CAPITOLO 2

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Jake

<<Ma è vivo? >>
<<sembra di sì, c'è battito! >>
<<Cristal, che ci fai qui fuori>>
<<volevo aiutarlo! >>

Ed è proprio questa voce che mi da la forza di aprire gli occhi.

Mi ritrovo davanti a una casa, con a pochi centimetri dalla faccia una bellissima ragazza, castana con gli occhi azzurri e i lineamenti sottili. Mi sta fissando, probabilmente starà pensando a quanto sono brutto.

<<Ciao! Come stai? >> la sua voce è angelica e preoccupata. Per me. Lei è preoccupata per me.
<<Cristal, amore mio, sei uscita di casa! >>dice una signora, avrà poco più di 30 anni, bionda con gli occhi verdi. Lo sta dicendo con le lacrime agli occhi mentre abbraccia la ragazza che ho capito chiamarsi Cristal.

In parte a me compare un'altra figura, una ragazza. Sembra rifatta. Con lunghi capelli ramati e occhi oro che sembrano assolutamente aver davanti delle lentine colorate.

<<Spostati mocciosa...Ciao!Come stai? Chi sei? Stai bene vero!? Ma quanti anni hai? Sei davvero bello eh! Io sono Michelle!>>

Mi tartassa di domande alle quali io non ho la forza di rispondere. L'unica cosa che mi viene in mente di dire è:
<<Non chiamarla stupida mocciosa! >>

Tutti si girano verso di me che sono sdraiato per terra.

<<Ma è così.. Imparerai a conoscerci! >>
La ragazza rifatta è molto stupita dalla mia affermazione, ma non mi sembra il caso di pensare a questo ora.

<<Poverino, avrà sete e freddo... Portiamo in casa. Marcus, prendilo, Cristal e Sahra con me! >>La signora salva la situazione di evidente imbarazzo generale chiedendo al un ragazzo rosso con le lentiggini di portarmi dentro.

Appena varco la soglia di casa, sento uno sbuffare dietro di me e qualcosa mi dice che è stata Michelle. Non sono scemo, le so riconoscere quelle come lei. Fanno tutte le perfettine, ma alla fine l'unica cosa che vogliono è avere un ragazzo da mostrare.

<<Cristal, tesoro, puoi fargli compagnia sul divano intanto che io e Sa prepariamo il pranzo per lui!? >>
<<certo, Juliette>>

Cristal si siede imparte a me sul divano e dopo un minuto di imbarazzo le chiedo:
<<dimmi qualcosa di te>>

<<Bhe, mi chiamo Cristal, ho 18 anni e sono scappata insieme a queste persone quando ne avevo 13. I miei genitori sono morti così come i miei fratelli e sorelle, tutti per salvare me e Gaia, che però non ce l'ha fatta! Molte colte mi ritrovo a chiedermi che senso abbia la vita e che senso io abbia nella vita. Non trovo mai risposta. Sarei dovuta morire io quel giorno, così tutti sarebbero stati più felici. È colpa mia se siamo qui. È colpa mia se ho appiccato quell'incendio. È sempre stata e sempre sarà colpa mia. Per questo, oggi, dopo cinque lunghi anni, sono riuscita a varcare la porta. I giudizi sono sempre stati importanti per me. So che è sbagliato, ma sono io. >> dice con gli occhi lucidi. Un po' mi sento in colpa, le ho fatto ricordare cose che non voleva ricordare.

Si sente come me. Dimenticata. E terrorizzata di uscire per paura dei giudizi degli altri.
Le passo un fazzoletto e aspetto che si calmi.

<<tu... tu come ti chiami? Chi sei veramente!? >>

<<Io mi chiamo Jake e ho anche io le mie colpe. Se sono qui è perché ho deciso di scappare. Sono un codardo e lo ammetto, sono fuggito dal mio destino. Destino che mi ero creato io. Ho 19 anni e ho molti mostri dentro di me, ma sono pronto a guarirli e a sorpassare questi anni brutti! >>

<<Come fai? >> mi chiede lei!

<<con tanta, ma tanta, determinazione! >>

Rappresenti la mia animaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora