< Corri! > disse un ragazzo che incominciò a tirarmi e a correre portandomi via dai miei amici che guardarono la scena scioccati. Mi trascinò praticamente per tutta la scuola, dietro di noi c'era una folla di ragazze e ragazzi che continuavano a seguirci e urlavano qualcosa che non riuscivo a comprendere per via di tutta la confusione che si era creata. Io nel mentre che correvo, cercavo di capire chi fosse quella persona, aveva delle spalle larghe, era alto, aveva dei capelli non troppo lunghi ricci di colore nero, indossava una camicia a scacchi bianca e blu e un paio di baggy jeans larghi e chiari con delle grandi tasche di lato e un paio di converse nere. Sembrava proprio il mio tipo. Dopo un bel giro della scuola, il ragazzo girò di scatto a destra entrando in quello che sembrava un bagno.
< Dov'è andato?! > parlò una ragazza, < Non lo so, dividiamoci! > parlò un altro ragazzo. Che psicopatici... pensai tirando un sospiro di sollievo per essere uscito da quella situazione ma appena mi girai mi salì il cuore in gola. Non mi ero neanche accorto che eravamo messi in quel modo, io con la schiena poggiata completamente alla porta e lui con entrambe le mani poggiate su essa ai lati della mia testa. È troppo vicino..!
Tirò un sospiro di sollievo abbassando la testa, < Finalmente. > disse sollevato rialzando la testa. Dalla sua faccia capii che neanche lui si era accorto dalla posizione in cui eravamo ma non si allontanò subito. Ci guardammo per svariati secondi in silenzio, notai che la camicia che indossava era aperta e sotto essa aveva una maglietta dello stesso colore dei capelli, al collo aveva delle catenelle argentate e portava dei piccoli cerchietti nelle orecchie come orecchini. Aveva un bel viso ma la cosa che mi attirarono di più furono i suoi occhi color cioccolato che mi squadravano da cima a fondo con sguardo curioso. Finita la sua scansione alzò gli occhi suoi miei intrappolandoli completamente, ebbi una strana sensazione allo stomaco che non avevo mai provato e mi sentii la gola secca. Beh, devo ammetterlo, è davvero bello. Rimanemmo a guardarci in quel modo per qualche secondo fino a quando quel silenzio pieno di tensione fu interrotto proprio dal ragazzo davanti a me, < Ehm... >, incominciò staccandosi finalmente dalla porta e io mi sentii come libero da una strana sensazione di peso nelle spalle anche se non mi aveva nemmeno sfiorato. Mi staccai anch'io distogliendo lo sguardo dal ragazzo e portandolo ovunque tranne che su di lui, troppo imbarazzato. < Mi dispiace averti trascinato fino a qui e di averti fatto correre praticamente per mezza scuola...>, rise visibilmente a disagio grattandosi nervosamente il collo e continuò, < Mi sono fatto prendere dal panico visto che i miei amici non c'erano e tutte quelle persone non smettevano di seguirmi. > disse per poi fare svariati di inchini scusandomi ma io gli dissi che non c'era bisogno è che stava esagerando. < T-Tranqullo, sto bene non è successo niente. Mi hai solo sorpreso tirandomi per mezza scuola ma niente di ché. Credo di non aver mai corso così tanto in vita mia. > la buttai sull'ironia cercando di far sciogliere quella tensione e ridemmo insieme. Era strano da parte mia, quando ero con persone che non conoscevo li ignoravo oppure me ne andavo direttamente ma quel ragazzo aveva un qualcosa di.. speciale credo, che non mi faceva scappare da lui. Notai che quando rideva aveva due adorabili fossette accanto agli angoli della bocca. Era davvero carino quando sorrideva, sembrava quasi un bambino quando gli compravi le caramelle o un giocattolo nuovo.
Suonò la campanella e sgranai gli occhi, presi il telefono per vedere che ore erano. La pausa pranzo è già finita?! Ma non so da che lato della scuola sono, non so come tornare in classe!, mi presi nel panico e cominciai a fare avanti e indietro cercando di ricordarmi la strada che avevamo percorso. Ma che sto facendo, lo sa mezzo mondo che non ero concentrato sulla strada ma sulla schiena di questo ragazzo. Nel frattempo il ragazzo mi guardava confuso. < Qualcosa non va? > inclinò leggermente la testa come per chiedermi se stessi bene, < Beh.. si, adesso non so da che parte della scuola sono, non so come tornare in classe in tempo. > dissi mettendomi le mani sulla faccia incolpandomi di essere così stupido da non sapere in che posto ero. Il ragazzo si avvicinò a me, mi tolse lentamente le mani dalla faccia e ne prese una sulla sua dolcemente, io nel frattempo ammiravo tutti i suoi movimenti e ,per qualche strano motivo, mi mancò il fiato. Mi sorrise, < Tranquillo, ti accompagno io, conosco una scorciatoia veloce che ci riporterà nel punto in cui eri. Su andiamo. >.
Okey, dire che stavo andando a fuoco era poco. Molto poco. Come può un essere umano essere così bello, adorabile, dolce e gentile allo stesso tempo.
Uscimmo dal bagno e incominciammo a camminare. Stavolta cercai di concentrarmi sulla strada che stavamo percorrendo anche se il calore della sua mano sulla mia certe volte mi distraeva, ma cercai comunque di rimanere lucido. Arrivati al punto di partenza mi lasciò e all'improvviso ebbi come una sensazione di vuoto nel petto. Ci stavo seriamente rimanendo male solo perché mi ha lasciato la mano? Ma sei impazzito Seungmin? Neanche lo conosci!
< Bene, siamo arrivati. Riuscirai a trovare la tua classe? Potrei accompagnarti direttamente lì visto che ho un'ora libera adesso. > mi propose ma io rifiutai subito, < Da qui riesco a trovare la mia classe, ti ringrazio per avermi riportato qui. > dissi facendogli un piccolo sorriso.
< Va bene, non c'è di che, ti ringrazio anch'io e scusami ancora. > disse ridendo imbarazzato.
< Non ti preoccupare, mi ha fatto bene fare una bella corsa. >, ridemmo, < Ora vado che sono in ritardo. > dissi incominciando ad andare. < Aspetta! Non mi hai detto come ti chiami!> urlò il riccio, io mi girai e risposi velocemente avendo fretta, < Seungmin! Mi chiamo Kim Seungmin! >, mi sorrise e quasi inciampai nel vedere il suo sorriso. Si mise a ridere e mi salutò con la mano. Le mie guance si scaldarono un po' troppo e non credo che era per il fatto che incominciai a correre essendo in ritardo, o forse perché sicuramente avevo tutto il viso rosso e non volevo farglielo notare. < Credo che sto impazzendo!! >
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the music that is in you
FanfictionC'era una volta... un ragazzo di 21 anni, che viveva la sua vita meravigliosamente. Aveva una famiglia perfetta, una casa perfetta, una bellissima auto, una cagnolina SUPER adorabile e andava al terzo anno della miglior università di Seoul: la Natio...