L'indomani Marc si trovò Sara nella cucina di Bombo, come di consueto. “Senti ci ho pensato tutta la notte, l'abbiamo fatto quindi siamo fidanzati?”. Provò lei, il biondo rispose in modo deciso. “Sara ti trovo stupenda, è stata la mia prima volta e la ricorderò per sempre. Ma oggi ho fatto un sogno che riguardava Davide, riguardo un viaggio che avevamo fatto, seguendo i binari del treno, e mi sento stupido. Ho fatto sesso con la fidanzata del mio migliore amico, sono un amico di merda!”
“Anche io mi sento così!” replicò Sara. “Però mi piaci, mi piaci molto, ormai ci siamo dentro non possiamo più far finta di niente”. Tuonò lei. Marchettino gli porse una mano dicendole. “Io sono Marc piacere”. Lei capì che stava provando a far finta di niente e gli scostò la mano con fare antipatico.
“Piantala di fare il cretino, siamo fidanzati o no?” Il biondo le disse, con il suo faccino tenero. “Dammi almeno il tempo di pensarci”. “Prima mi scopi e poi mi dici... dammi il tempo di pensarci?” Tuonò la romana inviperita, strappando il giornaletto di Topolino al biondo.
“E dai non fare così” la supplicò Marc. “Io non ti ho usata! È capitato! Lo volevamo tutti e due, non ero il solo a volerlo fare” spiegò, cercando di mediare.
Sara parve riprendersi un po' dalla sfuriata. “Hai sognato quel viaggio vero? Fucking Stend By Me!” Marchettino sgranò i suoi occhi spaventato. “Come fai a saperlo? Tu non c'eri!” La romana replicò: “Me l'aveva raccontato Davide, dice che si era divertito molto e che avrebbe voluto rifarlo”. A queste parole il biondo si sentì molto triste.
“Si bisognerebbe rifarlo” disse fra se, Sara provò tenerezza per lui, lo vide molto cupo. Provò a riprendersi il giornalino ma Sara non glielo dette, provò a prendere una birra dal frigo ma Sara non glielo permise, provò ad uscire di casa ma Sara gli bloccò l'uscio.
“Che cazzo devo fare?” domandò allora Marchettino, sconcertato.
“Il coniglietto, devi fare il coniglietto!” gli spiegò lei, “che significa il coniglietto?” domandò il biondo.
“Tu scopi come un coniglietto, velocissimo e senza stancarti”. Marc diventò rosso come un pomodoro, andò nel pallone, totalmente imbarazzato, la romana lo osservò stranita.
“Scusa ma com'è possibile che dopo averlo fatto, hai ancora tutto questo imbarazzo?” “Quando l'abbiamo fatto ero ubriaco. Sencondo te perchè ballavo su un tavolo quasi nudo, prima che mi tirassi quel bicchiere in testa”. Sara gli tirò i capelli e gli disse. “Quindi mi hai scopata perchè eri ubriaco vero?”
“No! Ti ho sc..... perchè ti trovo bella e ne avevo voglia”.
Sara sorrise, perchè era talmente imbarazzato che non riusciva nemmeno a dire certe frasi.
“Tu me lo ricordi molto Davide, avete modi di fare simili, reagite sempre come bambini di sei anni, a tutto quanto. Fate parte della tribù dei Chiwhawha”. Marchettino scartò a destra e poi a sinistra, in pratica driblò Sara, e corse fuori dal mothel, lei lo lasciò andare tanto sapeva esattamente dove andare a ritrovarlo. E infatti cinque minuti dopo lo raggiunse nel tronco, stava seduto ad osservare l'oceano, Sara non sapeva perchè quel tronco fosse così importante per lui, così provò a chiederglielo e scoprì, che anche quel tronco aveva a che fare con Davide. Sembrava che tutto avesse a che fare con Davide, ne veniva sempre fuori in modo prepotente, pure da morto.
Vedete io ce la metto tutta, ma non risco solamente con le parole a farvi capire quanto, T2 era carismatico: avreste dovuto averlo di fronte, osservarlo, viverlo, sentire la sua voce, le sue risate.
Scrivere di lui è troppo limitato per far fuoriuscire bene il forte impatto emotivo che aveva sulla gente.
Sara capì che era un vero problema avere T2 sempre in mezzo, era un impedimento fra lei e Marchettino. Ma allo stesso tempo non poteva privarsene, perchè lo amava in modo forte.
C'era una città ciocattolo nel suo giardino, una città giocattolo che lei aveva construito insieme a Davide. Ora quella città giocattolo era diventata come un tempio, un luogo in cui ricordarlo, in cui poterlo assaporare, in cui poterlo vivere.
La romana non faceva toccare a nessuno quella città, sua madre, più volte, le aveva chiesto di poterla smantellare, ma lei piangendo l'aveva sempre pregata di lasciarla li, intatta, per sempre. Quella città giocattolo si chiamava Sara & Davide Town e ogni volta che Sara la guardava, aveva come dei flashback. Vedeva il sorriso di Davide, mentre la costruiva insieme a lei, il ciuffo cadergli sull'occhio blu, il suo piangere in modo facile, lo vedeva giocare con una macchinina in particolare, una Clio blu.
“Verresti a casa mia a giocare? Io ho un città giocattolo”.
Domandò a Marchettino, era una proposta molto coraggiosa, se Marchettino avesse messo le mani li, avrebbe manomesso un ricordo di Davide, molto, molto importante.
Infatti la stessa Sara cercò subito di ritrattare, per paura che lui potesse accettare. “Volevo dire... Verresti a casa mia? La città giocattolo non c'entra nulla”.
Marchettino la fissò in modo serio. “Quindi non mi fai mettere le mani su Sara & Davide Town?” La romana sgranò gli occhi spaventata. “Come fai a sapere come si chiama? Tu non c'eri!” Si creò la stessa situazione di prima, ma a parti invertite. “Secondo te chi me ne ha parlato? Non credo proprio che tu mi faresti giocare con quella città, perchè sarebbe come distruggere Davide. Lui è ancora vivo nel tuo cuore, e anche nel mio”.
“Lo sarà per sempre” replicò Sara, poi facendosi forza disse:
“facciamo così... tu giochi con Sara & Davide Town, ed io vengo con te in Fucking Stend By Me, parte seconda, emuliamo nuovamente il film. Tutto ciò non è per distruggere T2, ma per andare avanti, io e te”.
Marchettino replicò: “esiste un forte rischio, io non amo giocare con le macchinine o con le costruzioni, quello piaceva a Davide, a volte sembrava molto più piccolo della sua età. Se lo facessi sono certo che non mi divertirei e tu avresti distrutto un ricordo di Davide invano, sostituendolo con uno orrendo”.
Sara ci pensò e si sentì tremare le gambe. “Ma non è possibile che T2 governi ancora la nostra vita, lui è... lui è...” la romana sbuffò e lasciò perdere, non riusciva nemmeno a dire che era morto, quella parola le risultava troppo pesante.
Prese Marchettino per una mano e lo portò fino a casa sua, durante il tragitto la romana tramava come una foglia e neanche Marc era mister serenità. Arrivarono a casa della romana e lei con le mani tremanti aprì il cancelletto che dava al suo cortile. Eccola li, davanti a loro Sara & Davide Town, un plastico tremendamente carino ed improvvisato. Quella città giocattolo aveva due vie principali: alti palazzi di costruzioni, alberi creati con il Das e poi dipinti, un aeroporto con la pista di atterraggio in terra battuta, la torre di controllo, anch'essa di costruzioni e dodici modelli di aereoplani, fra cui un Boeing 747.
Nelle strade tante automobili parcheggiate, tante candele messe li per illuminare quella città la notte, Sara le cambiava tutti i gioni.
Nel parcheggio dell'aeroporto si raggruppavano oltre cinquanta macchinine, tutte perfettamente allineate da Davide, come voleva il suo disturbo ossessivo compulsivo.
Sara ricordò un litigio fra lei e T2, che abbe luogo proprio il giorno che costruirono quella città. lei dette un calcio alle macchinine e Davide pianse, perchè a quel punto, il suo disturbo ossessivo compulsivo, gli avrebbe imposto di ricominciare ad allineare tutte quelle macchinine da capo. Dopo fecero la pace e Sara aiutò T2 a fare ciò.
Ed erano ancora così, erano modellini pesanti e quindi nemmeno il vento era riuscito a spostarli, se non di pochi millimetri.
Li vicino c'era un formicaio e quelle formiche erano le abitanti di Sara & Davide Town. Loro due, Sara e Davide, riempivano sempre la città di briciole, era un piccolo aiuto che offrivano a quelle formichine.
Vi ho narrato la storia di questa città a grandi linee, tutto è narrato in -Forever Young Atto Primo-.
Ora capite che, far toccare a Marchettino quelle automobili, specialmente quelle del parcheggio dell'aeroporto, avrebbe significato manomettere quel bellissimo ricordo che legava Sara a Davide. T2 non avrebbe mai più potuto allinearle come voleva lui, e il suo criterio di allineamento non era semplice come pensate voi, le allineava come gli diceva l'istinto. Un auto dritta, una leggermente storta, un altra dritta, un' altra con il retrotreno che usciva leggermente dalla linea del parcheggio.
Sara sempre tremante, ma provando in modo disperato a farsi coraggio, si sedette ai piedi della città giocattolo, Marchettino fece lo stesso. “Non dobbiamo farlo per forza...” disse quest'ultimo in modo preoccupato.
“È un modo per andare avanti” replicò lei, ma a stento riconobbe la propria voce.
Marchettino allora avvicinò le mani verso un automobile, la Clio blu, uno scherzo del destino volle così, prese di mira proprio la macchina preferita di Davide. Sara allora gli urlò, con una sfuriata degna di una pazza. “NON TOCCARE QUELLA CAZZO DI MACCHINA!!! HAI CAPITO???”
Il biondo si spaventò e allontanò subito le mani, Sara si mise a piangere e disse. “Lasciale tutte così, non toccarne nemmeno una, per favore”.
Marchettino capì il momento critico, si alzò e prese a fumarsi una sigaretta, ben lontano da quella città.
La romana rimase li, ad osservare che la clio non fosse stata spostata, poi asciugandosi le lacrime disse. “Mi dispiace Marchettino, perdonami!”
“Non c'è bisogno che ti scusi, io capisco perfettamente!” le spiegò lui. “Credi davvero di poterti lasciare T2 alle spalle così? Io tocco un automobile e bum... lui sparisce dalla tua testa? Non sparirà mai, nemmeno quando avrai cinquat'anni!”
“Io non voglio che lui sparisca, non lo vorrei mai” spiegò Sara.
“Ma vorrei anche riuscire ad andare avanti”.
“Davide non è in quella macchinina, se tu la sposti non cambia nulla” le spiegò Marc. “Davide sarà sempre nel tuo cuore, nella tua mente, nei tuoi ricordi. Se sposti o no una macchinina, credimi, una cosa così futile non può cancellare Davide, non potrebbe mai”.
“Tu non hai un suo oggetto che non vorresti mai spostare?” gli chiese Sara.
“Ho con me la sua catenina, come sai lui era molto credente. La sposto sempre, semplicemente non vorrei mai perderla”. Sara si avvicinò e la osservò, la riconobbe, tantissime volte gliel'aveva osservata.
“Comunque mi aiuta stare con te, anche se ti sembro matta”. Concluse Sara, Marchettino gli sputò il fumo della sigaretta sul viso e sorrise.
…
💛Sentimental Davide (ricordi 2022)💛
T2 era stato invitato a cena da Sara ed arrivò con un leggero ritardo, lei stava già in ansia, aveva sempre il timore che qualche pedofilo lo adescasse per strada. Davide a volte non rispondeva ai messaggi su whatsapp, lo faceva per farla preoccupare e poi ridere, da perfetto bastardo. Come arrivò la romana aprì la porta come una furia. “Dieci minuti di ritardo!!! Testa di cazzo perchè non mi rispondevi? Avevo paura ti avessero rapito”. Detto ciò lo strattonò in modo importante, quasi rompendogli la maglietta dei Nirvana.
“Si mi hanno rapito gli alieni” tuonò lui con un sorriso. “Davide!!! D'ora in poi devi farti accompagnare da tuo fratello, non voglio più che cammini da solo”. “Perchè non mi metti sotto una campana di vetro?” ghignò lui, lei gli dette un piccolo ceffone e lui... pianse.
Allora Sara gli prese il viso dicendogli: “Scusa amore, non volevo”. “Oggi ho il disturbo ossessivo alla lingua, non trattarmi male” replicò lui, quasi disperato. Lei allora lo abbracciò stretto stretto, godendosi il profumo dei suoi capelli e il dopobarba che si metteva sopra, a litri. Lei rideva perchè lui anziché usare profumi normali adorava il dopobarba, seppur non aveva nemmeno un pelo sul viso, di solito si comprava il -Denim-.
Si sedette a tavola e salutò i genitori di Sara, Linda e Piero... Loro stravedevano per lui, la signora Linda lo chiamava Topolino, in modo insistente. Piero le diceva che non doveva sempre piangere, ma che doveva fare l'uomo, e quindi essere forte.
Lui intratteneva i genitori di Sara con barzellette stupide, spesso anche sporche e si faceva ceffoni dalla fidanzata. Poi adorava ascoltare le storie di Piero. Il padre di Sara era un uomo a cui piaceva raccontare e raccontarsi, e adorava parlare della sua carriera militare, delle missioni che aveva dovuto svolgere. Davide lo ascoltava con interesse, con molto interesse e questo a Piero piaceva, nessuno aveva mai dato tanto credito alle sue storie come T2, bastava questo per fargli adorare quel ragazzino.
Di solito un padre si mette sempre in allerta quando la propria figlia ha un fidanzato, invece Davide era piccolo e inoffensivo, non era possibile provare astio nei suoi confronti, Piero e Linda si sentivano rilassati.
E Davide chiedeva cose come. “Quindi hai sparato ai nemici?”
“Ma non avevi paura di stare in Libia, in mezzo alla guerra?”
“Che fucile usavate nell'esercito?” Chiedeva cose su cose, e Piero gonfiava le storie in maniera sproporzionata, dipingendosi come un eroe senza macchia e senza paura. Sua moglie e sua Figlia ridevano, comprendendo che alcune cose erano, insomma un tantino esagerate. Davide invece credeva a tutto, aveva una grande ingenuità, per lui era come leggere un romanzo o guardare un film. Ascoltava e domandava, ascoltava e domandava, dava a Piero un importanza pazzesca. Sara ricordò che aveva perso i genitori a soli sei anni, forse per lui era un modo per sentire calore paterno, eleggeva Piero allo status di padre. Ricordava bene i propri genitori e pregava sempre per loro, ma li aveva persi troppo presto, quindi tante cose gli erano mancate, cose che due nonni un po' severi non gli avevano saputo dare. Tante volte Piero si era trovato a dire, quando Davide andava via per tornare al mothel dove alloggiava. “Voglio un mondo di bene a questo ragazzino, è come un figlio per me”. Frase che inteneriva molto sua moglie Linda e sua figlia Sara.
Tornando alla cena, Piero amava i film di -Fantozzi- e ne mise uno nel dvd. Sua moglie e sua figlia li trovavano stupidi e non li guardavano mai insieme a lui, ma T2 invece si e infatti quella sera si mise vicino a lui. Risero per tutto il film, il film era -Fantozzi Contro Tutti-. Quando ci fu la parte del leggendario Loris Batacchi, interpretato da Andrea Roncato, allora si pisciarono dalle risate. Tant'è che Sara e sua Madre si affacciarono in salotto per vedere cosa stesse accadendo, quasi Davide soffocava dal tanto ridere. Sara gli portava ogni mezzora una merendina al cioccolato, ma dopo averne mangiate cinque, non ne poteva più. “No amore non riesco!” “Devi mangiare ti si vedono le ossa!” tuonò lei.
“Ma ha ragione poverino, non puoi dargli schifezze in continuazione”. Disse Piero in difesa di T2, la romana contrariata tornò in cucina. Lei si preoccupava oltremondo per lo scarso peso del fidanzato e per il suo essere molto gracile. Sara alla fine guardò il film insieme a loro, perchè era chiaro che T2 non si sarebbe mosso dalla tv prima della fine di questo.
“Ma sei venuto per stare con me o con mio padre?” gli chiese lei ingelosita. “Ma questo film è stupendo cucciola” rispose T2, quanto le piaceva a Sara quel -cucciola-, sapeva tantissimo di bimbominkia ma le piaceva un sacco.
Dopo, finito tale film, finalmente poté stare da sola con il suo fidanzatino, quella notte avrebbero dormito insieme, i genitori della romana acconsentirono. Pensavano, sbagliando, che fra loro non ci fosse nulla di sessuale, ma fosse un rapporto più bambinesco.
In realtà i due non erano così ingenui nella loro intimità, o meglio Davide si, ma Sara non lo era per niente, e di rimbalzo trascinava anche il suo fidanzato. Certo lavoravano come topi in cerca di formaggio, quatti quatti, silenziosi, con fare felpato.
Ma in sostanza Davide ci passava un bel po' di tempo dentro Sara, e quando gli veniva da ridere, a antrambi, allora si tappavano la bocca reciprocamente, per non fare chiasso. Pancia in giù, pancia in su, lei sopra di lui, lui sopra di lei, le posizioni si sprecavano, a quell'età gli ormoni sono in testacoda. Capitò anche che T2 cadde dal letto e rise come uno scemo... E forti anche del fatto, che Sara non poteva avere bambini, se ne fregavano allegramente anche delle precauzioni.
La lingua di lei su di lui, la lingua di lui su di lei, stiamo parlando specialmente delle regioni pubiche. Come un concerto di Mozart, un sali e scendi continuo, Andando Molto, Allegro Con Brio, yuppihaiiiiyeahhh. Davide durava sempre pochissimo e infatti la precedente frase, Davide ci passava un pel po di tempo dentro Sara, non è propriamente corretta. Il suo record li dentro sarà stato di... eagerando quattro minuti, lei rideva di questo e lui si disperava, dicendo. “Come uomo non valgo una cicca!” “Ma no dai! Hai solo un pisellino veloce!” lo rasserenava lei. Lui spesso, diciamo anche quasi sempre, doveva ricambiare il favore a Sara in altri modi.
Ma spieghiamo una cosa, una volta per tutte, una cosa banale che è già stata detta e ridetta un miliardo di volte.
Una cosa è il sesso, e quindi un qualcosa che è mosso puramente dall'istinto, che ovviamente non condanno, se due vogliono farsi una trombata senza sentimenti o preoccupazioni, accomodatevi!
Un altra cosa è l'amore, mosso dal sentimento, e che quindi da uno spessore enorme alla cosa, la rende magica, aumenta il godimento, ti va volare. Son tutte frasi scontate, banali, di merda, me ne rendo conto, ma sono vere, è la verità cazzo.
Io consiglio sempre di cercare l'amore, perchè il sesso ti da una felicità istantanea, ma che si sciupa subito, dopo ti lascia vuoto come una busta della spesa... il sentimento vi lascia con un sorriso da ebeti, totalmente rincoglioniti, fatti e felici.
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Giovane X Sempre Atto II
General FictionÈ passato molto tempo dall'ultima volta che siamo stati qui, una volta ci venivamo sempre. Il mare non cambia mai vero? Se ne va avanti onda dopo onda sin da molto prima che noi nascessimo. Si trova qui da un eternità... Così sembra, probabilmente h...