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Love me at my lowest
I'll love you when
you're barely holding on

                                                       ~JK, Closer To You









Mi arrivarono una cosa come una ventina di messaggi e tre chiamate perse, quando presi il telefono e guardai, a fine ora. Sapeva che ero a scuola, ma sapeva anche che quelle attenzioni mi piacevano da impazzire. Avevo appena terminato il test di biologia, andato sicuramente male, e tra poco avrei dovuto svolgere quello di filosofia. Però, tutto quello che feci, fu concentrarmi su di lui. E, alla faccia di Liebniz, Spinoza, Kant e Schopenhauer, lui era il mio argomento preferito, quello di cui avrei preferito parlare nella produzione.

Pioveva anche all'impazzata. Le mie scarpe divennero fradice dopo aver pestato accidentalmente una pozzanghera. La poggia cadeva trasversale, rendendo l'utilità dell'ombrello --che non possedevo-- inesistente. Tra la marea di studenti, cercai di scavalcare e raggiungere al più presto la fermata che, per mio piacere o dispiacere, punti di vista differenti, non raggiunsi mai. E non perché mi fu sbaragliata la strada, o perché fossi scivolato o il traffico era bloccato; dovetti ricorrere all'aiuto di Niall per capire. Mi ci volle un po' ma, una  volta scoperto, desiderai si aprisse una voragine sotto i miei piedi.

«Harry, ma quello lì non è...?» mi indicò da lontano.

Nel suo cappotto nero, un ombrello sulla testa, i capelli umidi e appiccicati alla fronte, la sua figura mingherlina e snella, il viso avvolto da un velo d'ombra. E i suoi profondi, bellissimi, tremendi occhi azzurri a cercarmi in quella folla di persone. Mi avvicinai di soppiatto e, quando mi notò, si scosse, come appena ritornato dopo un viaggio nei torpidi pensieri racchiusi nella sua mente.

«Oh, eccoti» sorrise con gli occhi.

«Che ci fai qui?» borbottai, la pioggia insistente ed io fradicio di acqua piovana. Mi infilai sotto il suo ombrello e, senza preoccuparsi del resto, si voltò e mi condusse con lui verso la sua macchina.

«Ti dispiace? Sono venuto a prenderti da scuola.» disse, ma il problema non erano le sue parole ma che, prima di dirlo, si avvicinò e mi diede un bacio sul collo, quasi sotto il mento. Desiderai appoggiare le mani sulle sue spalle e rubargli un bacio sulle labbra, però tutto quello che feci fu arrossire e spostare lo sguardo.

Raggiungemmo l'auto, guidò e tutto il tempo non gli recai minima distrazione, rispondendo ai messaggi che Niall mi aveva inviato.

"Allora?? Ti ha portato da lui?"

"Non mi hai nemmeno salutato, stronzo!"

"Che carino però"

"Voglio anche io un Louis"

"Oh, chissà cosa mi nascondi."

"Ma perché non rispondi? Stai facendo sesso con lui??"

Sobbalzai all'ultimo messaggio, agitandomi; lui sembrò notarlo così ridacchiò, sbirciando con la coda dell'occhio. «Potevi dirmi che eri con Niall. Lo avremmo portato al sushi con noi.»

«Gli avresti fatto fare la candela??» sollevai un sopracciglio e lui rise.

«Be', complimenti Harry. Mi stai confermando che noi siamo una felice coppietta.» si morse il labbro ed io divenni rosso, un tutt'uno con il sedile.

«Non è vero! Dico solo che...niente, lascia stare.» sbuffai, guardando fuori dal finestrino. La pioggia batteva forte così come il cuore nel mio petto.

Closer To You [Larry Stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora