Prologo

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Cristal

Conosco una villa chiusa e abbandonata, da tempo immemorabile, segreta, senza connessioni con il mondo.

Era lì che vivevo, ormai da alcuni anni, da quando quell'incidente mi aveva portato via tutto.

Insieme a quelle poche persone sopravvissute, avevamo trovato solo questo di riparo. Ora io sono tutto per loro, e loro lo stesso per me.

Nella notte, quando tutto tace, mi sembra di sentire delle voci lontane mentre il sonno cala su di me.

Ma, in realtà, ci sono solo io che cammino come una sonnambula tra le pareti umidi e fredde di questa casa, immaginando ancora quella singola notte di cinque anni fa, che cambiò tutto e che mi tormenta ancora.

Ripensandoci, mi vengono i brividi, scosse che attraversano tutto il mio esile corpo, partendo dalla mia folta chioma  fino all'unghia del piede sporco per via della polvere.

Questa casa, questa vita non erano ciò che sognavo, ma sono ciò che mi è stato donato.

Le mie ombre mi capovolgono il cervello, cercando di farmi capire chi sono veramente, ma putroppo non ci riescono.

Prego. Prego Dio tutti i giorni affinché qualcosa cambi, che il coraggio di aprire quella maledetta porta in legno arrivi, senza farmi tremare dalla paura ogni volta che ci sono vicina.

In questa esistenza, tutto è sospeso come in un'attesa.

Un'attesa che ormai inizia ad essere troppo lunga...

Rappresenti la mia animaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora