Parte 1 - Un incontro speciale

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Una notte, un incubo, un giorno, un sogno; sogno solo una cosa: Voglio che i miei genitori si amino.
Ogni mattinata mi sveglio all'assordante suono di coloro che mi hanno dato alla luce, i miei genitori, che urlano a squarciagola, è diventata una abitudine ormai e penso sia parecchio utile: una sveglia che non fallisce mai, sempre alla stessa ora, meglio di un orologio svizzero. "Potresti considerare l'idea di recitare come un'attrice interpretando uno zombie.", me lo dice sempre mia sorella Emma ogni volta che mi alzo la mattina dal letto. Mi faccio la doccia, lavo i denti e mi vesto veloce come una furia per non fare ritardo a scuola. Sempre la solita storia, o forse non quel giorno.

"Casa" è un termine che tutti utilizzano per indicare un posto accogliente, che ti protegge, ti riscalda. Per me è una prigione vera e propria, non posso fare, dire, pensare niente senza il consenso dei miei genitori.
Al di fuori di essa c'è la mia vera "casa".

In alto un cielo azzurro, sereno, con il sole che batte leggermente, con un'arietta fresca che introduce l'autunno, gli alberi che pian piano perdono la chioma e le strade tutte colorate di varie sfumature di verde e arancione per via delle foglie cadute. Il rumore delle macchine e dei passanti che parlano sono piuttosto fastidiosi, ma cosa si può fare con due cuffiette wireless è incredibile. Peccato che l'odore di fumo non si può eliminare, e i miei polmoni ne sanno di sicuro qualcosa.

Vivo in un quartiere piuttosto popolato dove la gente circola spesso contando che presenta una fermata dell'autobus e l'entrata alla metropolitana.

Presenta palazzi alti e possenti, pieno di negozi di vario genere: che vendono prodotti sanitari, cibo, vestiti e molto altro. Verso la stradina a destra rispetto al mio palazzo, c'è un parchetto dove a volte mi siedo per scrivere e riflettere. E' piuttosto piccolo, c'è qualche giochino per i bambini, un mini campo da basket e alcune panchine per sedersi; non è il posto migliore ma è meglio di nulla.

Ma ora è meglio concentrarsi sul da farsi, altrimenti farò tardi.
Mi diressi a un cafè per fare colazione, non la faccio mai a casa, preferisco passare il meno tempo possibile in quella prigione. Precisamente vado sempre al Good Morning, è un piccolo cafè stile vintage dove posso sedermi e ordinare qualunque cosa sul menù della mattina. Arriva tutto in un attimo, proprio per questo, è il mio preferito. Inoltre, c'è una zona dedicata agli studenti dove nessuno parla con nessuno, dove c'è completo silenzio ed essendo un'asociale da premio oscar, è dove mi siedo sempre.

Dopodiché mi diressi a scuola, una struttura enorme con architetture romano-greche con facciate decorate nel minimo dettaglio. Giardini giganteschi pieni di piante di vario tipo, specialmente di rose, sembrava una villa da fiaba a differenza del mio buco di appartamento.
Sembrava non far parte di questa città fatta di sfumature di grigio.

Davanti ad essa c'erano centinaia di alunni in attesa di entrare, alcuni sui gradini che portavano all'entrata, alcuni su per le scale ed altri seduti sulle panchine messe a destra e sinistra di una specie di piazza che sta davanti alla scalinata, il tutto con accanto dei rigorosi alberi di quercia; a salutarmi, in lontananza, c'era una figura famigliare, decisamente famigliare, che mi invitava a venire da lei.

Con passo lento e sicuramente poco voglioso, mi avvicinai a lei, e venni attaccata a sorpresa da un abbraccio che per me durò un'eternità, per lei pochi secondi. Ma non mi è dispiaciuto molto, anzi, mi ha allegrata un pochetto, dopo la speciale sveglia che mi viene riservata ogni mattina, e dopotutto si parla di lei...

???: << Ti vedo giù di morale oggi, che ti prende Freya? >>
Freya: << Niente di particolare, mi sono semplicemente svegliata con il botto, letteralmente, e sarei disposta a tornare a letto se potessi. Tu invece? Cosa mi racconti Wendy?>>
Wendy: << Non sai cosa è accaduto quando non c'eri! Luka mi ha stretto la mano alla prova antincendio! Non me la laverò mai più... è così bello...>>

Come al solito, lo disse mentre teneva le mani a mo' di preghiera guardando il tetto; è sempre stata una persona che gesticola molto, dovrebbe fare l'interprete per i sordi, sarebbe molto brava.

Freya: << Sono felice per te, ma lo sai che non è niente di speciale? Siamo alle superiori, non siamo più bambini, è normale darsi la mano >> lo dissi con una energia da terrorizzare una mosca.
Wendy: << Sei cattiva >> mise un broncio da far paura.

*La campanella iniziò a suonare *

Freya: << Dobbiamo assolutamente sbrigarci ad andare in classe, non voglio fare ritardo il mio primo giorno. >>

Wendy era la mia unica amica, la mia migliore amica. Gentile, comprensiva e devo dire, pure affascinante, è una grande curiosona, non si è fatta mai gli affari suoi ma forse è un suo pregio.


Iniziammo a correre così forte che Flash era una bazzeccola in confronto.

Freya: << Spostatevi! Dobbiamo passare! >>

Nel corridoio si sentì un tonfo incredibile e si videro libri volare dappertutto, si girarono tutti per un istante ma tornarono alle loro mansioni poco dopo.

Mi toccai la testa per controllare di non essermela spaccata e con la forza di un'anziana signora, mi rialzai dal pavimento.

???: << Scusami tanto! Non intendevo colpirti>>
Freya: << Scusami tanto! Non intendevo colpirti, ero molto di fretta e-mi dispiace...>>
???: << Oh, non ti preoccupare, capita, l'importante è che stiamo bene, ti aiuto io a prendere le cose da terra >>
Freya: << No, tranquillo, faccio da me... >>

Presi tutto quel che potevo di fretta e mi alzai.

Freya: << Io vado. >>

Dovevo correre, il più veloce che potevo.


???: << Aspetta! Il tuo libro di geografia! >>

Non volevo girarmi, non volevo fermarmi, non volevo guardarlo in faccia. Ero in super imbarazzo, spero tanto non riaccada... Forse non è così comune per me il contatto fisico, se non con Wendy...

Entrai in classe ma andai così veloce che non riuscì a fermarmi e caddi per terra nel tentativo.

Faccia spalmata a terra, sedere all'aria stile cartoni animati e un imbarazzo tale da diventare rossa come un pomodoro.


NOTA DELL'AUTORE
Ciao! Spero tanto che questa prima parte vi sia stata di gradimento! 
E' la mia prima storia effettivamente pubblicata e vorrei tanto sapere le vostre opinioni

così da poter migliorarla. Presto usciranno nuove parti! 😁

Un sogno tanto attesoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora