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“Show you what devotion is
deeper than the ocean is”

                                    ~ Seven, JK



Mia sorella era dieci anni più grande di me. Era fidanzata con un suo compagno di università; Roy. Almeno, lo erano stati fin quando ha deciso di presentarlo ai nostri genitori e, come per magia, mio padre ci ha messo poco a rovinare tutto. Roy voleva una relazione tranquilla, per questo a malincuore aveva chiuso con mia sorella. Sono passati due anni e Gemma ancora ci resta male quando sente chiamare il suo nome o qualcuno le parla di lui.

Quella mattina no so come mi ero svegliato presto. Non dormivo a casa mia da un po', considerando che nell'ultima settimana ogni notte ero fuggitivo con la scusa di studiare e dormire da Niall. Il biondo mi copriva le spalle finché poteva e, con non so quale miracolo, nessuno lo aveva ancora scoperto. Scesi dal letto e uscii dalla stanza per andare in bagno; al mio ritorno, sentivo ancora mio padre russare dall'altra stanza. Andai a controllare l'ora in cucina. Dieci minuti alle cinque. Sospirai, avevo ancora due ore prima che la sveglia suonasse. Avrei potuto dormire, invece tornai a letto e tutto quello che feci fu starmene seduto, lo sguardo in un punto indefinito.

Sentii dei passi ma no, questa volta non finsi di star dormendo solo per paura di essere accusato di utilizzare frequentemente il cellulare o di fare altro nella mia inutile esistenza. Alzai lo sguardo e, nella penombra, vidi Gemma avanzare e sedersi anche lei sul letto, a bordo di esso.

«Ti ho sentito e non ho potuto fare a meno di controllare se stessi bene. Che ci fai già sveglio?» sorrise appena. Aveva i capelli arruffati, il pigiama stropicciato e gli occhi stanchi.

La guardai inerme. «Potrei chiederti la stessa cosa.»

«Troppi...pensieri. Tu?»

«Anch'io.»

«Cos'è che ti turba, piccino?» allungò la mano per cercare la mia. La guardai da più vicino, notai i suoi occhi rossi. Aveva da poco pianto.

«Gemma, hai pianto di nuovo...»

Lei scrollò le spalle, sorridendo. «Non ci faccio nemmeno più caso ormai.»

«Smettila. Non è vero.»

«Harry, nessuno può farci niente. Apprezzo così tanto, però, che tu ti preoccupi. Mamma non ha tempo per me, tu sei l'unico oltre lei a saperlo.» La guardai, non avevo mai visto mia sorella così fragile e bella e triste allo stesso tempo. Mi sporsi e le asciugai gli occhi. La sentii sorridere, per qualche istante chiuse le palpebre. «Sei così dolce. Mi dispiace passare meno tempo con te, ultimamente.»

«Anche a me.» le dissi.

«Sei sempre da Niall!» lamentò scherzosamente. Sorrisi. Le dovevo dire la verità? Mi sentii tremendamente in colpa. Ma di mia sorella potevo fidarmi. Perché no?

«Gemma, a proposito di questo...»

«Sì?»

«Devo dirti una cosa.»

«Lo avevo capito. Mi spiegherai finalmente perché sei strano?»

«Strano?» aggrottai la fronte.

Lei annuì. «Sì, hai fatto qualcosa che ti ha cambiato tragicamente lo stato d'animo e le emozioni.» sorrise, io arrossii e distolsi lo sguardo.
Ci fu un silenzio interminabile in cui lei mi guardava, pendendo dalle mie labbra, ed io fissavo il vuoto nell'attesa di trovare coraggio.

«Ho fatto sesso per la prima volta.» dissi d'un fiato, la voce più rapida del mio cervello. Le lanciai uno sguardo rapido, lei esitò appena e poi mi abbracciò, inaspettatamente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 31 ⏰

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