Capitolo 5

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"Mamma, quando eri giovane eri una pazza sclerata"

"Ne sono consapevole.

E comunque non sono così vecchia da dire 'quando eri giovane', sono ancora giovane"

"Tutti prima o poi invecchiano, sai?"

"Grazie per avermelo detto sai non lo sapev, proprio no"

Dissi sarcastica.

"Comunque ci sei riuscita, hai realizzato il tuo più grande sogno"

"Si, ho provato l'emozione più grande della mia vita"

"Cosa vuoi di più dalla vita adesso? Hai un marito amorevole, un figlio bellissimo e in più hai anche visto i tuoi idoli"

Disse con sarcasmo

"Vorrei che magari i cosiddetti marito e figlio amorevoli siamo più amorevoli perché adesso non lo sono"

"Così mi offendi"

"Non mi interessa"

"Mamma sii più dolce"

"Comunque tornando a prima, mi piacerebbe tantissimo uno psicologo arcobalenoso alato, a forma di pandacorno, a cavallo di un pegaso celeste con il corno di cioccolato e con le ali, una di marshmallows e una di pan di zenzero"

Appena finii di parlare Jason iniziò a fissarmi confuso.

"Ah dimenticavo la coda di liquirizia e la criniera di nutella"

Portò la sua mano sulla mia fronte.

"Mamma, ti senti bene? Vuoi che chiami un manicomio, uno strizza cervelli, un eseorcista?"

"No non sto bene, se stessi bene non avrei bisogno di un psicologo arcobalenoso alato, e tutte quelle cose belle li che ho detto 5 secondi fa ma ho gia dimenticato, che curi i problemi mentali che mi affliggono ancora a 35 anni
Mi sembra una cosa logica,no?"

"Logica"

Iniziai a ridere come una cogliona, non riuscivo più a smettere.

"Jason dai, un po' di serietà.Vuoi o no che continuiamo la storia?"

Dissi questa frase mentre ridevo ma cercavo di dirla il piu comprensibile possibile.

"Parla quella che inizia a parlare di uno psicologo arcobalenoso che deve curare i suoi problemi mentali e che inizia a ridere così dal nulla, senza motivo.

Che gente"

Lo guardai con uno sguardo intimidatorio.

A pensarci bene più che uno sguardo intimidatorio sembra che debba fare la cacca e mi stia trattenendo ma facciamo finta che fosse uno sguardo intimidatorio.

"Mamma, stai bene? Devi andare al bagno?"

Ecco appunto.

"No non mi scappa la cacca.

Non ved? È un sguardo intimidatorio!"

"Ah si, ovvio, uno sguardo intimidatorio. Certo, continua a crederci. Però sicura che non devi andare al bagno vero? Perché..."

Lo interruppi prima che potesse finire la frase

"No.Non devo andare a quel strameledetto bagno. Non vedi il mio sguardo?"

"Si che lo vedo purtroppo"

"Ei basta, sembro io la bambina qui.

Che ovviamente non è cosi perché la bambina sei tu"

Jason mi guardò ancora, incazzato.

"Cioè, bambino"

Dissi ma poco aggiunsi più a bassa voce:

"Credo"

"Cos'hai detto?"

"Niente, non ho parlato. Continuiamo la storia?"

"Si, meglio che andiamo avanti"

"Allora, il concerto.

Anzi no, il giorno prima del concerto mi ricordo che io, insieme a quella pazza cogliona di Sarah eravamo completamente fuori di testa e abbiamo comprato di tutto per il concerto: luci,occhialoni giganti, braccialetti che si illuminano, fascette, magliette.

Abbiamo fatto anche il cartellone con su scritto 'W HAZZA LA MAZZA DI HAZZA', 'NELLO ER PUTTANELLO' e altre cose demenziali.

Anche se ovviamente non lo capivano noi l'abbiamo scritto perché eravamo trasgressive.

Giravamo per la cittá con le canzoni di Midnight Memories a palla e appena passavamo davanti a qualcuno, quest'ultimo ci guardava male.

Alla sera eravamo completamente fuse."

Al ricordo di quella giornata pazza spuntò un altro sorriso.

SPAZIO AUTRICE

Lo so, il capitolo fa alquanto schifo ed è più corto degli altri ma spero che vi piaccia comunque.

Scusate veramente tanto se non ho più aggiornato ma tra esami e tutto non sono riuscita ad aggiornare.

Comunque se il capitolo vi è piaciuto commentate e lasciate un voto.

Alla prossima

~Virginia

Storia di una directionerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora