𝟬.𝟲🎨

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A svegliarla questa volta furono, ormai normali per lei, suoni metallici della macchinetta che riproduceva il suo battito cardiaco.

I battiti le sembravano irregolari e troppo pochi, cosa le era successo per finire lì?

Con ancora gli occhi chiusi,si concentrò sui suoni intorno a sé, sopratutto quello della macchinetta.

Era una cosa che faceva spesso di notte quando abitava praticamente in ospedale, nelle notti in cui non riusciva a dormire amava ascoltare il suo battito regolare, sapere che stesse bene in quei giorni le dava carica per affrontare la giornata al meglio.

Ma in quel momento, sapere che non stesse bene come prima le faceva paura.

Una paura che la faceva immobilizzare, le rendeva difficile affrontare le luci che illuminavano la stanza.

"Tu- Tum........Tu-Tum........Tu-Tum..."

Ogni respiro che faceva sembrava un taglio alla gola per quanto fosse doloroso e pungente.
Troppi pochi battiti al secondo.

Sentendo il panico salire lentamente, usò tutte le forze per aprire gli occhi e mettersi seduta.

Provó una volta ma il suo corpo non aveva abbastanza energia per alzare almeno il busto.

Gli occhi in quel momento si aprirono, rilevando la stanza d'ospedale, dalle pareti bianche e grigie.

Sentí un emozione di disagio non vedere più i mille quadri e disegni che prima tappezzavano quella stanza d'ospedale.

Perché ne era sicura, la stanza in cui lei è ricoverata è la numero 222.

Provó a muovere il braccio per schiacciare il bottone per chiamare i dottori ma l'apertura della porta la precedettero, rilevando la figura della sua infermiera.

«Selene, non ti sforzare troppo cara...Come potrai maneggiare i tuoi pennelli dopo?»

Alzò lo sguardo sofferente, ma con un piccolo sollievo sentendo la rilassante voce di Lee Heedo, la sua dottoressa, che le è sempre stata accanto in quei anni.

In quel momento capì il lato oscuro della frase.

«Cosa intendi con "come potrai maneggiare I tuoi pennelli dopo?" Sono in pericolo di...»

Non riuscì neanche a finire la frase comunicando a gesti, per quanto quella parola la facesse sentire male.

La dottoressa la osservò tristemente, sedendosi sul lettino accanto a lei.

«Si, questa infiammazione è veramente grave..Ma tu sei forte, e ce la farai? Vero?» Le fece questa volta un sorriso rassicurante accarezzandole il viso.

Selene rimase pensierosa, osservando la macchina che registrava i suoi battiti.

Ce la poteva veramente fare?

Scacciando questo pensiero,rispose affermativamente alla donna difronte a lei.

«Sì, ce la farò di sicuro

La dottoressa si mise ad ascoltare I battiti del cuore della ragazza dal monitor. Esprimendo un'espressione di preoccupazione, che quasi mai aveva mostrato.

La ragazza fece la stessa azione, rimanendo in silenzio. Sentendo sempre di più un peso al petto nel sentire quei battiti quasi mancanti.

«Selene..Ti devo dire una cosa importante.»

Ruppe il silenzio Lee Heedo.

La ragazzina si mise in ascolto continuando a guardare lo schermo.

«Hai avuto altre infiammazioni, ma nessuna è mai stata come questa. La sua asma sta peggiorando sempre di più. Il tuo apparato respiratorio è sempre più in pericolo...Hai di sicuro notato come il tuo cuore batte lento, è per la mancanza di ossigeno nelle cellule. Sei grande ormai, e sei matura da capire che da un momento all'altro la tua vita potrebbe finire. Ti ho visto crescere, in queste mura bianche e grigie, tra gli animi tristi e desolati delle persone. Ma tu, sei riuscita a rallegrare questo posto, hai salvato tantissime vite con la tua arte e il tuo carattere. Sei importante per tutti. Però, l'unica cosa che ti dico, non nascondere le tue debolezze. Sono quelle che ti rendono una persona migliore

𝙏𝘼𝙇𝙆𝙄𝙉𝙂 𝙒𝙄𝙏𝙃 𝘼𝙍𝙏 - Hwang Hyunjin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora