝑙𝑙𝑒 𝑙𝑎𝑠𝑐𝑖𝑎𝑡𝑒 𝑖𝑛𝑐𝑢𝑠𝑡𝑜𝑑𝑖𝑡𝑒 𝑖𝑛 𝑢𝑛 𝑐𝑎𝑝𝑎𝑛𝑛𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑓𝑢𝑜𝑐𝘩𝑖 𝑑'𝑎𝑟𝑡𝑖𝑓𝑖𝑐𝑖𝑜. 𝑆𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑓𝑖𝑎𝑚𝑚𝑒 𝑎𝑟𝑑𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑐𝘩𝑒 𝑑𝑖𝑣𝑎𝑚�...