«Selene!»
Tutti a quel grido del padre si girarono verso la direzione del frastuono.
Vedendo la figura minuta e debole della ragazza muta.
Stava in piedi, con la macchina della flebo accanto a sé.
Davanti a lei c'era un vetro frantumato, simile a un piccolo specchietto che probabilmente teneva in mano poco prima.
Il suo sguardo era pieno di terrore e paura, puntato sul corpo senza conoscenza della madre.
«Selene..Figliola..Come stai? Da quanto tempo sei qui.» Chiese il padre facendo finta di nulla e cercando di avvicinarsi.
La ragazza alzò finalmente lo sguardo, ignorando il padre ma guardando i suoi compagni di scuola.
Erano lì, la fissavano pure loro, Incrociò gli occhi di tutti e sette, vedendo le diverse emozioni in ognuno di loro.
Bang Christopher la osservava con sguardo quasi da padre.
Lee Minho con il tuo tetro sguardo impassibile, ma con all'interno un luccichio che non riusciva a comprendere.
Seo Changbin aveva gli occhi spalancati.
Hwang Hyunjin quasi disgustato da lei.
Han Jisung tremendamente preoccupato e lucidi.
Lee Felix pure lui con gli occhi lucidi.
Yang Jeongin non riusciva neanche a guardarla.
Si sentì solo un difetto sotto tutti quei sguardi in quel momento.
Prolungò lo sguardo su quello del Principino, quello che la facevano sentire ancora più una imperfezione in quell'attimo.
Distolse lo sguardo, iniziando ad avanzare lentamente passando sui cocci di vetro fregandosene di quanto avrebbero potuto fare male.
Trascinò con sé, o meglio era più la macchina della flebo a trascinarla, verso il corpo inerme della madre sostenuto dalle guardie.
Oltrepassò i ragazzo non osando più a guardarli.
«Cosa le hai fatto? Perché l'hai fatta addormentare?» Domandò gesticolando alla dottoressa, che assisteva alla scena sconvolta.
Lei si avvicinò alla ragazza, abbracciandola inaspettatamente.
«Andrà tutto bene. Ha avuto solo una crisi. Non avresti dovuto uscire dalla tua stanza. Devo riportarti. Ora ti dobbiamo pure mettere i punti sui piedi, da quanto sanguigano sembrano tagli profondi.»
Le disse dolcemente ma con comunque tono formale.Selene si staccò dall'abbraccio ancora sotto shock e si guardó i piedi, notando che le calze precedenti bianche fossero completamente colorate di rosso scarlatto.
Non si scolvolse così tanto nel vedere tutto quel sangue.
Ma il padre si, infatti le "venne in soccorso" correndole incontro per assicurarsi che stesse bene.
Le appoggiò le mani sulle spalle abbassandosi alla sua altezza, e la esaminó quasi con la stessa ansia della madre.
«Oh Kim Selene. Come hai fatto a ridurti così? Sai delle tue condizioni..Non devi correre, portati sempre con te l'inalatore e le medicine ovunque tu vada.
Cosa hai fatto a scuola per ritrovarti in ospedale?»Selene si sentì una stretta alla pancia, guardò con la coda dell'occhio i sette ragazzi che stavano lì impalati non sapendo cosa fare. Abbastanza confusi dalle parole del padre di lei.
La ragazza scosse la testa e lo spinse leggermente.
Non voleva dire niente riguardo a quello che successe, non davanti a loro.
«Non voglio parlarne qui, e neanche ora.»
Fece per fare un passo, ma il dolore allucinante ai piedi la fece cadere quasi per terra.
Il padre andò in suo soccorso prendendola in braccio, e stranamente Selene sentì una sensazione di disagio al contatto. Non era mai accaduto, molto spesso il padre la prendeva così.
«Portala dentro la sua stanza signore se è possibile, manderò qualche infermiere che si assicureranno di medicarle la ferita e farla riposare. Intanto io vorrei scambiare due chiacchiere con questi ragazzi.» Parlò la dottoressa.
Prima di girarsi e concentrare la sua attenzione sul gruppo, si fermó a parlare con le guardie che fino ad allora erano lì con ancora la donna addormentata.
«Portate la signora Kim dentro una stanza. E chiamate il dottore Shin.»
Dopodiché dopo che tutti se ne furono andati, lasciando solo la dottoressa e i ragazzi poté parlare con loro; dopo averli portati finalmente in una stanza sicura.
«Mi dispiace tanto che abbiate dovuto assistere a questa scena..» Iniziò a scusarsi lei, inchinandosi veramente dispiaciuta.
I ragazzi leggermente intimoriti abbassarono la testa come se li stesse sgridando.
«Oh...Non si preoccupi. Eravamo venuti qui per sapere di Kim Selene.» Disse Chan.
La signora annuì comprensiva.
«Come la conoscete? Non pensavo che avrebbe conosciuto neanche una persona al suo primo giorno di scuola...Sapendo poi della sua riservatezza.» Domandò per poi continuare la frase più per se stessa.A farsi avanti fu proprio il ragazzino che la signora Kim quasi aggredì.
«L'ho conosciuta io. Stamattina l'ho vista dispersa e spaesata nella biblioteca e mi sono offerto di accompagnarla nella sua classe, e così ho scoperto che siamo in classe insieme. Nel pomeriggio ho presentato i miei amici qui presenti, ma è lì che si è sentita male.»Spiegò con un leggero tremolio della voce.
Heedoo rivolse un sorriso ai ragazzi per tranquillizzarli.
«Capisco. Non voglio andare troppo nei particolari sarà Selene quando si sentirà pronta a dirvelo, ma io sono la sua dottoressa da molti anni, lei purtroppo è muta, e ha qualche problema respiratorio grave. Se vi ricordate, che sintomi aveva? Come si è comportata? Ho bisogno di sapere com'è andata.»
Li fece sedere su delle sedie mentre lei faceva lo stesso dall'altra parte della scrivania iniziando a prendere appunti.
Jisung sospirò leggermente prima di rispondere.
«Quando l'ho voluta presentare i miei amici, ha iniziato a diventare tutta rossa in viso, e sembrava che respirasse a fatica. Cercava nelle sue tasche con una certa ansia, e poi è scappata correndo. L'abbiamo rincorsa e l'abbiamo trovata in classe con la testa sul banco questa volta più pallida. Ha continuato a parlare con noi facendo finta di niente, ma in un momento di vuoto è uscita di nuovo. L'abbiamo pure questa volta seguita, e l'abbiamo trovata svenuta nell'ufficio della preside.»
La donna finì di scrivere qualche secondo dopo la spiegazione e sorrise di nuovo ai ragazzi.
«Grazie mille. Selene ora sta..abbastanza bene. Si riprenderà e tra tre settimane potrà ritornare a scuola. Vi lascio andare, sarete stanchi.» Li ringraziò.
Il maggiore fece una faccia confusa.
«Mi scusi, ma oggi non era il suo primo giorno di scuola? E poi deve stare qui per così tanto tempo?»La signora lo guardó come se lui non sapesse neanche la metà delle cose.
«Sarà la vostra amica a diverlo appena se la sentirà. Ora andate! Siete dei bei ragazzi e intelligenti.» Detto questo, i ragazzi se ne andarono con ancora più domande in testa.ANGOLO AUTRICE:
Ecco il 7 capitolo, scusate se vi ho fatto aspettare!
è un po' random, spero vi piaccia comunque.
sofy.
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𝙏𝘼𝙇𝙆𝙄𝙉𝙂 𝙒𝙄𝙏𝙃 𝘼𝙍𝙏 - Hwang Hyunjin
Fanfiction𝙏𝘼𝙇𝙆𝙄𝙉𝙂 𝙒𝙄𝙏𝙃 𝘼𝙍𝙏 - Hwang Hyunjin Quanto sono fortunati quelli che possedono la capacità di parlare con la propria voce, le corde vocali e lingua. Riescono a comunicare facilmente, senza dover perdere tempo con gesti. Ma una ragazza ha...