Antiche rivalità - parte1

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1 ottobre 1892

Caro diario,

I corridoi di Hogwarts, questa mattina, erano intrisi di un brusio febbrile mentre gli studenti attraversavano con passi impazienti che riecheggiano sui pavimenti di pietra dei corridoi.
I colori di due case in particolare balzavano vistosamente all'occhio, con le sciarpe e le cravatte che si intrecciano nell'aria e voglia inequivocabile di mostrare la propria preferenza che si divideva tra Grifondoro e Serpeverde.

La prima partita del campionato di Quidditch si sarebbe disputata nel pomeriggio, ma si avvertiva l'elettricità nell'aria già dai primi colori dell'alba.

Poco dopo aver consumato la mia colazione, stavo seguendo la traccia della Guida dello studente che, come un pulviscolo dorato, mi aveva condotto a salire tante scale, fino a portarmi in un'ala del castello isolata dal solito affollamento.

Sala dei trofei

Mi trovavo nella Sala dei trofei, con le sue armature scintillanti e quelle teche di vetro ricolme di coppe dorate e premi vinti dagli studenti di Hogwarts da generazioni.

Avevo paura a muovermi e urtare - per sbaglio - contro uno di quei cimeli e provocare una caduta a catena distruggendo tutto ciò che la stanza conteneva.

Mi sembrava di camminare in punta di piedi e con il fiato sospeso, ove evitare una simile catastrofe, ma ci è voluto poco per farmi rendere conto che ero l'unica ad attuare una simile accortezza.

Dalla parte opposta della sala provenivano delle voci stridule e toni alti, indice di uno scontro imminente. Prima di riuscire a vedere chi fosse coinvolto, ho dovuto circumnavigare una fila di coppe altezza umana e un enorme armatura da troll, per trovarmi davanti due gruppetti di matricole.

Da una parte, cinque ragazzini con casacche nere dai risvolti scarlatti. Fra di loro spiccava uno in particolare, posizionato in prima fila, con i capelli neri disordinati che sembravano essersi ribellati al pettine. Sebbene fosse il più basso del gruppo, compensava la mancanza di altezza con un'aura di determinazione, mentre si confrontava con un ragazzo alto e snello che lo osservava dall'alto della sua supponenza. Quest'ultimo, chiaramente un Serpeverde, manteneva una postura rigida e aristocratica, ma le sue parole non erano meno scurrili delle risposte del ragazzo più basso. Anche lui, alle sue spalle, era supportato e incitato alla lite da altri quattro ragazzini della sua stessa casa.

Lo spilungone altezzoso aveva sfoderato la bacchetta per primo e Merlino sa cosa avesse intenzione di fare in quell'angusta sala - che piccola non era, ma lo sembrava per quanto era ricolma di oggetti - se non fossi intervenuta io.

«Cosa vi salta in mente?! Non si usa la magia qui!» ho esclamato, con il volto aggrottato dall'irritazione, facendo sussultare gli studenti che si erano lasciati prendere dalla frenesia del momento. Il loro sguardo era un misto di sorpresa.

Con un gesto deciso, li ho fatti scattare, spingendoli a fuggire con la velocità di animali spaventati. Dietro di loro, una scia di polvere sottolineava il loro rapido passaggio, mentre il silenzio tornava a regnare nella Sala delle Armature, spezzato solo dal suono dei miei passi decisi.

«Grazie tante, non avevo bisogno dell'aiuto di una femmina!»

Il piccoletto con i capelli spettinati era rimasto al suo posto, guardandomi con due grandi occhi marroni strafottenti e pulendosi il naso con la manica della tunica.

«Non era mia intenzione venirti in aiuto. Volevo solo evitare che voi sbarbatelli combinaste un disastro qui dentro. Non vi sembra un po' irrispettoso? Se volete picchiarvi, fatelo in cortile, come fanno tutti.» Ho risposto piccata, riprendendo a fare le mie cose.

Hogwarts Legacy | Diario del 7° anno 1892 - 1893Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora