Parte 20 Segreto

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Riattacco il telefono piuttosto sollevata. Mia madre non ha resistito alla tentazione di telefonarmi, nonostante avesse ricevuto un mio messaggio in cui la avvisavo di non stare bene e chiedevo di essere lasciata in pace per una giornata. In effetti, ha resistito più a lungo di quanto avrei potuto sperare, contattandomi a inizio serata. Tanto meglio: ho potuto godere di una splendida giornata casalinga di pace e tranquillità, (e anche di un risveglio piuttosto focoso, dopotutto) senza alcun pensiero riguardo Celeste, Laura, o Elena. Questa mattina Filippo ha insistito perché gli mostrassi finalmente ciascuno degli acquisti per il bambino fatti insieme a mia madre. Lui ha negato con tutto se stesso, ma io sono piuttosto certa che non fosse veramente così entusiasta della tutina di Babbo Natale per neonati, per esempio. In effetti, il bambino nascerà in piena estate e non credo potrà mai indossare un indumento tanto piccolo quando arriverà il periodo delle feste. Ma ho apprezzato il fatto che lui abbia cercato di farsi vedere tanto coinvolto dalla mia frenesia. Nel pomeriggio, ci siamo dedicati ad un film romantico strappalacrime che sono certa averlo annoiato a morte, ma anche questa volta Filippo ha voluto farmi contenta, comportandosi con me come se avessi bisogno, in questo momento, del doppio delle attenzioni.

Infine, quando ho letto il nome di mia madre sul display del telefono, ho dovuto prendere fiato e gettarmi di nuovo nel pieno di quello che è successo ieri con Celeste, e con Laura. Filippo si è allontanato lasciandomi sola dopo essersi assicurato con una sola occhiata che mi sentissi in grado di farlo, e poi ho raccontato tutta la vicenda alla mamma in un solo unico flusso di parole e sensazioni, come se non stessi parlando al telefono, ma esponendo i fatti a me stessa, come per guardarli da lontano, con distacco, e interpretarli meglio. In effetti è stato piuttosto terapeutico: mia madre mi ha aiutata a capire che non posso sentirmi veramente colpevole per la reazione che ha avuto la figlia di Filippo. Queste le sue precise parole, che mi sono rimaste impresse pressoché uguali: "Ogni azione di ciascun essere umano al mondo è egoistico, e avrà conseguenze sugli altri. A volte ne siamo vittime collaterali, a volte ne siamo carnefici. Oggi a Celeste è capitato di essere toccata dalla conseguenza delle tue azioni, e non c'è niente di sbagliato, è semplicemente il funzionamento dei rapporti tra le persone."

Ora, seduta sul divano con le gambe incrociate, sento di essermi tolta un gran peso di dosso. Effettivamente, ora sono libera da qualsiasi segreto circa la mia gravidanza. Certo, l'ultima persona a cui dovevo confidare questa novità non l'ha presa molto bene, ma purtroppo le cose stanno così e non posso cambiarle. Ora, il mio unico pensiero è la salute del bambino.

Il bambino! In questi primi mesi, complice la grande ansia del giudizio dei nostri famigliari, e del mondo in generale, la scoperta della storia di Elena, l'idea di cercare un'altra abitazione, e non ultima la confessione di Davide nei miei confronti, sono stata piuttosto distratta e non mi sono mai soffermata sul serio sul pensiero del bambino. Sarà un maschio? Sarà una femmina? Beh, abbiamo ormai deciso che lasceremo che questo sia una sorpresa, al momento della nascita. Io, personalmente, sento che sarà un maschietto.

Sarà alto come Filippo? O avrà i miei capelli castani? Sarà riservato come il padre, o espansivo come me? Dio, prego solo che non erediterà quel modo fastidioso che ha Filippo di fingere di ascoltare quando in realtà non lo sta facendo, perché giuro che...

D'un tratto, un pensiero improvviso. Carolina. Deve essere decisamente in pensiero. Ieri non mi sono presentata alla lezione di yoga, deve essersi preoccupata a tal punto da contattare Filippo, e io ho trascorso l'intera giornata a casa a rilassarmi senza curarmi di lei. Che sciocca! Devo farle sapere cos'è successo, e spiegarle che ora sto bene.


Nel giro di pochi minuti sono di fronte a casa sua. Da quando siamo bambine, ho l'abitudine di controllare la sua presenza a casa osservando la finestra della sua stanza. Tapparella sollevata a metà, significato in codice: è a casa, e probabilmente sola. L'auto di sua madre non è posteggiata come al solito davanti al marciapiede, e ne deduco che sia fuori.

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