Parte 28 So davvero cosa c'è nel nostro futuro

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Infine lo individuo, fuori dal negozio, lontano da tutti. Sta guardando a terra, calpesta i piedi nervosamente, e anche da lontano riesco a vedere le sue labbra serrate, e mi viene voglia di baciarle per ammorbidire la sua espressione. Mi incammino verso di lui a passo sicuro, e in poche falcate gli sono di fronte. Sembra che mi stesse proprio aspettando, in attesa di vedere quanto ci avrei messo a trovarlo. I suoi occhi su di me sono duri e più scuri del solito. L'aria afosa sembra più umida che mai: le nuvole si stanno preparando per la pioggia.

"Si può sapere a cosa ho assistito, lì dentro?"

Mi fa questa domanda senza nemmeno attendere che gli sia abbastanza vicina, con impazienza. Sono presa contropiede. Immaginavo che fosse alterato, o per lo meno stranito, ma non l'avevo mai sentito rivolgersi a me in questo modo, prima. Decido di smorzare i toni, avvicinandomi e prendendogli le mani. Gli sorrido, e gli parlo trattenendo a fatica l'entusiasmo.

"Sai, è una storia assurda. Hai ragione, ad essere arrabbiato, ma aspetta che ti racconti tutta la vicenda, e vedrai...-"

"Voglio sapere chi sia quel ragazzo."

Di nuovo, sono colpita dal suo tono, a me del tutto sconosciuto. Stavolta scuoto la testa, confusa. Ok, forse non avrei dovuto essere così amichevole nei toni, ma come può essere tanto arrabbiato con me, ora? Non si ricorda che cosa è successo oggi pomeriggio davanti ai miei occhi, con la sua ex fidanzata? Rispondo con un tono altrettanto duro.

"Beh, quel ragazzo è un cliente della libreria. Ho creduto per molto tempo che avesse un debole per me, mentre stasera ho scoperto di avere frainteso dall'inizio. Non è per nulla interessato a me."

Una fitta alla schiena mi ricorda che non posso rimanere molto in piedi, con questa pancia enorme. Filippo però è inflessibile di fronte a me, e ritrae le mani che ancora gli tenevo strette.

"Hai creduto per molto tempo che fosse interessato a te? E non me ne hai mai parlato?"

"Ehi, è tutto risolto. E' stata colpa mia, ho frainteso. Ci sono stati alcuni episodi, e io..." Tentenno, prendendo a guardarmi le unghie dei piedi lasciate scoperte dai sandali. Sono frastornata. Ero così sollevata all'idea che si fosse tutto risolto, e FIlippo invece è così ostile.

"Episodi. Degli episodi."

"Sì. Episodi. Episodi in cui ho frainteso quello che mi diceva."

Filippo mi guarda ancora fisso, imperturbabile. Non ha cambiato espressione nemmeno per una frazione di secondo. "Perché non me ne hai mai parlato?"
Stavolta un'altra fitta mi percorre la schiena andando a perdersi tra le costole, provocandomi un'ondata di brividi su tutto il corpo. Perdo il controllo mantenuto fino a questo momento.

"E quando avrei dovuto parlartene, sentiamo? Quando lui mi ha soccorsa perché sono stata male e tu non c'eri? O quando tua moglie ha scoperto della mia gravidanza, mentre ero sola e indifesa? Avrei dovuto dirtelo quando eri in viaggio di lavoro o in riunione?" Ormai sono come un torrente d'acqua sfuggito al controllo degli argini, che si dirige impetuoso sul suo percorso, fino alla foce finale in mare. "Quando ho visitato una casa per noi due ma senza di te, mentre tu te ne stavi abbracciato alla tua ex in casa sua? Oppure avresti voluto che te ne parlassi oggi, quando tu e lei stavate parlando del vostro magico incontro nel giardino?"

Filippo è turbato. Sembra che qualcuno lo abbia appena preso a schiaffi, e sembra che quegli schiaffi gli abbiano acceso una qualche lampadina spenta nel suo cervello. Alza gli occhi in alto per una frazione di secondo, colpito da una prima goccia solitaria di pioggia. Lentamente, prende fiato e poi parla.

"Dovevo immaginarlo, che avessi sentito tutto quel discorso. Immagino che però tu non sia rimasta fino alla fine." Ora si passa una mano sulla fronte, si stropiccia gli occhi. "Ero certo che te ne fossi andata via dopo averla sentita parlare. Io l'ho zittita, dicendole di non permettersi di parlare così di te. Lo sai bene, che non penso nulla di quello che ha insinuato su di te. L'ho lasciata lì senza aggiungere altro, e sono tornato a casa. Speravo di trovarti, poi mi sono ricordato del gruppo di lettura. Sono venuto qui a cercarti, per parlartene, pensando di trovarti sconvolta, e invece ho visto quella scena."

Dentro il cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora