"Threesome 2"

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Il padre di Sara vide Marchettino sulle scale di casa sua, quel ragazzino lo conosceva bene, a Piero mancava terribilmente Davide, la sua morte l'aveva stravolto, come se avesse perso un figlio.
E così spesso si trovava anche lui a guardare vecchi video di Davide, nella pagina facebook in sua memoria. In quei video Marchettino era spesso presente e quindi appena lo vide sulle scale di casa sua lo riconobbe subito.
“Tu sei Marchettino!” gli disse con uno sguardo allegro, il biondo si alzò e gli dette una mano.
“È un vero piacere!” disse l'uomo felicissimo, gli piaceva proprio l'idea che fosse di fronte a lui, quel famoso ragazzo con la X gialla dei video.
“Tu eri il migliore amico di Davide giusto?” “Io sono il miglior amico di Davide” replicò Marchettino, questa risposta piacque a Piero e lo invitò ad entrare. Dentro quella casa Marc notò subito una cosa, che gli creò sia allegria che dispiacere. Nel salotto c'era un enorme foto di Davide, dipinto sulla parete, il biondo disse ridendo: “Proprio non ci riesci a non farti notare eh?” Come se stesse realmente parlando con l'amico. Sara aveva già notato altre volte, che Marchettino parlava a T2, all'inizio pensava che parlasse con se stesso, poi pian piano capì che parlava effettivamente all'amico. Prima lasciò che Marchettino parlasse con i suoi genitori, dopodichè, quando ebbero un attimo per stare soli, gli fece presente la cosa. “Perchè parli con Davide? Ti ho sentito farlo spesso”. Sara temeva potesse essere un disturbo psichiatrico ed era preoccupata. “Io non parlo...” “Marchettino!!! per favore non sono stupida, ti ho sentito spesso quest'estate”.
Il biondo si trovò in difficoltà e disse: “Si a volte capita, e lui mi risponde sempre”. Sara scosse la testa seriamente preoccupata.
“Marc devi dirlo alla dottoressa, questa cosa non va bene”.
“Beh ma non sono allucinazioni, me ne accorgerei, lui mi risponde sempre e dice frasi di senso compiuto. Se fossero solo allucinazioni farfuglierebbero cose a caso”.
Il biondo si vide osservato in modo strano. “Non guardarmi come se fossi pazzo, ti assicuro che sono normale”. “Cosa ti dice T2 sentiamo” domandò la romana incalzandolo.
“Ieri per esempio abbiamo chiaccherato riguardo Valentino Rossi. Mi ha detto che da quando ha lasciato il motomondiale non ha più senso guardare le gare” spiegò il biondo, Sara allora gli domandò: “Tu cosa pensi del ritiro di Valentino? Voglio sapere la tua opinione”.
“Onestamente mi trovo d'accordo con ciò che ha detto T2, senza di lui non ha senso”. La romana allora gli disse: “Quello che senti non è Davide Marchettino, ti prego ascoltami! Mi stai seriamente spaventando, è la tua mente che ti parla”.
“No perchè a volte siamo in disaccordo, se fosse la mia mente sarebbe sempre d'accordo con me” replico il biondo. “Marchettino cazzo! Ascoltami! Non è possibile questa cosa, sto cominciando a tremare, questa storia è spaventosa”.
“Ok allora chiedimi qualcosa che solo tu e lui sapevate, io glielo domando e ti do la risposta”. A questa proposta del biondo la romana si sentì mancare le gambe, aveva paura che potesse essere vero. “Chiedile cosa c'è sepolto sotto Sara & Davide Town”, vide il biondo rivolgere una frase all'amico, e poi annuire come se stesse ascoltando la risposta... Sara si alzò ed andò vicino alla finestra, in ansia, la cosa la stava spaventando sempre più.
“Ok avete sepolto...” “NO!!! non voglio sapere le risposta, se fosse giusta impazzirei” replicò la Romana, Marchettino le rispose. “Non avere tutta questa paura, io non sono pazzo e T2 non ti farebbe mai del male, ti ama ancora”. Detto ciò fece per lasciare la stanza ma Sara gli disse: “Ok dimmi la risposta”. “Avete sepolto una pietra a forma di cuore, con i vostri nomi scritti sopra”. Sara sgranò gli occhi e si sedette su una sedia quasi sul punto di vomitare... fu li che Marchettino capì di aver esagerato.
“Ti sto prendendo per il culo Sara! Si è vero! Parlo con Davide ma lui non mi risponde mai, semplicemente ci parlo come se fosse ancora vivo, lo vedo come il mio angelo custode, tutto qui”.
“E come fai a sapere della pietra, immagino che Davide te l'avesse detto giusto?” “Lui mi diceva tante cose di voi due” replicò il biondo e riuscì a rasserenare la ragazza.
“Voglio che tu riprenda a fare surf, eri molto bravo sulla tavola, l'anno scorso hai fatto terzo all'Elio surf Challenge, non è roba da poco”.
Marchettino non rispose e Sara capì tutta il suo terrore, dopo l'attacco del Bull Shark ai danni di Davide, non era mai tornato in acqua.
“Potresti farti aiutare da Gabe, lui ormai è un professionista, non ti manca surfare?”
Marchettino annuì senza però rispondere. “E allora devi farlo, so che quello che è successo è teribile ma prendi spunto da Bethany Hamilton.... Si è forse fermata dopo quello che ha subito?” “Sono certa che se ti presentassi tu all'Elio surf Challenge ci sarebbe un boato, un applauso enorme”.
“Sai che mi frega degli applausi, quell'incidente mi ha lasciato mezzo assassinato” replicò Marchettino, Sara gli dette uno scossone forte alla spalla.
“Sarebbe come dire a tutti che la paura non ha vinto, che la morte non ha vinto, ma che ha vinto la vita”.
Rimasero li vicini, un pomeriggio d'estate, con l'immancabile presenza di T2 ed un cd della colonna sonora di Stend By Me, che la romana mise nello stereo. Come per rievocare ricordi, sentimenti, sensazioni, come per rievocare qualcosa che giace nel profondo, troppo infondo per poter emergere.
Le frasi che mi piacciono tanto mi piace ripertele in modo ossessivo, pedante e tedioso, sia per creare atmosfera che per raccontare l'adolescenza vera. In quel caldo afoso che distorceva le immagini, e con il profumo dell'oceano che entrava dalla finestra, e con loro due abbracciati, mi viene da pensare: al sorriso radioso di Davide, ad uno scoiattolo su un albero, ad un daino in un boschetto vicino ai binari del treno. Mi viene da pensare al rumore dei ragazzi che sulla spiaggia ridono e si divertono, alle onde che nella zona d'impatto fanno un gran casino, al padre di Sara, che dopo aver parlato con Marchettino, aveva inevitabilmente ricordato Davide e se ne stava in salotto, a sorseggiare una birra con gli occhi pieni di lacrime.
Mi viene da pensare... è proprio questo il bello della vita a volte, pensare alle cose belle, non chiudersi nella pigrizia mentale, avere sempre un opinione su tutto, essere pronti al dialogo, avere la mente bene aperta e rispetto per le idee degli altri.
E adesso la frase pedante e tediosa... viviamo sul fondo di un oceano d'aria, sulla superfice di un oceano d'acqua, in mezzo ad un mare di ricordi, emozioni, sensazioni, odori, amori.
...
Sara notò che Marchettino le bussò alla finestra in piena notte, aprì sorridendo e gli disse: “Che vuoi?” “Se mi presento all'eElio surf Challenge tu devi fare una cosa per me”... La romana rimase ad ascoltare incuriosita. “Me lo devi succhiare tutto quanto, fino in fondo!!!”
le spiegò Marchettino. Si fece subito un violento ceffone da Sara che gli rispose: “Sei completamente impazzito?” Poi con una faccia rossa e paonazza continuò: “Come puoi propormi una cosa del genere? E poi in modo così rozzo”. Marchettino si teneva la guancia ma rideva gioiosamente. “È uno scherzo, era per vedere come reagivi scema”. “Ogni scherzo ha un fondo di verità” replicò la romana, “questo è vero” annuì Marc. Sara tornò a fare la sua classica espressione furibonda e disse; “Quindi vuoi davvero che ti succhi il cazzo? Sei venuto qui per questo?” Il biondo rimase senza parlare, solamente imbarazzato, però trovò comunque il coraggio di entrare dentro la stanza. Sara si sedette sul pavimento e Marc stette seduto sul cornicione della finestra. E fu silenzio, per alcuni buoni minuti. “Beh che dobbiamo fare?” disse stizzita la bella ragazza. “È molto carino il tuo pigiama” gli fece presente Marc. Ormai era evidente che i suoi ormoni per Sara avevano preso il volo, altrimenti che stava a fare li come un imbecille a mezzanotte? Lei a tratti rideva, perchè lo vedeva fermo e imbarazzato, sapeva cosa voleva, l'aveva annunciato in un lampo di coraggio, ma poi si era spento come suo solito, con fare da bambino. Lei allora fece come faceva con Davide, prese la situazione in mano. Prese Marchettino e lo trascinò al centro della stanza, e in un lampo solo gli tirò giù i jeans aderenti e le mutande. “Oh cazzo!” disse lui, quasi piagniucolando. “Ti do quel che vuoi” disse lei sicura di se. Vide che era già durissimo e quindi non fece altrro che prenderlo in bocca in modo deciso ed iniziò subito a succhiare con grinta. Marc era sul punto di svenire, non pensava che la cosa sarebbe accaduta sul serio, nonostante si fosse presentato li con quell'intento, non era preparato. Stava li boccheggiando e ansimando, mentre la romana, seppur non poteva parlare, per ovvi motivi, ridacchiava in modo soffocato, perchè capiva quanto un atto del genere stesse mettendo in crisi quel ragazzino, che era un po' pervertito, ma comunque timido in modo sproporzionato, sul sesso. E lui prese la mano di lei e la strinse fortissima, cosa che fece ridere la romana, fu come se il biondo avesse bisogno di un sostegno, alla fine in due minuti si liberò, e riempì la bocca di Sara, in modo totale, Sara rimase allibita da quegli schizzi. Non ne potè più di ingoiare e perciò si tolse il pene di marchettino dalla bocca, ma quel pene continuò ad innaffiare il suo naso, le sue labbra e persino la sua fronte. Lui si inginocchio chiedendo scusa e pulendola subito con un fazzolettino malconcio, sicuramente gia utilizzato. Lei si mise a ridere e gli disse: “Ma che cazzo hai un idrante? Hai una fabbrica di semini in quelle piccole palle? Eppure non mi sembrano tanto grandi”.
“E questo fazzolettino con moccio ficcatelo nel culo!” gli disse ridendo. A lei piaceva da morire Marchettino, era pallido, era imbarazzato, era pervertito, e terribilemente affascianate. Gli spiegò, in un secondo momento, che questa era stata l'ultima volta da amici, se voleva fare altro o si fidanzava con lei o basta.
Il biondo a tal proposito si cercò qualcosa in tasca, una cosa che lasciò incuriosita anche Sara stessa, e tirò fuori una piccola scatoletta incartata. A lei quasi venne un colpo, sospettò che fosse proprio un anellino di fidanzamento. “Tu sei prorpio un bambino stupido” disse. “Queste cose si danno dopo una cena romantica o dopo una passeggiata in riva al mare...” Abbassò il tono della voce e proseguì. “Non dopo che ti ho fatto un pompino!”
Marchettino reagì esattamente come avrebbe fatto Davide e questo fu strano, perchè Davide era facile al pianto, per via della sua sensibilità e anche degli psicofarmaci che prendeva, ma non il biondo, Marchettino era diverso. Ma in quel momento pianse e cercò di volare via dalla finestra in stile Peter Pan.
“Non osare portarti via il mio anellino fermati!” lo bloccò Sara, “scusami tesoro ti insegnerò io le buone maniere ok?” gli spiegò poi. Lui annuì già più tranquillo.
Mentre lo scartava, avvicinando le labbra a quelle di Marchettino le disse, bisbigliando: “Se mi piace molto ti do il culo”. Il biondo aprì la bocca in modo totale, spalancata, stupito a morte, tremante. “Il culo? Ma non sarebbe meglio essere tradizionali?” “Parli tu di tradizioni? Che mi proponi il fidanzamento dopo un pompino?” Risero entrambi ma Marchettino non era molto felice dell'idea, avrebbe preferito la vagina centomila volte. “Prendila come una punizione per i tuoi modi rozzi e da ergastolo” gli spiegò lei. “A Davide piaceva da matti il culo, lo preferiva di gran lunga alla vagina” concluse. “Beh io non sono Davide” rispose stizzito e ingelosito il biondo. “In caso non l'hai notato ho gli occhi azzurri e sono biondo, sono un altra persona”.
Lei gli fece cenno di stare zitto e appena portò alla luce l'anellino, d'orato, con una stupenda pitrolina rosa e dalla marca costosa, dato che il biondo se lo poteva pemettere, le vennero gli occhi a cuoricino. “È stupendo!!!” esclamò. Detto ciò lo indossò e inizio ad abbassarsi i pantaloni del pigiama, insieme al tanga rosso che portava, si sdraiò pancia in giù sul suo letto e disse a Marchettino. “Mettiti su di me stupido ragazzino!” Marc non si fece pregare, dopotutto a vederlo bene quello non era un sedere, era un opera d'arte, un qualcosa di architettonico, non si stupì che Davide ci volesse passare dentro del tempo. E del tempo ce lo passò anche Marc da mezzanotte e mezza all'una liscio liscio. Ovviamente entrare non fu facilissimo ma in pochi minuti ovviarono al problema: lamenti, gorgoglii, respiri asmatici, ancora lamenti, rumori di natura diversa e mugolii di natura diversa. Quel “Scomami il culo!” che Sara avrà ripetuto una trentina di volte e quel, “lo sto scopando amore” che marchettino, già meno timido replicava. I genitori di lei che grazie alla loro belissima casa con tutte le stanze insonorizzate, non potevano udire nulla, e si continuava. In effetti erano un arma a doppo taglio quelle stanze insonorizzate se Sara si portava a letto i fidanzatini. come un anno prima quando l'aiutavano coprendo gran parte degli strilli di Davide, quando anche lui ci dava dentro come un pazzo, nel sedere di Sara. Sara capì che qualcosa non andava nell'impianto idrico di Marchettino. Con T2 contava a malapena quattro schizzi... con il biondino arrivò a contare nove schizzi e tutti, almeno alla sensazione, dalla quantità importante. Infatti fece ancora un espressione allibita.
E come lo tirò fuori il biondo, lei per liberarsi, fece uscire aria dal proprio sedere, e schizzi volarono alti per poi ricadere tutti sulle lenzuola, fece questa cosa almeno per tre volte, macchiando ulteriormente le lenzuola. E rimasero li, innamorati, imbarazzati, innamorati, imbarazzati, ho già detto innamorati? Se ci sono i sentimenti non è porno, non vi ho raccontato qualcosa di pornografico p scabroso. Siamo vivi, passionali, non siamo pezzi di plastica. E non sono uno stupido, mi rendo conto che trattare argomenti sessuali con protagonisti due quindicenni non è roba leggera, però io quando scrivo non faccio prigionieri, o la passione la trasmetti bene, o è meglio se lasci perdere. Viva le penne al vetriolo come quella di Roger Payrefitte o Charles Bukowsky.

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