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Dire che Simone fosse emozionato era un eufemismo incredibilmente riduttivo.

Preparandosi aveva fatto la doccia passando due volte di tutto, bagnoschiuma, shampoo, balsamo, promufo una volta vestito.

Che anche per quanto riguarda l'abbigliamento si potrebbe aprire una parentesi dato che aveva cambiato outfit 4 volte prima di rendersi conto che si era fatto tardi e doveva uscire per forza.

Arrivato in zona Trastevere aveva in realtà scritto nuovamente a Manuel, per darsi un punto preciso nel quale incontrarsi, ricevendo come risposta la posizione di un pub a qualche minuto da lui.

Prese un respiro profondo e iniziò ad avviarsi verso il locale.

Non dovresti essere COSÌ in ansia, in fondo stai solo per vedere il padre del bimbo di cui sei babysitter per parlare di quest'ultimo appunto, continuava a ripetersi a mente, ma ogni buon proposito diventava sempre più vano man mano che si avvicinava e riusciva a riconoscere la sagoma di Manuel da lontano.

Era stupendo secondo lui.

I capelli ricci erano meno scomposti dell'ultima volta in cui si erano scontrati malamente, indossava una felpa nera con una giacca dello stesso colore dandogli un aspetto elegante ma non troppo, tanto che a Simone venne il dubbio se si fosse vestito fin troppo bene per l'occasione (ossia con un maglioncino a collo alto color panna e pantaloni marroncini).

Manuel d'altro canto, non riteneva affatto che Simone fosse troppo, anzi, si sentiva lui stesso "troppo poco".
Il castano era rimasto infatti, incantato tanto quanto il moro alla vista dell'altro, non sapendo quasi più dove far poggiare gli occhi.

A dargli il colpo di grazia fu probabilmente il dolce sorriso che spuntò tra le labbra di Simone seguito poi da un semplice saluto.

Quel ragazzo era particolare, aveva l'aria da Bambi con il fisico di Steve Rogers.

Combo letale, Manuel l'avrebbe definita così

«Ciao Simo» ricambiò il saluto con un sorriso e un cenno della testa, per poi continuare con un «Entriamo?» al quale Simone rispose, ovviamente, affermativamente.

Nel locale l'aria era un po' pesante, anche a causa della quantità di persone all'interno, ma i due non sembravano farci troppo caso, seguendo segretamente entrambi il profumo dell'altro, che secondo loro spiccava particolarmente nel resto.

Per Manuel, Simone aveva un profumo che lui avrebbe definito morbido, che ti accarezzava e poteva potenzialmente diventare una droga da quanto era buono.

Per Simone, invece, il profumo di Manuel era già una droga. Era più forte, un ovvio profumo da uomo, che non stonava affatto con Manuel stesso.

La cosa che in più sorprese molto entrambi, fu la completa sensazione di sentirsi a proprio agio con l'altro. Si erano effettivamente appena conosciuti, non contando lo scontro avuto al bar, e Simone conoscendo sé stesso pensava che in quella serata avrebbe fatto scena muta, risultando come il solito strambo.

Invece con Manuel sembrava venirgli tutto più naturale.

Chiacchierarono del più e del meno, del lavoro di Manuel e delle sue chiamate più strane, come quando aveva dovuto occuparsi di due fratelli gemelli che si erano incollati le mani insieme pur di non separarsi.

Il cuore di Simone si strinse a quel racconto, ma comunque continuò come se nulla fosse.

A questo punto fu la volta di Simone di raccontare tutte le sue avventure universitarie e pre-lavorative, come una sua esperienza, sempre da babysitter, con una bambina che lo costringeva a giocare con lei e ad indossare una coroncina.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 09 ⏰

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