Sensi di Colpa

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Era sveglio già da qualche minuto, gli faceva male tutto, ogni singolo atomo infernale che lo componeva stava provando dolore. I suoi occhi non avevano nessuna intenzione di aprirsi. Uno era stranamente bendato, quindi pur da aperto sarebbe stato inutile, l'altro era libero, ma se lo sentiva gonfio e pulsante, faceva fatica a dargli ordini. Alla finì si sforzò e lo aprì, una piccola fessura annebbiata che tutto ciò che riuscì a mostrargli era una sfumatura che andava dal blu al viola. Dove cazzo era finito?

Fece un verso, una specie di lamento misto a un miagolio lugubre. La gola era così secca da graffiargli persino il cervello.

"Ac-Acqua..."

Una richiesta disperata, ma a chi la stava facendo esattamente non lo sapeva, sembrava fosse solo, tutto era immerso in un tranquillo silenzio. La memoria non gli funzionava tanto bene, quindi non sapeva come fosse finito lì...e questo "lì" quale luogo esatto fosse. Una cosa però la ricordava, una montagna di peli che lo pestava come se fosse una blatta in bagno. Gli salì un conato di vomito acido. Non avrebbe più bevuto un cazzo...e fumato...e sniffato...e preso pillole...

Aveva fatto una gran cazzata, lo sapeva. Piano piano stava mettendo i tesseli in ordine: tutto era partito da un bar, quello all'angolo sotto l'ufficio, spesso chiedeva a Moxxie e Millie di accompagnarlo dopo il lavoro, ma raramente accettavano, così andava quasi sempre solo. Aveva provato a portarci anche Loona, per poi vederla proseguire verso casa ignorandolo. Il petto gli bruciò improvvisamente. In quel posto aveva incontrato qualcuno, una Succubus dai capelli grigiastri, un corno solo e due tette enormi. Anni fa avevano scopato per un periodo, ma non sapeva il suo nome, forse non ce l'aveva mai chiesto. Hanno bevuto...tanto...e sono andati a una festa, il dopo era confuso, troppo alcool, coca, cazzi e vagine. C'era pure una medusa in mezzo. Il quasi ricordò gli faceva bruciare le palle. E una gemma. Una gemma dorata meravigliosa, brillava così tanto che quando aprì per la prima volta la piccola ed elegante scatola dovette chiudere gli occhi. E con essa c'era anche un biglietto...STOLAS. BARBAGGIANNI DEL CAZZO. UCCELLO PORTA SFIGA. COGLIONE REGALE.

Si alzò di scatto per la rabbia, mossa poco furba, quell'acido che stava sostando in gola uscì di getto e si riversò sul pavimento. In bocca rimase il sapore di carne putrefatta. Cosa cazzo si era bevuto, la fogna?!

"ACQUA!"

Urlò al vuoto. A tentoni cercò qualcosa accanto al letto, per fortuna c'era un comodino con una bottiglia sopra. L'afferrò disperato ma gli scivolò, la mano destra era fasciata e non si piegava. Prima che toccasse terra la recuperò in extremis con la sua coda, quel movimento gli provocò diverse fitte in diversi punti del corpo, molti dei quali sconosciuti.

"PORCA PUTTANA!"

Tossì, sputò saliva avariata e infine bevve tutto a un fiato. Quell'acqua era buona, non sapeva di piscio rancido. Erano mesi che non beveva acqua non contaminata dallo schifo dell'Inferno. Era finito in un posto di lusso. Ma durò poco nel suo stomaco, rivomitò nuovamente. Questa volta provò un certo sollievo.

Si rigettò pesantemente sul letto, altra idea sbagliata. Ne stava collezionando tante. Un forcone invisibile gli si conficcò con cattiveria nella spalla sinistra. Il morso! Anche questo ricordava. Come l'enorme pene del lupo nel suo culo. Vero, prima che lo pestasse, stavano scopando. Decisamente doveva smettere di immischiare alcool e droga, combinava troppi guai.

Comunque non era colpa sua, ma di Stolas, quella civetta affamata di cazzi. Non gli aveva neanche detto in faccia che non voleva più vederlo, né che non voleva più legami con lui o trombare in modo furioso e selvaggio. VIGLIACCO...

Ma con molta probabilità la colpa era tutta sua. Moxxie una volta gli disse che non era in grado di tenere accanto a sé le persone, troppo borioso e immaturo. Gli aveva risposto con un "Gnè gnè, Baby Moxxie con un Baby cazzetto giudica gli altri ora?!" pappagallandolo con le mani, alla fine il piccolo Imp alzò gli occhi al soffitto, un bel dito medio nella sua direzione e lasciò l'ufficio ridendo abbracciato alla sua Millie. Mentre lui rimase lì...solo.

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