Capitolo 17

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Evangeline

Sento un peso sullo stomaco, devo andare in bagno o rischio di bagnare il letto come una bambina di cinque anni.

Con un braccio cerco di levarmi le lenzuola di dosso ma urto qualcosa, o meglio, qualcuno.

<<Mmmh cazzo.>> quella che penso sia la sua testa, si muove sul mio petto e la sua voce roca arriva dritta alle mie orecchie ed é un colpo basso per i miei ormoni.

Spalanco gli occhi e attorno a me non vedo nulla, le pareti della sua stanza sono di un colore talmente scuro che faccio fatica a mettere a fuoco ciò che mi circonda.

Lui non si muove e probabilmente si é riaddormentato.

Allungo un braccio alla ricerca dell'interruttore della luce ma prima di riuscire a raggiungerlo faccio cadere qualcosa dal comodino che provoca un tonfo sordo ma nemmeno questo sembra smuoverlo.

La luce si accende ed io chiudo gli occhi di riflesso per qualche istante.

Pian piano metto a fuoco la stanza, le pareti grigie il letto a due piazze dello stesso colore e la chioma di capelli neri sulle mie tette.

<<Ryder.>> lo richiamo piano inizialmente ma quando vedo che non da segni di vita lo schiaffeggio.

<<Che cazzo!>> sbotta alzandosi di colpo e non appena mi riconosce si mette subito a sedere contro la testiera del letto passandosi le mani sul volto.

Mi guarda stranito ma poi qualcosa gli balena in testa e sembra ricordare.

<<Buongiorno raggio di sole.>> dice con un sorriso malizioso stampato in volto.

Alzo gli occhi al cielo per evitare di saltargli addosso e prenderlo a botte.

Aspetta ma quel sorriso... non avremo mica? No impossibile.

Cancello dalla testa quello stupido pensiero.

<<Mi spieghi che ci faccio qua?>>  inizia a darmi sui nervi il fatto che mi stia fissando stando in silenzio.

<<Allora?>> lo sprono a parlare.

<<Non ti ricordi niente?>>

Non capisco cosa dovrei ricordare. Si certo mi ricordo della cena, dell'arrivo mio e di Luna e delle facce da culo di quei tre che non se l'aspettavano minimamente ma nulla a che vedere con il fatto che io mi trovi nel suo letto e con vestiti non miei addosso.

Un attimo... dove cazzo sono i miei vestiti?!

<<Perché indosso la tua maglia?>> chiedo e il tremore delle mie mani aumenta così le nascondo sotto le lenzuola e Ryder non sembra accorgersene.

<<Pensavo saresti stata scomoda in quel vestito.>> dice facendo spallucce.

<<E allora hai pensato bene di spogliarmi?>> sono fuori di me ma lui non capisce.

<<Fidati raggio di sole, se avessi voluto spogliarti in questo momento staresti gridando il mio nome e non saresti così tranquilla.>> dice rivolgendomi uno stupido occhiolino.

<<Sei uno stronzo!>> sbotto alzandomi in piedi e uscendo dalla stanza.

Vado all'ingresso e cerco le mie cose, recupero il cellulare ma del vestito che mi ha prestato Igor non c'è nessuna traccia come delle scarpe.

Harmony in ChaosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora