Cap III

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Pov Fabio:

Non riesco a credere che è l'ultimo giorno e la prof ci sta facendo leggere Catullo. Per fortuna sta per finire la seconda ora, così finalmente ci godremo questi tre mesi di relax.

In attesa del suono della campanella, guardo un momento fuori dalla finestra, e noto che al cancello del liceo è già presente una marea di ragazzi, tutti con delle bottiglie o dei palloncini in mano.

"Mi sa che quest'anno non riusciremo ad evitarli." Mi dice Daniele, il mio compagno di banco.

Ci penso un pò, poi gli rispondo "Stai tranquillo, basterà uscire dall'altro cancello."

Finalmente suona la campanella e, nel caos generale, mi preparo e mi incammino per andare a riprendere l'autobus.

Solo ora mi torna in mente un dettaglio che prima avevo ignorato: la fermata dell'autobus si trova esattamente accanto all'uscita presa d'assedio da quei ragazzi. Mi ci vorrebbe troppo a fare il giro della scuola per evitare lo sbarramento di gavettoni, quindi o perdo l'autobus o faccio un bagno fuori programma. Magnifico.

Alla fine decido di affrontare la pioggia di gavettoni. Usciamo dall'edificio, ma appena i primi di noi girano l'angolo si vede un'infinità di palloncini volare e schiantarsi al suolo, inzuppando chiunque sia vicino al luogo dell'impatto. Vorrei aspettare che esauriscano i gavettoni, ma devo raggiungere in fretta l'autobus.

Mi preparo ad affrontare quell'inferno d'acqua, quando qualcuno mi tira la mano. È Sandra. Mi fa notare un buco nella recinzione abbastanza lontano dalla battaglia acquatica in corso. Perfetto, possiamo passare da lì. Facendo attenzione a non avvicinarci troppo allo scontro, arriviamo infine al buco e riusciamo, per la prima volta in tre anni, a raggiungere l'autobus completamente asciutti. Appena saliamo le porte si chiudono e l'autobus parte.

Pov Sandra:

Mi guardo un pò attorno: a quanto pare gli altri ragazzi sull'autobus non sono riusciti ad evitare di bagnarsi dalla testa ai piedi.

Sottovoce, Fabio mi dice "Grazie di avermi mostrato quel buco, altrimenti ora sarei ridotto come loro."

"Non potevo lasciare che il mio migliore amico si bagnasse, dico bene?"

Fabio accenna un sorriso, e mi risponde "Dici benissimo."

Ci vuole un po' di tempo dalla scuola a casa, e così decido di sentire un po' di musica. Prendo il cellulare dalla mia borsa e vedo che mia madre mi ha chiamato. Provo a richiamarla, ma il cellulare si spegne. Mi ricordo adesso che non l'ho messo a caricare ieri sera. Grandioso, ora dovrò subirmi una lavata di capo da parte di mia madre.

Alla fine l'autobus arriva nella mia via. Io e Fabio scendiamo, e, prima di entrare in casa, Fabio mi domanda "Allora, Sandra, stasera ci sarai alla festa di Daniele?"

"Te l'ho già detto: mia madre mi ha detto che ci avrebbe pensato. Oggi glielo richiederò."

"Ok. Ci vediamo."

Quindi entra in casa. Io mi incammino verso casa mia e, aperta la porta, mio padre mi domanda furioso "Si può sapere dov'eri? Io e tua madre abbiamo provato a chiamarti per mezz'ora."

"Dove sarei dovuta essere? Ero sull'autobus che mi ha portato qui. E comunque, mi si era scaricato il cellulare."

"Forse dovrei sequestrartelo, quell'aggeggio."

All'improvviso mia madre esce dalla cucina e dice a mio padre "Suvvia, amore: Sandra è sempre stata un pò sbadata."

"Chissà da chi avrà preso, eh?"

Mia madre sbuffa, poi dice "Su, venite. È pronto a tavola."

Mentre mangiamo, mi decido a chiedere ai miei il permesso di uscire.

"Allora, avete deciso se posso andare alla festa?"

Attimi di silenzio, poi mio padre mi chiede "Hai detto che si farà a casa del tuo compagno, giusto?"

"Sì, papà. La stessa casa dove mi hai accompagnato per andare ai suoi compleanni."

"Ci saranno i suoi genitori?"

"Sì, tanquillo."

"Che ora contate di fare?"

In tono ironico, rispondo "Finiremo prima dell'alba, va bene?"

Papà mi guarda severo, poi mi dice "Va bene. Puoi andare a questa festa, ma tieni il cellulare acceso."

Un ampio sorriso si fa strada sul mio volto. "Magnifico. Grazie!"

Finisco di mangiare, do un bacio veloce ai miei genitori e corro in camera mia.

Metto il cellulare a caricare ed inizio a scegliere i vestiti da mettere alla festa, ma c'è qualcosa che mi da fastidio,avverto un freddo innaturale dietro di me.

Voglio controllare, ma non faccio in tempo a girarmi che qualcosa si avventa su di me facendomi perdere i sensi.

I segreti della porta accantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora