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Tyler uscì dal bagno e mi vide accanto al cellulare, si avvicinò a me, mi strinse la maglia e mi guardò negli occhi con il solito sguardo che mi faceva paura, e lui lo sapeva. Sapeva benissimo cosa mi faceva paura, lo faceva apposta.

«Con chi hai parlato, eh?!»

«Con nessuno...» dissi impaurita.

«Ah, con nessuno?! Ti ho sentito parlare, e sei qui accanto al cellulare, hai sicuramente parlato con qualcuno. Cos'è, vuoi andare a casa di qualche ragazzo, e divertirti?!»

«No. Non mi sono mai divertita con nessuno.» stavo mentendo. Se avrei detto la verità probabilmente mi avrebbe picchiato a sangue.

«Certo. Sei come tua madre, soltanto una puttana che non si merita niente.»

Da quella frase capii che Tyler fosse ubriaco. Capii anche che sarebbe stato meglio allontanarsi.
Camminai in camera mia, sentivo Tyler sussurrare infastidito. Chiusi la porta a chiave, così non poteva fami nulla.
Sentii dei passi avvicinarsi alla mia camera, poi bussare.

«AVA APRI QUESTA CAZZO DI PORTA!»

No. Non volevo aprirla, almeno non quando sapevo che Tyler fosse ubriaco. Chissà cosa voleva però...
Non aprii comunque la porta, presi il mio cellulare e chiamai un'altra volta Tom.
Questa volta aprì subito la chiamata.

«Sei sempre Ava?» chiese.

«Sì, Tom. Ti va di chiacchierare un po'? Mi sto annoiando...»

«Ma certo, tanto stasera ti divertirai, fidati. Comunque di cosa vuoi parlare?»

«Non so, magari conoscerci meglio, che ne dici?»

«Ma certo... Penso che tu mi conosca già. Sono uno di quei ragazzi donnaioli, popolari... Insomma, sai di cosa parlo.»

«Sì, conosco ragazzi del genere... Io invece sembro una stupida bambina di 14 anni, non mi sono mai divertita...»

«Non sembri per niente una stupida bambina, ti trovo molto carina, sai?»

«Ah, sul serio?»

«Mhmh, sul serio»

Fantastico. Il ragazzo che mi piaceva mi trovava carina? MOLTO carina?! Cercai di non fargli capire che ero davvero felice, quindi mi limitai ad un «Grazie» poi riattaccai la chiamata, sorridendo e pensando a cosa avremmo fatto stasera.
Non mi interessai più a Tyler, se si sarebbe arrabbiato o se mi avrebbe sgridato. Volevo soltanto divertirmi con Tom.
Però come potevo vestirmi? Non avevo nulla, e non vorrei usare i vestiti di mia madre.
Pensai a lungo, poi mi venne un'idea. Avrei tagliato una mia maglietta, l'avrei tagliata per potermi far vedere la pancia, così sarei sembrata una ragazza grande, come quelle che stanno con Tom.
Per farlo avrei avuto bisogno di una maglietta lunga e stretta. Cercai tra i miei vestiti, e finalmente ne trovai una. Era una maglietta nera, lunga e stretta, di un tessuto leggerissimo. Poi presi le forbici dal comodino, mi sedetti sul letto, distesi la maglietta sopra e iniziai a tagliare. Tagliai tutto, lasciai coperto soltanto la parte che copriva il seno, il resto era scoperto abbastanza da far vedere il mio corpo.
I jeans li avevo già a vita bassa, non avevo bisogno di altro.
Misi la maglia in una borsa per non farla vedere a Tyler, poi andai in bagno e presi dei trucchi, anch'essi finirono dentro la borsa.
Andai di nuovo in camera da letto, mi distesi sul letto e misi la sveglia alle 19:30...

Mi svegliati, ore dopo, dal suono della sveglia. Erano già le 19:30, e dovevo prepararmi. Sapevo che a quell'ora Tyler dormisse, e io dovevo uscire di nascosto.
Mi alzai, chiamai per l'ultima volta Tom per sapere dove fosse.

«Tom, dove sei?»

«Sto venendo a casa tua, dammi solo una mezz'ora e sono lì.»

«Va bene, a dopo allora.»

Beyond Adolescence~ Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora